Molti anni fa fu proprio la questione monetaria ad aprirmi alla controinformazione seria, quella fatta bene e da persone qualificate che, più o meno da sole, cominciarono faticosamente ad incrinare la narrazione generale, l’informazione asservita, l’accademia appecoronata, il comune sentire e contro il silenziamento del dissenso.
Il mio primo pensiero va a Paolo Rossi Barnard, cofondatore di Report ― fra le altre cose ― alla sua forse eccessiva MMT, portata nella bufera di neve riminese del febbraio 2012, alla sua folle lucidità, alle sue molteplici estromissioni per la sua irriducibilità, alle sue sempre taglienti e pionieristiche tesi, rivelatesi, spesso se non sempre, azzeccate.
Seguirono la parte di critica giuridica profonda di Luciano Barra Caracciolo, la sua granitica tesi di inconciliabilità delle istituzioni europee con la democrazia, la struttura sovietica della UE che mal si concilia con la nostra beneamata e massacrata Costituzione espresse nel suo prezioso blog Orizzonte48.
Infine, a chiudere il cerchio, almeno quello grosso, arrivò questo professore di econometria, docente in una università di periferia, editorialista de il Manifesto, che cominciò, dopo esser stato ostracizzato per alcuni articoli critici su quella nefasta Area Valutaria Ottimale nomata “eurozona“, a fare proselitismo su Twitter, a pubblicare il libro “il Tramonto dell’Euro” e a diffondere il verbo della moneta sovrana in maniera compiuta.
Quel professore, insieme a diversi compagni di viaggio, come il già citato Luciano Barra Caracciolo, Claudio Borghi Aquilini, Marcello Foa e tanti altri, confluirono in una associazione: a/simmetrie.
Personalmente mi sono trovato a documentare come fotografo ufficiale alcune manifestazioni annuali del raduno di a/simmetrie, raduni denominati “goofy” per via di un parallelismo economico con la visione “simmetrica” di “Pippo” in cui afferma che “è strano come una discesa vista dal basso somigli a una salita“.
Sono sempre grato di aver assistito in modo così intimo e profondo a queste edizioni coraggiose dei “goofy“*, di aver incrociato banchieri centrali, esperti di flussi migratori, giornalisti economici di fama mondiale, esperti di un livello inarrivabile per un comune mortale, gente a cui Stati vanno a chiedere consiglio come Roger Bootle ad esempio.
Una piccola premessa per arrivare ad oggi, o meglio a ieri, giorno in cui il Senato della Repubblica, a seguire la Camera dei Deputati, ha approvato la riforma del MES, consegnandoci con mani e piedi legati ai nostri competitor e ai mercati finanziari. In perfetta continuità con i programmi assai deleteri avviati con la moneta unica e Maastricht ― di cui ricordo sempre l’opinione più che qualificata nonché azzeccata dell’esule Bettino Craxi ― dall’Austerità, dal Bail-in che tanti lutti addusse ai correntisti ecc. ecc.
È sempre la sinistra, sedicente amica di proletari e sottoproletari, a portare avanti questa programmata e inarrestabile distruzione di ogni tutela sociale, come ebbe a dire il 26 Agosto 2003 il per niente compianto Tommaso Padoa Schioppa:
« Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora.
Ma dev’essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità.
Cento, cinquanta anni fa il lavoro era necessità; la buona salute, dono del Signore; la cura del vecchio, atto di pietà familiare; la promozione in ufficio, riconoscimento di un merito; il titolo di studio o l’apprendistato di mestiere, costoso investimento.
Il confronto dell’uomo con le difficoltà della vita era sentito, come da antichissimo tempo, quale prova di abilità e di fortuna.
È sempre più divenuto il campo della solidarietà dei concittadini verso l’individuo bisognoso, e qui sta la grandezza del modello europeo. Ma è anche degenerato a campo dei diritti che un accidioso individuo, senza più meriti né doveri, rivendica dallo Stato. »
Arrivando ad oggi, un punto dove si è abbondantemente superato il limite del “chi doveva capire ha capito, chi non lo ha fatto è parte del problema“, estrapolo alcuni punti della dichiarazione di voto del senatore Alberto Bagnai che ribadisce che queste posizioni sul MES:
“…condizioneranno per sempre la nostra vita e quella dei nostri figli…”
“…le nostre decisioni che condizionano l’autonomia in sede di bilancio e fiscale…”
Ha detto poi:
“i traditori fanno comodo a qualcuno ma tutti ne diffidano“
Ignoro se il tradimento è voluto e perseguito per ideologia o per interesse personale, o anche se è dovuto a ricatti e minacce come pare nel caso di Tsipras e Varoufakis, ma il tradimento è palese, evidente come una mosca nel latte.
Da partenopeo diffido della Lega, ebbi uno shock anafilattico quando Claudio Borghi Aquilini parlò di “doppia lira” e lo contrastai aspramente su Twitter quando lo fece, quindi sarei prudente nel concordare che oggi ci si divide, come ha affermato sia lui che il prof, tra Patrioti e Traditori, resto di certo prudente sui Patrioti ma concordo totalmente con loro che, chi ha votato a favore di questo ignobile atto, è un Traditore della Patria e del Popolo Italiano.
*da Goofynomics il blog di Alberto Bagnai che è stato ripetutamente il blog economico (fino al 2016 ultimo anno in cui esisteva la categoria) più influente degli ultimi anni sul Macchianera Internet Awards, anche prima de ilSole24Ore.
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