Che stiamo parlando di sieri genici sperimentali è ormai lampante, sebbene in tanti siano erroneamente convinti che i trials siano finiti, avendo sentito dal MSM che la Food and Drugs Administration aveva concesso l’approvazione definitiva a questi farmaci, in realtà si trattava solo di una proroga dell’autorizzazione alla messa in commercio per uso emergenziale, la stessa regolata dall’articolo 4 del regolamento della CE 507/2006.
La notizia è che sia Pfizer-BionTech che ModeRNA hanno comunicato di aver annullato lo studio sull’efficacia dei vaccini per il Covid 19.
Questi celeberrimi colossi farmaceutici hanno candidamente ammesso che i gruppi placebo ― quelli che hanno ricevuto acqua distillata ― sono stati vaccinati con lo stesso siero degli altri partecipanti alla sperimentazione.
Questo ci mette nella condizione irreversibile di non conoscere l’effettiva efficacia dei loro sieri.
La cosiddetta “fase 3” è de facto annullata, inficiando così una affidabile analisi statistica comparativa sul funzionamento, o malfunzionamento, di questi sieri, genici, sperimentali.
Dal sito AIFA:
Lo studio di fase 3 serve a determinare quanto è efficace il farmaco, se ha qualche beneficio in più rispetto a farmaci simili già in commercio e qual è il rapporto tra rischio e beneficio. In questo caso i pazienti “arruolati” sono centinaia o migliaia.
L’efficacia del farmaco sui sintomi, sulla qualità della vita o sulla sopravvivenza è confrontata con un placebo, con altri farmaci già in uso o con nessun trattamento.
La tipologia di studio di riferimento in questa fase è lo studio clinico controllato randomizzato. Si tratta di un tipo di studio in cui ai pazienti viene assegnato casualmente (random) il nuovo principio attivo o un farmaco di controllo (in genere il trattamento standard usato per la patologia oggetto della ricerca) ed è molto affidabile nel definire l’efficacia di un medicinale.
Infatti, l’attribuzione casuale del nuovo farmaco o del farmaco di controllo garantisce che i due gruppi siano simili per tutte le caratteristiche salvo che per il medicinale assunto. Dunque, alla fine della sperimentazione, sarà possibile attribuire ogni differenza nella salute dei partecipanti esclusivamente al trattamento e non a errori o al caso.
Durante questa fase vengono controllate con molta attenzione l’insorgenza, la frequenza e gravità degli effetti indesiderati. La durata della somministrazione del farmaco è variabile a seconda degli obiettivi che la sperimentazione si pone, ma in genere dura mesi. Il periodo di monitoraggio degli effetti del farmaco è invece spesso più lungo, arrivando in qualche caso a 3-5 anni.
Chi ha diffuso questa notizia tanto destabilizzante? Lo dicono proprio loro, ecco i documenti:
link: Pfizer-BionTech
Link: ModeRNA
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