07/02/23
Brian Moynihan, amministratore delegato di Bank of America, la seconda banca statunitense per importanza e dimensioni, ha dichiarato alla CNN che stanno lavorando per prepararsi a un possibile default del debito pubblico degli Stati Uniti d’America.
“Dobbiamo essere preparati a questa possibilità, non solo in questa nazione, ma anche in altri paesi del mondo […] si spera non accada, ma la speranza non è una strategia, per cui meglio essere preparati”
Due anni fa il Congresso aveva fissato un tetto al debito sovrano che è stato già raggiunto il mese scorso, questo ha reso necessarie misure eccezionali per scongiurare il default e tenere in qualche modo in moto la macchina governativa.
Da uno screening approfondito queste misure senza precedenti riusciranno a tamponare la crisi, ma solo fino a giugno, appesantendo notevolmente l’azione politica dell’esecutivo di Biden.
In realtà la crisi è terribile quanto formale, basterà che i politici di Washingon riescano a modificare il tetto o sospendere eccezionalmente il limite del debito. Il default sarebbe inevitabile solo se il Congresso ― ricordiamo che la Camera è a guida repubblicana ― e la Casa Bianca non trovassero un accordo sulla deroga al tetto del debito, cosa che impedirebbe alla federazione di rifinanziarsi per le spese correnti, avvenimento in definitiva improbabile.
Eppure il CEO di Bank of America non si è espresso favorevolmente riguardo un ulteriore aumento del debito USA, mentre Joe Biden è atteso per il discorso sullo Stato dell’Unione, nel quale quasi certamente dovrà parlare della problematica.
La stessa ex presidente della Federal Reserve Bank Janet Yellen, oggi Segretaria al Tesoro di Biden, ha detto esplicitamente che se non venisse alzato il tetto entro giugno, il rischio di default sarebbe reale, con tutte le conseguenze planetarie che possiamo immaginare.
A questo punto vale la pena sottolineare che tutto questo discorso va inserito in quello monetario relativo alla Moneta Moderna o Moneta fiat, fiduciaria, slegata dallo standard aureo e, per questo, priva di ogni garanzia reale.
Rifinanziare il debito stampando ― in realtà accreditando su conti elettronici ― somme di denaro create dal nulla e accettate, per convenzione all’estero e perché a corso legale nell’imperio dello Stato che le emette, è possibile e, nonostante le variabili inflattive, secondo la regola mai contraddetta del moltiplicatore keynesiano, pure un’operazione virtuosa per l’economia.
Il parere negativo di Brian Moynihan appartiene a politiche fondamentalmente restrittive, di destra, sposate però in maniera voluttuosa dalla sinistra mondiale.
“…Bank of America prevede ancora una “lieve recessione” in futuro, ma la data di inizio continua a essere anticipata. Sostiene che tassi più alti potrebbero essere un freno ai profitti aziendali, ma la buona notizia è che la maggior parte delle persone lavora ancora, guadagna buoni salari e spende“
Infine sottolineo la differente strategia della Russia, la quale, tornando de facto allo standard aureo, ha devastato la precaria situazione economico-monetaria statunitense a partire già dall’anno scorso:
Del resto la debacle yankee è pazzesca, cosa testimoniata dal fatto che anche i loro alleati sauditi hanno cominciato ad accettare pagamento per il loro petrolio rubli e perfino yuan.
L’impero americano è in declino pauroso. Con alla guida Biden, il pupazzo di poteri irresponsabili e guerrafondai, stiamo rischiando veramente grosso.
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