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Requiem della Repubblica

martedì 02/06/20

Nell’attesa che cominci la Festa della Repubblica, che oggi somiglia più ad un requiem, “mi sto riflettendo addosso”.

Badate bene queste riflessioni hanno quasi un sapore di fantapolitica, ma non troppo, non me ne vogliate se eccedo volutamente per provocare un ragionamento.

Siamo governati da una coalizione formata da un partito e un movimento che erano i più acerrimi nemici l’uno dell’altro.

Certo, ci sono differenze, se il primo ha fatto di tutto con la massima coerenza e caparbietà per distruggere l’ Italia, l’altro ha fatto lo stesso però in totale incoerenza, contraddicendosi in ogni proposito sbandierato e raggirando quelli che pensavano che nuovo significasse migliore, lo stesso errore che si commette giudicando il progresso sinonimo di miglioramento ― va sempre ricordato che anche un cancro “progredisce”.

In quel movimento comunque non c’è mai stato niente di nuovo se non l’anglicismo che si deve usare per descriverlo ossia: “gatekeeping”.
Questo lemma somiglia, nelle dinamiche a cui corrisponde, al “divide et impera” inventato millenni or sono sulle rive tiberine che andrebbe tradotto quasi letteralmente con “prendi-per-il-culo-i-deficienti-e-falli-lavorare-contro-loro-stessi “.

Claudio Foti - psicoterapeuta
Claudio Foti – psicoterapeuta

Queste due formazioni hanno subito cataste di scandali aberranti ma, in cima a queste cataste, metterei Bibbiano ― lo schifo degli assistenti sociali a danno di famiglie e minori ― e il CSM con Palamara, nel cui caso il (vostro) Presidente della Repubblica, nonché capo del CSM, tace come neanche una salma sarebbe capace di fare.

Sempre queste due formazioni hanno avuto il calo di consensi ― da appena dopo l’appuntamento delle elezioni politiche che gli hanno portato questa maggioranza posticcia e raffazzonata ― più eclatante che si sia mai visto: un macroscopico vaffanculo democratico, vaffanculo che cito per omaggiare i 5 stelle che lo usavano come bandiera, ritengo quindi sia consentito anche a me.

In un panorama devastato da un’influenza promossa a pandemia da una agenzia onusiana (OMS/WHO), alla quale Donald J. Trump ha tolto i fondi (con il rammarico di Fauci) in modo che Bill Gates passasse a primo finanziatore, ci troviamo con l’esecutivo (e non solo) appannaggio della peggiore lordura che la politica italiana abbia mai prodotto dal 1861.

Il terrore di questi abietti omuncoli è quello che lo Stato di Emergenza termini, cosa che con ogni probabilità potrebbe innescare la loro fine, scongiurata proprio dal coronavirus e, visto che quest’ultimo è risultato funzionale a distruggere i residui della democrazia come pure i residui della nostra economia, mi sembrano restii a porre fine a questo stato di cose.

Mi spingo oltre ― sempre per spaziare nella fantapolitica ― potrebbe anche darsi che questi usurpatori hanno timore che la tradizionale parata del 2 giugno possa diventare una occasione, per le Forze Armate, di difendere la Repubblica da questi indegni occupanti, cosa comunque pericolosa, in quanto sarebbe difficile in questo caso che i militari lascino il potere una volta destituiti i golpisti giallo-rossi.

Questa è la situazione che vede i festeggiamenti del 74° anno della nostra Repubblica, in cui voleranno solo le frecce tricolori, non ci sarà la parata militare e saranno vietati gli assembramenti.

In sintesi, la Repubblica è morta, perché rinasca c’è bisogno prima di tutto della comprensione di tutti i cittadini di quanto sta succedendo e, solo dopo, dell’impegno di tutti per ricostruirla sulle macerie attuali.

Bisogna recuperare l’amore per la Patria, per la propria Nazione, questo non è nazionalismo, è patriottismo e non è appannaggio della destra o della sinistra, è di tutti!

Noi stiamo dicendo che nella nuova fase del capitalismo , il neoliberismo , si verifica una distruzione dello Stato nazionale . […] Noi diciamo che la patria non c’è più. Si sta distruggendo il concetto di nazione, di patria, e Non solo nella borghesia, ma anche nelle classi governanti. E ‘molto difficile pensare che vi siano settori del governo che difendano il concetto di nazione.
Coloro che difendono il concetto di Nazione sono assassinati o espulsi. Il progetto neoliberista esige questa internazionalizzazione della storia; pretende di cancellare la storia nazionale e farla diventare internazionale; pretende di cancellare lefrontiere culturali . II costo maggiore per l’umanità è che per il capitalismo finanziario non c’è niente … II capitale finanziario possiede solo dei numeri di conti bancari. E in tutto questo gioco viene cancellato il concetto di nazione. Un processo rivoluzionario deve cominciare a recuperare i temi di Nazione e Patria.

Subcomandante Marcos

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Illustrazioni Federica Macera