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“Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”

venerdì 12/06/20

Le vestigia del passato, più o meno glorioso, hanno sempre goduto di un atavico rispetto da parte della società che le custodisce come simbolo della propria storia.

In quei resti, monumenti, opere, le persone hanno sempre ritrovato elementi tangibili della essenza profonda del singolo e della comunità che lo comprendeva.

Se io, orgogliosamente napoletano, guardo il Castel dell’Ovo, col suo tufo giallo, quella pietra vulcanica che sembra un fossile di crema pasticciera, voluminosa e spumeggiante pietra poggiata sul mare profumato del mio golfo, sento che la mia anima sta là, in quella roccia porosa. Come pure risiede nelle pietre laviche scure e in tutti i mirabolanti manufatti che i miei avi hanno contribuito a costruire, in un modo o nell’altro, per omaggiare la propria appartenenza alla società che ora è mia e che sarà di mio figlio.

Oggi c’è una crudele offensiva iconoclasta contro quei simboli. La società occidentale è composta da gente che odia il proprio passato, e quindi se stesso, come se quel passato fosse di altri e non proprio, come se avesse realmente un motivo per sfregiarlo, depredarlo, per distruggere la memoria del passato che questi manufatti mostrano al mondo.

Un romano tipo con monopattino elettrico
Un romano tipo con monopattino elettrico

In nome di una nuova scala di valori di sedicente “correttezza” si sta arrivando all’estremo paradosso di baciare gli stivali dei Black Lives Matter (BLM) per chiedere loro perdono per il gesto di un singolo, ci si inginocchia nei modi più plateali e vergognosi in TV, nelle aule parlamentari, in giro per strada, addirittura si trovano sintesi atroci fra i BLM e il nuovo simbolo della mobilità “sostenibile” — già, perché gli esseri umani sono “insostenibili” (morite please!) — il monopattino elettrico.
È cominciato un “search&destroy” da videogioco ai simboli non “politically correct” agghiacciante: la statua di Re Leopoldo (schiavista belga), Cristoforo Colombo (predatore e schiavista) e via di seguito, a breve si chiederà di abbattere l’intero quartiere EUR, il Colosseo Quadrato, magari anche il Foro Italico — in quanto fascista — e via discorrendo, perché bisogna applicare la damnatio memoriae, col concreto rischio che, anche nell’eventualità si sia contrari alle scelte di quel determinato periodo storico, se ne perda memoria, in modo da ripetere all’infinito gli stessi errori (quando e se di errori si tratta).

Hbo ritira Via col vento, “è razzista”, addirittura il cartone “Paw Patrol” è finito nel mirino delle proteste contro la polizia razzista e dei BLM.

Siamo immersi totalmente nella follia.

BLM
BLM

Nel mentre, in quello che pare sia diventato l’epicentro di quella che dovrebbe essere una protesta spontanea (Seattle), il rapper Raz Simone, un gentiluomo scuro di pelle, sarebbe brutto definirlo afroamericano nero o altro, coadiuvato dai suoi simpatici quanto affabili compari — giammai constatare che siano più armati dei parà del Col Moschin — afferma, a posteriori della ritirata della Polizia da alcune aree della città: WE ARE THE LEADERS OF THIS COMMUNITY NOW.

Al che Trump ha intimato alla Polizia di Seattle di riprendere il controllo di quelle aree, in caso contrario avrebbe mandato l’esercito a farlo.
Una posizione alquanto condivisibile, se abitassi lì mi sentirei poco rassicurato nel pensare che gaglioffi di questa risma abbiano il potere del controllo armato e della “sicurezza” di dove vivo.

In questo Tweet di Mark Higgie c’è una breve e parziale panoramica della devastazione di questi buontemponi iconoclasti politically correct dei Black Lives Matter in quel di Minneapolis.

Il continuo erodere la logica e la ragionevolezza, nonché le basi stesse del pensiero occidentale — che sia giuridico, filosofico, politico e altro — che, con tutti i difetti che ha, ci ha portato la democrazia, la giustizia, lo stato sociale, cose male applicate ma magnifiche e che stiamo perdendo, grazie a questo processo inesorabile pomposamente denominato “progresso”, ha portato masse di persone ad attaccare le basi delle loro stesse protezioni.

Il grandissimo successo di queste persone che manipolano le società attuali è proprio questo, rendere le vittime carnefici di loro stessi, è una dinamica che osservo da più lustri, che mi lascia un peso amaro sul cuore, mi rende inquieto e preoccupato.

Kaepernick Knee dei BLM
Kaepernick Knee dei BLM

Stiamo toccando il fondo, l’economia è a rotoli, le istituzioni unitariane internazionali screditate e pretestuose, pericolose, impostate sul falso ideologico, le masse mi appaiono programmate, incanalate, teleguidate eppure… Eppure in tanti stanno uscendo da questo torpore indotto, la cosa non è più gestibile, il conflitto è dichiarato e palese, per quelli che lo vogliono vedere.

talebani occidentali hanno preso di mira la propria memoria espressa in simboli per plasmare sulle loro idee il futuro distopico che anelano, non c’è niente di meglio che citare Eric Arthur Blair come nel titolo di questa nota:

“Chi controlla il passato controlla il futuro.
Chi controlla il presente controlla il passato”

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Illustrazioni Federica Macera