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Dissenso informato

Charlie Chaplin ne “il Grande Dittatore”

lunedì 17/08/20

Una volta, tanto tempo fa, quando la democrazia vigeva, pare che nessun trattamento sanitario potesse essere messo in atto, o proseguito, in mancanza dell’esplicito consenso del soggetto interessato.

L’interessato poteva sempre decidere, in piena coscienza e libertà se, da chi e come farsi curare, questo era sancito dall’art. 32 della Costituzione che recita (tuttora!):

Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge“.

Questo principio, stabilito non in un regolamento comunale ma dalla fonte più alta nella gerarchia del nostro ordinamento, ha creato e crea i presupposti per innumerevoli azioni legali a carico di questi truffatori liberticidi, che sarebbe corretto definire fascisti, che ci (mal)governano.

Tanto è vero che lo confermano loro stessi col loro agire, in quanto hanno cercato di infilare in leggi e decreti, ogni due per tre, uno scudo penale per chi ha dovuto prendere decisioni così “eccezionali”. Ad esempio, guanti e mascherine, che peraltro fanno male senza ridurre l’eventuale rischio di contagio, sono una imposizione di cura non accettata ma imposta in maniera coercitiva.

Questa situazione posticcia, depauperanteforzatadistopicafascistamasochista, è arrivata a un livello di patologia sociale davvero imbarazzante, certo non è che tutti lo rilevano, il MSM lavora a pieno regime (toh! Regime…) per dirvi che non è così.

Josef Mengele al Campo di concentramento di Auschwitz nel 1944
Josef Mengele al Campo di concentramento di Auschwitz nel 1944

Quelli che ti gonfiano a dismisura lo scroto con le giornate della memoria dimenticano tutto, anche che si stabilì la libertà di cura proprio a seguire l’orrore di Josef Mengele e sodali.

Quando ci si scoprì esseri umani, comprendendo nell’umanità anche gli aspetti più deleteri e orribili che possediamo, la parte migliore di noi si accordò per vergare, a nome di tutti, un codice che difendeva senza appello alcuno tali libertà, che attengono alla biologia stessa, essenziale per ogni altro aspetto della nostra vita emotiva, affettiva, sociale e culturale, in modo che diventassero assolutamente INTOCCABILI.

Il Codice di Norimberga nasce dalle carte dell’omonimo processo che si è svolto al termine della seconda guerra mondiale, contro i medici nazisti che avevano torturato ed effettuato sperimentazioni mediche su degli innocenti nei campi di sterminio come Auschwitz e Birkenau.

Il Comitato Etico, un organismo indipendente concepito per vigilare su queste atroci derive, nasce da questa esperienza per tutelare quindi i diritti, la sicurezza e il benessere dei soggetti che partecipino ad una qualsiasi sperimentazione.

Il suddetto Codice di Norimberga traccia pure una netta divisione tra sperimentazione lecita e tortura, e su sperimentazioni non regolate, prive di fondamenti etici in dieci punti:

  1. Il soggetto volontariamente dà il proprio consenso a essere sottoposto a un esperimento. Prima di dare il consenso, la persona deve conoscere: natura, durata e scopo della sperimentazione clinica, il metodo e i mezzi con cui sarà condotta, eventuali effetti sulla salute e sul benessere della persona, eventuali pericoli cui sarà sottoposta. (Questo è alla base del concetto di “consenso informato“, ovvero di un consenso fornito in piena consapevolezza delle implicazioni di quello a cui ci si sta per sottoporre).
  2. L’esperimento dovrà essere tale da fornire risultati utili al bene della società; la natura dell’esperimento non dovrà essere né casuale, né senza scopo.
  3. Ci dovrà essere una pianificazione dell’esperimento sulla base degli esperimenti in fase preclinica in vivo, e sulla base della conoscenza approfondita della malattia
  4. L’esperimento dovrà essere condotto in modo tale da evitare ogni sofferenza o lesione fisica o mentale che non sia necessaria.
  5. Non si deve eseguire la sperimentazione se a priori si è a conoscenza che tale sperimentazione possa causare danni o morte.
  6. Il grado di rischio da correre non dovrà oltrepassare quello dei vantaggi, determinati dalla rilevanza umanitaria del problema che l’esperimento dovrebbe risolvere.
  7. Si dovrà fare una preparazione tale da evitare che il soggetto abbia lesioni, danni o morte.
  8. L’esperimento potrà essere condotto solo da persone scientificamente adeguate e qualificate, con il più alto grado di attenzione verso la sperimentazione e l’essere umano.
  9. Nel corso dell’esperimento il soggetto umano dovrà avere la libera facoltà di porre fine ad esso se ha raggiunto uno stato fisico o mentale per cui gli sembra impossibile continuarlo.
  10. Durante l’esperimento lo scienziato responsabile deve essere pronto a interromperlo in qualunque momento se indotto a credere che la continuazione dell’esperimento comporterebbe probabilmente lesioni, invalidità o morte per il soggetto umano.

Oggi siamo di fronte a una “pandemia” dagli effetti risibili, se non ci fosse da piangere per quello che ci impongono, trattamenti sanitari inclusi, una “pandemia” finita — se mai fosse davvero iniziata — che però viene costantemente tenuta viva da notizie di “focolai” di “asintomatici” — cioè di sani non contagiosi — da proclami di sicurissime recrudescenze autunnali, e da TSO come strumento di silenziamento del dissenso (QUI alcune informazioni di assistenza legale per resistere a queste torture).

Dissenso informato., image #3

Inutile rimarcare le migliaia di feroci contraddizioni che rendono totalmente ridicolo ritenere affidabili organismi come l’OMS o gentaglia come Roberto Burioni (h-index 26, sarebbe a dire 3,5 in pagella), in quanto provvedono abbondantemente da soli a screditarsi, inutile rivedere le cifre reali di Epicentro e ISS, ridicole anche se gonfiate quando lette correttamente, né andare a rivangare l’assurda fotografia di Lampedusa 2013 spacciata per Bergamo 2020, o continuare a spiegare che ci sono tre o quattro cure economiche, iper-efficaci e domiciliari per curare chi è stato contagiato.

Dissenso informato., image #4
dal libro “immunità di legge” di Pier Paolo Dal Monte e ilPedante

Pare inutile anche rimarcare che i principi fondamentali della nostra democrazia sono stati dati in pasto allo Stato Terapeutico (v.immagine a lato), per cui vale la legge del più forte e niente meglio di questo spiega la dinamica totalitarista odierna, ma chiamiamola fascista o in troppi non capirete.

Sempre più inutile spiegare che siamo in uno Stato di Polizia, una situazione in cui siamo tutti potenziali vittime di abuso dell’autorità e, qualora non lo fossimo, saremmo comunque vittime di coercizione che però, in virtù del totalitarismo appena citato, è anche meno necessario perché sono gli stessi “cittadini responsabili” che, per perseguire un sedicente bene superiore, si sentono legittimati a stroncare chiunque non sia completamente allineato.

Oggi questi loschissimi figuri — alcuni solo arrivisti incompetenti, altri criminali di professione — sono i peggiori fascisti che esistano.

Ho discusso con gente dei CARC che li appoggia e reputa Conte un salvatore della Patria, accostare lui a quel termine mi da reazioni allergiche da Bentelan, sentire da chi si reputa “comunista” (cosa che ormai aborro come o più dei fascisti) o comunque “di sinistra” che stima un gaglioffo non eletto e inutile come quello, che si prende gioco del parlamento, distrugge la Costituzione via DPCM, nomina centinaia di “esperti” — e vista l’ignoranza governativa forse, forse — che dà vita agli “Stati Generali” come fosse un Luigi qualche cosa…fa davvero male.

Redimetevi, o il nostro tempo, il mio ma anche il vostro, sarà terminato.

Dissento in modo informato.

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Illustrazioni Federica Macera