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Sento Tania Andreoli, presidente della Lega Autotrasportatori Autisti Indipendenti Siciliani, una agguerrita associazione che non ci sta a logorarsi nelle folli imposizioni antidemocratiche e devastanti in cui siamo immersi.

Me ne parla per la prima volta Alfonso, mentre siamo con Giovanni Moscarella sotto il palazzo della Regione, al Centro Direzionale di Napoli, e ci negano, senza motivo, un incontro con l’autocrate lucano Vicienzo De luca da Ruvo del Monte, attuale monarca campano che, forse per non sfigurare nei confronti di Draghi, ama dotarsi di lanciafiamme.

Tania è una di quelle donne determinate che te ne accorgi già dalla voce, si capisce subito che è meglio non mettersi di traverso, non è salutare.

Gli autisti, che in Italia si trovavano in una situazione indegna, pressati dalla globalizzazione capitalista che distrugge i diritti usando i più poveri, delocalizzando, frantumando a vantaggio del guadagno anche la sicurezza, oggi sono ancora di più vessati grazie a questa “pandemia” che, sull’onda di una questione sanitaria in tutto e per tutto gestibile, viene usata per consolidare un totalitarismo feroce e pervasivo.

Autotrasportatori massacrati da ore e ore di guida sono costretti a mangiare un “camogli” ― che di per sé giova poco alla salute gastrointestinale ― in piedi fuori dagli Autogrill, al caldo, al freddo, sotto il sole o la pioggia, se sprovvisti di questo Ahnenpass, di questo lasciapassare, di questa “non obbligatoria” carta verde.

Di fianco agli Autogrill ormai esistono delle latrine a cielo aperto, spesso agli autisti non è consentito neanche entrare nelle toilettes, siamo alla follia, una discriminazione violenta e aberrante fra cittadini, trattare da subumani le minoranze è l’esatto opposto del principio civile prima che democratico che impone il rispetto massimo di ogni minoranza:

siamo passati dalla legge che difende i deboli alla legge che impone la volontà dei forti.

Questa dinamica riguarda solo i nostri trasportatori, nel resto d’Europa non hanno tali illegittime limitazioni, che sono peraltro contro ogni divieto di discriminazione, così come chiarito anche sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 05/07/2021, al considerando n. 36 che dice:

È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate,… perché …hanno scelto di non essere vaccinate”.

Ancora più determinanti, al fine di svolgere il loro lavoro, sono le limitazioni imposte dalle Grandi Navi Veloci, che bloccano l’imbarco agli autisti sprovvisti di lasciapassare o addirittura, come successo in chiusura della protesta di Civitavecchia di una decina di giorni fa al vicepresidente Giuseppe Neri, i terminali che non recepiscono sempre il Qr code arrecando danni molto ingenti a tanti onesti lavoratori.

A proposito di Civitavecchia ci sarebbe molto da dire, a partire dall’atteggiamento ostruzionistico delle istituzioni a molto altro che però meriterebbe trattazione a parte.

Il 31 agosto Tania scrive una lettera aperta al presidente del consiglio Mario Draghi, della quale condivido tutto tranne l’immensa reverenza usata nei suoi riguardi.

LETTERA-A-MARIO-DRAGHI-31-08-2021-1Download

Ovviamente non c’è stata risposta né reazione alcuna dal Boa Constrictor mio omonimo, come sempre queste istituzioni, a mio personale parere abusive sotto molteplici aspetti, a partire dallo scollamento assoluto dal volere del corpo elettorale ― e questo a colpa di chi dovrebbe vigilare sulle dinamiche massime della democrazia, il presidente della Repubblica Mattarella ― all’uso autoritario di strumenti illegittimi a regolare ambiti oggetti di riserva legislativa come i DPCM, alla proroga in deroga ad ogni regola democratica dello stato d’emergenza (31 luglio 2021).

“…il potere di scioglimento delle camere (è) uno strumento indispensabile per adeguare la rappresentanza popolare ai reali mutamenti dell’opinione pubblica, al di fuori della durata normale delle legislature…”

Aldo Moro

La latitanza delle istituzioni riguardo le sofferenti istanze del popolo, non ultima quella contenuta nella lettera sopra, crea insofferenza per le stesse, ormai viste solo come autori di soprusi e limitazioni inconciliabili con quanto è sempre stato considerato, universalmente, civiltà.

La LAAIS, sta valutando quali azioni di protesta mettere in atto al fine di lottare per ottenere il rispetto dei più elementari diritti umani, quelli sanciti dai codici massimi che regola(va)no il nostro vivere, il nostro agire, le nostre ambizioni di esseri umani.

Ci aspettiamo aggiornamenti interessanti da questi “resistenti“.



Per quelli che vogliono contattare la LAAIS:

andreoli.legale@gmail.com customers@legalmail.it +39 335 823 1619
vicepres. Giuseppe Neri +39 345 140 7515

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Illustrazioni Federica Macera