giovedì 23/04/20
Egregio dr. feltri , scusi la minuscola ma talvolta pare d’obbligo.
Di sicuro le riconosco un’intelligenza tagliente e stimolante, in tanti casi ma non tutti, soprattutto in quello ultimo, in cui ha definito noi meridionali “esseri inferiori“, forse ferito nel suo orgoglio meneghino, vista la disfatta della sanità lombarda , umiliata ancor più dall’impietoso paragone con quella nostra partenopea .
Vede, lei ci definisce inferiori, perché ci troviamo in condizioni oggettivamente peggiori delle vostre, forse è il caso che le ricordi, a lei che è uomo di cultura purtroppo selettiva – pare abbia sedimentato solo quello che le aggrada ― perché siamo in condizioni di svantaggio nei confronti vostri, gentili popoli delle nebbiose pianure settentrionali.
Noi siamo superiori, e di parecchio, come persone, visto che sopravviviamo nonostante gli immensi torti subiti e, spessissimo come oggi, vi “impariamo a campare”.
Inizio col suggerirle di ripassare la storia della chiesa di Sant’Anna dei Lombardi.
Tra il XV e il XVIII secolo Napoli fu la destinazione prediletta di consistenti gruppi di migranti ― a Napoli vi chiamiamo “pover’uomini” ― provenienti dall’Italia settentrionale e, in particolare da Lombardia e Veneto.
Questi, attirati dai salari e dalla prospettiva di intraprendere attività mercantili, lasciarono l’area padana (sottosviluppata e povera), sognando una vita migliore nel prospero e avanzato Regno di Napoli.
La comunità lombardo-veneta divenne sempre più numerosa, tanto che i suoi componenti crearono un vero e proprio sistema di mutua assistenza, per aiutare i settentrionali sottosviluppati e inferiori a trovare da dormire e sfamarsi, a partire dal 1492.
Aggiungo che a Napoli abbondano anche cognomi di origine tedesca (come quello di mia nonna materna) per lo stesso motivo.
Ben conscio delle obiezioni che solo un ignorante selettivo potrebbe produrre alla precedente notizia, ribadisco che il Regno delle Due Sicilie rimase prospero in maniera granitica fino all’Unità d’Italia, che sarebbe da chiamare più correttamente “annessione“, che avvenne in maniera sanguinosissima e truffaldina, poi sancita dall’ignobile plebiscito a Napoli, a Largo di Palazzo (chi lo chiama Piazza del plebiscito è un traditore).
Il Regno delle Due Sicilie non aveva mai conosciuto l’onta dell’emigrazione, essa cominciò quando avvenne l’annessione.
Nell’esame di Storia Economica seppi, sorpendendomi, perché i sussidiari delle scuole ci dicono solo bugie per lasciarci dominare, che le prime attività industriali italiane furono i telai tessili attivi a Portici, alle porte di Napoli, essi vennero smontati e portati a Torino.
La Banca d’Italia fu fondata per i 2/3 (due terzi!) Dai soldi del Banco di Napoli, i lingotti italiani portano per il 70% lo stemma del Regno delle Due Sicilie.
La prima Banca moderna non è MPS ma il Banco di Napoli, qui hanno imparato i banchieri inglesi e di mezzo mondo, la partita doppia1 l’abbiamo inventata noi.
I cantieri di Castellammare di Stabia erano i migliori del mondo.
A Pietrarsa c’era un’industria, che era mille volte meglio e più grande della Breda , che costruì la prima ferrovia d’ Italia.
Potrei continuare per parecchio ma ritengo sia sufficiente.
Noi eravamo sviluppati sopra, col cervello, e sotto. Voi eravate, e restate, dei “cafoni sagliuti”, che hanno raggiunto peraltro dei risultati solo per prepotenza e, a mio parere, per un interesse che dimora fuori dai confini di questo stato di cui stiamo parlando ― ma è un altro discorso, più lungo e pure più discutibile.
Aggiungo che, a posteriori dell’annessione, violentissima, che il lager di Fenestrelle, sulle Alpi Liguri, visitato anche da Adolf Hitler forse per ricevere ispirazione per le sue future eroiche gesta, ha assistito allo sterminio di una enorme quantità di soldati duosiciliani, e di oppositori all’annessione.
La nostra gloriosa resistenza all’occupante è stata declassificata a “brigantaggio”: l’alta borghesia si rifiutò di collaborare, le scuole furono chiuse per nove lunghi anni per produrre ignoranza. Alla fine il nord, alleato con la delinquenza organizzata, che da allora ha preso davvero potere dando aiuto alla sbirraglia piemontese ― “Tore ‘e Crescienzo” fu l’artefice dell’entrata del massone del 33 ° grado del RSAA Giuseppe Garibaldi a Napoli ― e prese possesso delle nostre terre.
A scuola ci insegnano che siamo solo degli ignoranti, come pure lei, erroneamente, vorrebbe darci a intendere.
Le allego, più per i miei compatrioti duosiciliani, che spesso non sanno, che per lei, alcuni dati nella gestione postunitaria sugli investimenti in cui appare evidente la disparità di trattamento e la deliberata distruzione del nostro sud (in lire 1860-1898):
- Lombardia 92.165.574
- Veneto 174.066.407
- Emilia 130.980.520
- Sicilia 1.333.296
- Campania 465.533
Ops… che strano, chissà come mai siamo leggerissimamente svantaggiati… eppure, come sempre, venite presi a “pisc’ ‘n faccia” lo stesso.
Il fatto invece è che io vivo il dramma di una persona che ragiona liberamente, magari male, ma sono libero.
A volte, caro feltri, sono d’accordo addirittura con lei, a volte con la lega, a volte col PD – mai con i cinque stelle mi pare – io sono d’accordo con tutti e con nessuno ma, se si sparano immense cazzate , come lei ha fatto, mi viene voglia di rimarcarle.
Ossequi.
- La partita doppia non fu inventata ma perfezionate da Luca Bartolomeo Pacioli, il museo della Fondazione Banco di Napoli in Via dei Tribunali offre testimonianza del primato del Banco partenopeo, del fatto che tutti i banchieri occidentali, inglesi e toscani in testa, venissero a studiare come “fare la banca” da noi.
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