mercoledì 27/05/20
Magari pare male cercare la pace e la tranquillità quando ci si trova sull’orlo dei cinquant’anni ma è quello che desidero: pace e tranquillità.
Una pescata sott’acqua a strusciapanza, nel mare cristallino e fresco fuori stagione, una cena con la donna che amo annaffiata da un buon vino, l’aria fragrante della campagna condita dallo iodio del mare, un buon whisky torbato e liscio a scaldarmi l’anima, finalmente quieta, che mi vede indagare pacifico il domani.
Mi immagino davanti al paesaggio ormai scuro, alla vista dalle colline cilentane in cui la luna si specchia nel mare blu della notte, ascoltare la brezza sulla pelle privo di privazioni, con il bicchiere in mano e con nessun altro desiderio che assaporare quei momenti e condividerne la gioia con chi comprende la mia anima.
È così orribile avere desiderio solo di questo? È saggio e magnifico o è una rinuncia a una vita più piena? È il degno epilogo di una sofferta esistenza o rappresenta una mera resa?
E, seppure lo fosse ― una resa ― avremo mai il diritto di abbandonarci a noi stessi o dobbiamo necessariamente pugnare fino a quando l’ultimo alito d’aria lascerà i nostri polmoni?
In verità mi sono scocciato assai di chiasso e di ritmi frenetici, di correre dietro a mille cazzate e di dare importanza a troppe persone di nessuna importanza.
Un moderno eremitaggio, una attrezzata solitudine, una attrezzata anche dal punto di vista emotivo, una tecnologica lontananza da quello che ci affligge e una dedizione assoluta al piacere lento e al silenzio esterno.
Vorrei tornare a sentire il fragore dei battiti del mio cuore e il frastuono delle mie emozioni, questo soltanto vorrei. In base solo a quelli vorrei relazionarmi a chi e a cosa scelgo di far entrare nel mio piccolo e selezionatissimo universo.
Mi rendo conto che sono arrivato quasi ad essere vecchio. Questo è un desiderio che avevo da piccolo, lo so è strano ma ricordo perfettamente di quando desideravo le rughe d’espressione seduto sul cesso e mi comprimevo la faccia che rifletteva lo specchio per immaginarle meglio.
Ero sicuro di riuscire ad invecchiare e di raggiungere un ritmo che intravedevo assai difficile. Ho poi scoperto che neanche arrivare alla vecchiaia, a cui manca ancora un tocchettino così, era cosa scontata. È stato un percorso faticoso. È ancora un caos la mia vita, la pace resta un miraggio, un pio desiderio.
Desideri da vecchi, vita da ragazzi, problemi da adulti.
La vita ti viene come le pare e ― per chi non ha ancora capito il suo posto al mondo a quasi cinquant’anni ― viene sempre complicata.
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