martedì 25/08/20
Parrebbe che un asintomatico possa contagiare altre persone, persone che resteranno anch’esse asintomatiche e che continuerebbero, in assenza di tamponi o altri esami, a non sapere affatto di essere malate per tutto il resto della loro vita. Eppure la cosa strana, anzi stranissima, è che i miliardi di virus che il nostro corpo ospita da sempre non hanno mai dato problemi di contagio in assenza di sintomi, fino a questa pandemia da SARS-CoV-2.
Infatti pare che la carica virale, in assenza di sintomi acuti, sia talmente bassa da rendere virtualmente impossibile il contagio. A suffragare quanto detto va notato che i decessi si sono stabilizzati in un trend discendente da tempo anche con un rialzo dei “positivi”, sopra una schermata dell’European CDC di ferragosto ― probabilmente anche perché di cure economiche, per niente invasive e pure domiciliari, che funzionano ce ne sono diverse.
Chi afferma che gli asintomatici positivi contagino è l’archetipo degli intelligenti asintomatici, egli continuerà ad argomentare in maniera soddisfacente ma per una platea composta esclusivamente da intelligenti asintomatici, i quali lo troveranno a loro volta intelligente.
L’intelligente asintomatico di norma si abbevera alle fonti di informazioni certificate e mai mette in dubbio il contenuto che esse immettono nel suo asintomaticamente intelligente cervello, neanche quando la fonte stessa si autosmentisce, più volte e malamente, sugli stessi pilastri portanti delle sue teorie.
L’intelligente asintomatico ritiene tout court che per qualsiasi posizione ci si esprima bisogna possedere titoli universitari specifici sull’argomento e, magari, anche dei Phd ― che costituiscono titolo gradito ma facoltativo ― per accedere al diritto di opinione e di parola, per quello di voto è da vedersi se siano sufficienti.
Qualora si posseggano occhi atti alla lettura e un cervello capace di elaborare analisi, peggio ancora se dotati di senso critico e di memoria a breve e medio termine, ma si fosse però sprovvisti di titoli conferiti da Lascienza, il soggetto, magari deficiente asintomatico ― esatto opposto dell’intelligente asintomatico ― dovrà rispettare le gerarchie di diritto di espressione, opinione e quant’altro a favore di quanto venga espresso da i-maggiormente-titolati. Mai egli potrà opporre pensieri, documenti e ragionamenti contrastanti quelli delle autorità, dei dotti e degli intelligenti asintomatici.
Tuttavia questa pletora di sedicenti scienziati si trova, talvolta, ad incrociare il cammino di alcuni deficienti asintomatici che mal digeriscono i sedicenti intelligenti asintomatici, vuoi per innata idiosincrasia verso lo scientismo, vuoi per puro spirito di osservazione, vuoi perché si sono profondamente sminuzzati le gonadi a sentire belare gli intelligenti asintomatici, ma è così, i deficienti asintomatici digeriscono male gli intelligenti asintomatici tanto da tenerli in scarsissima stima.
In definitiva il mondo è popolato da una miriade di asintomatici, di gente positiva e negativa, di “dotti, medici e sapienti”:
“E nel nome del progresso
Il dibattito sia aperto
Parleranno tutti quanti
Dotti medici e sapienti
Tutti intorno al capezzale
Di un malato molto grave
Anzi già qualcuno ha detto
Che il malato è quasi morto
Così giovane è peccato
Che si sia così conciato
Si dia quindi la parola
Al rettore della scuola
Sono a tutti molto grato
Di esser stato consultato
Per me il caso è lampante
Costui è solo un commediante
No, non è per contraddire
Il collega professore
Ma costui è un disadattato
Che sia subito internato
Al congresso sono tanti
Dotti, medici e sapienti
Per parlare, giudicare
Valutare e provvedere
E trovare dei rimedi
Per il giovane in questione
Questo giovane è malato
So io come va curato
Ha già troppo contaggiato
Deve essere isolato
Son sicuro ed ho le prove
Questo è un caso molto grave
Trattamento radicale
Quindi prima che finisca male
Mi dispiace dissentire
Per me il caso è elementare
Il ragazzo è un immaturo
Non ha fatto il militare
Al congresso sono tanti
Dotti, medici e sapienti
Per parlare, giudicare
Valutare e provvedere
E trovare dei rimedi
Per il giovane in questione
Permettete una parola, io non sono mai andato a scuola
E fra gente importante, io che non valgo niente
Forse non dovrei neanche parlare
Ma dopo quanto avete detto, io non posso più stare zitto
E perciò prima che mi possiate fermare
Devo urlare, e gridare, io lo devo avvisare
Di alzarsi e scappare anche se si sente male
Vai scappa, scappa!”
Edoardo Bennato
Una volta il mondo era popolato da intelligenti sintomatici come l’autore del pezzo anti-scientista sopra, quando il senso critico frustava le natiche del potere e non si belava in coro qualsiasi cazzata propalata da chi aveva il certificato de Lascienza e del potere, nazionale o sovrazionale che sia, legittimo o abusivo che sia, democratico o tirannico che sia.
Direi che l’accademia e il potere tutto dovrebbero essere messi alla sbarra in un tribunale che li processi per alto tradimento, così come gli intelligenti asintomatici in qualità di complici ― l’asintomaticità non costituisce neanche una attenuante ― sulla cui zelante abnegazione fondano il perverso sistema di controllo che ci annichilisce.
Caro dotto, caro medico, caro sapiente, io sono un deficiente asintomatico e sappi che non solo non ti stimo ma ritengo che tu debba dimostrare la tua presunta innocenza perché per me sei assai colpevole, e pure con una sintomaticità severa.
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