venerdì 27/11/20
Otto anni fa, dopo lunghe e dolorose peripezie, faccio un trapianto di midollo allogenico, a causa di una Leucemia Acuta Linfoblastica con cromosoma Philadelphia positivo (LAL Ph+), e mia madre mi dà la vita per la seconda volta.
Per fortuna andò tutto bene e ho avuto il privilegio di vedere mio figlio crescere.
Come da prassi, dopo i primi anni, i controlli si sono diradati fino ad avere una cadenza annuale.
Sarei dovuto andare al reparto di ematologia di Pescara, là dove mi sono fatto trapiantare, perché mi analizzassero e visitassero.
Circa una settimana fa chiamo l’ambulatorio ematologico e parlo con una dottoressa che tratta probabili defunti del giorno dopo, come lo sono stato io, e lo fa quotidianamente, insomma una avvezza a problematiche “serie“, e le chiedo un appuntamento per il consueto controllo.
Lei ha un attimo di tentennamento poi mi dice “ma sa, c’è il covid…forse sarebbe meglio che lei le faccia li, anche visto che sono otto anni che ha fatto il trapianto, e ci manda tutto via mail”.
Ora, chiaramente è una di quelle “nuove“, una che non c’era durante il mio calvario, le altre ― e gli altri, per correttezza di gener* ― di solito mi chiamano per nome e mi danno il tu, comunque, il fatto che una abituata all’UTIE (Unità di Terapia Intensiva Ematologica), una che sta davvero in prima linea tutti i giorni a combattere con la mietitrice, il fatto di sentirla terrorizzata da questa cazzo di influenza, mi fa ribollire il sangue, ematologicamente parlando.
In ogni caso, scrivo via va’zapp’ ad Antonio, mio medico curante, che mi servono una quintalata di esami, prontamente mi arrivano via mail ― ho anche comperato una stampante laser perché bisogna certificare pure che si piscia il cane ― e mi stampo tutte le impegnative.
Premetto che mi hanno tolto invalidità e pensione (279€/mese) praticamente appena finita la fase acuta, nonché esenzione ticket ecc. manco avessi avuto un raffreddore e non fosse durata anni, me ne hanno anche contestato la legittimità a posteriori, eh certo, certo…
Arrivo con la mia impegnativa al centro di analisi, mi misuro al “termoscanner” (bestemmiando in sanscrito), prendo il mio bel numerino e attendo il mio turno. Chiamano il 36, controllo sicuro di non aver saltato nessuno perché era il primo numero chiamato dal mio arrivo, ho il 34, dico ”scusi io ho il 34″, mi risponde una impiegata in camice bianco dietro un plexiglass, indossa due mascherine, una sull’altra, mi dice “prego venga“, col tono da salvatrice dell’universo-mondo…cominciamo be-nìs-si-mo.
Le porgo il foglio con le tre impegnative e i codici a barre non-so-che, lei, sempre col tono di chi non ha fatto le regole ma le esegue e basta ― e sono tutti e solo cazzi miei ― mi dice sembrandomi quasi compiaciuta: “lei lo sa che l’ASL ha finito i fondi ed è tutto a pagamento?“, come se volessi fare il furbo, ho quella impressione, al che rispondo “io no, non lo so, ma che significa, perché?“, lei sorpresa e anche un poco scandalizzata che il suo centro del mondo non lo sia per chiunque altro “ma come??? Sono giorni che il telegiornale lo dice!!!“, io ribatto “guardi quello che dice il telegiornale non lo so perché non lo vedo mai, non vedo mai la televisione e non mi importa, ma è normale questa cosa? Io sono un trapiantato, devo pagare tutto per farmi dei controlli obbligatori?“, risposta errata, si passa alla difensiva “Ah, non lo chieda a me io sono solo una segretaria…“, incalzo con la mia usuale delicatezza e diplomazia “Bel sistema di merda! Le sembra normale?“, lei vorrebbe trincerarsi dietro il plexiglass e l’eseguo solo gli ordini ma le fa strano che io non sia remissivo né convenga con lo stato di cose che subisco e ribadisce “eh, ma hanno finito i soldi!“, io vorrei citarle Christine Lagarde ma sarebbe arduo anche farle capire chi sia, mi limito “ma perché le risulta che i soldi li scavino in miniera? Lo sa che si creano dal nulla?“, lei è davvero spiazzata “eh, dovrebbe parlare con loro…“, e io concludo con una esplosione pirotecnica di dissenso creativo “o andare da loro con un fucile a pompa ad anima liscia”.
La tizia era alquanto destabilizzata nel trovare uno come me alle sette di mattina, di solito ci trovi pensionati pacifici ma a me la pensione l’hanno tolta ― e forse quella vera non me la daranno mai.
La verità è che sono abbastanza incazzato per principio, non certo per i 44,30€, che sono molto meno di quanto avrei speso per andare a Pescara e farmi visitare e che mai mi hanno rimborsato, neanche negli anni in cui ci andavo ogni mese o quello che ho speso nei mesi che sono stato la.
Trovo inaccettabile che un trapiantato debba essere trattato così per il covid. Quante cure indifferibili sono state posticipate o annullate a causa del covid dei miei coglioni?
Quanta gente è morta o si è aggravata per questa situazione assurda e pretestuosa.
Quante segretarie colla doppia mascherina eseguono solo gli ordini?
Vergognatevi tutti, dal primo all’ultimo.
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Purtroppo capita anche a me, io infatti gli esami li faccio ormai a inizio anno che i soldi ci sono sicuramente. Infatti verso metà anno sono già finiti. Chissà perché!!!
Perché è un ulteriore modo di ammazzarci ovviamente