La scintilla che fa esplodere l’aspro confronto nel settore degli operatori sanitari, per le incostituzionali imposizioni che l’esecutivo sta facendo ricadere su tutti noi ― in spregio della Costituzione, del Codice di Norimberga e di altre codici di civiltà ― è la Circolare ministeriale del 15/03/21, la quale ha per oggetto:
Trasmissione Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2021 Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-COVID-19.
Qui potete scaricare la Circolare del 15 marzo 2021 ⇨Download
Nel pomeriggio di ieri, domenica 11 aprile, si è svolta a Roma una manifestazione sotto l’egida dell’Associazione “Sana e robusta costituzione” (video), alla quale hanno aderito diversi infermieri associati all’A.A.D.I. (Associazione Avvocatura degli Infermieri).
A Piazza del Popolo si è analizzato il Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2021 del Ministero della Salute lasciando trapelare serie perplessità sull’efficacia vaccinale, soprattutto in quanto il vaccinato continua a trasmettere il virus anche a posteriori del secondo richiamo. Si rileva che i vaccini provvedono ad una copertura del tutto incerta, certificata formalmente come “non completa“, essendo pure indefinita quantitativamente l’efficacia. Si sono inoltre chiariti i motivi legali della tesi di incostituzionalità dell’art. 4, DL n. 44/2021 (pag.7, a lato), motivi che hanno consentito al Direttivo A.A.D.I., riunitosi subito dopo questa manifestazione, di sporgere querela contro la FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche).
La tesi della A.A.D.I., è basata sui dubbi dell’efficacia vaccinale appena enunciati, argomenti che si sostiene facciano decadere la stessa ratio legis (art. 4, DL n. 44/2021). Si afferma, in questo documento, che l’operatore sanitario, una volta vaccinato, non possa più trasmettere il virus, quindi una ratio messa palesemente in crisi dal riscontro scientifico, il quale fornisce evidenza che le infezioni continuino ad essere veicolate dal personale vaccinato quanto, se non più, dai non vaccinati (comitato scientifico ministeriale).
La FNOPI ha diffuso un comunicato, oggetto di querela, che minaccia di radiazione gli operatori sanitari che hanno partecipato a questa manifestazione, cosa gravissima tanto concettualmente quanto giuridicamente.
“Gli infermieri sono dalla parte della scienza e supportano l’adesione consapevole alla vaccinazione” […] “La FNOPI rifiuta e stigmatizza l’immagine data alla manifestazione … gli infermieri presenti al raduno dovranno renderne conto agli Ordini Professionali … ai quali la federazione darà tutto il supporto necessario per operare con il massimo rigore”.
Si legge dal comunicato FNOPI
In questo articolo, che parla appunto della manifestazione di ieri, la A.A.D.I. ribatte ricordando che, secondo l’art.17 della Costituzione:
“I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica”.
Rileviamo quindi una affermazione di inefficacia da parte di diversi vaccini nei confronti di determinate varianti, varianti che sono destinate a moltiplicarsi all’infinito per la stessa natura RNA del SARS-CoV2. Si definisce nella circolare anche una indefinibile durata della discutibile efficacia degli stessi vaccini. Voglio ricordare pure la ben più che “carente” sperimentazione di questi farmaci genici, definibili senza dubbio alcuno come sperimentali.
Quanto possiamo analizzare sui documenti ufficiali si ascrive ampiamente a conforto delle motivazioni della A.A.D.I., vedremo poi, in sede di giudizio, quali siano le valutazioni dei magistrati competenti.
Decido quindi di sentire telefonicamente Mauro Di Fresco ― fino a due mesi fa Presidente della A.A.D.I. e attualmente responsabile dell’ufficio legale sindacale ― per capire se e quali pressioni la Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI), altri enti o autorità, hanno eventualmente esercitato nel tentativo di limitare i loro diritti costituzionali, cosa che, va da sé, è estremamente grave e lesiva, un vero e proprio abuso.
Inizio subito dicendogli degli innumerevoli ricatti, di cui sono a conoscenza diretta, per imporre il vaccino agli operatori sanitari, volevo sapere cosa ne pensasse, lui mi conferma e rilancia affermando che i ricatti sono molto aumentati nei confronti di chi rifiuta questo “vaccino“.
Mi dice che “l’obbligatorietà per il Decreto Legge si basa sul presupposto, falso, che i vaccinati non contagino più chi sta accanto a loro, si vaccinano i sanitari affinché i pazienti siano protetti, è una legge che non mette la protezione in capo ai lavoratori, non protegge secondo l’art.2087 cc, non tutela e l’integrità psicofisica dei lavoratori, si iscrive più sull’art.32 Costituzione a favore dei pazienti, questa è la ratio legis“.
Questo cozza contro l’evidenza scientifica del ministero in quanto (nella circolare 15/03/21) “si ribadisce che il vaccino non impedisce la trasmissione del virus” […] “il vaccino dovrebbe ― perché non si conosce ancora l’effetto del vaccino sulle persone, e nemmeno l’efficacia perché non ci sono studi scientifici ― proteggere solo i vaccinati, quindi viene meno, completamente, la ratio legis“.
Mi dice che “il CTS afferma che ci si infetta da vaccinati, perché nella saliva dei vaccinati si è trovato il covid parimenti come in quella dei non vaccinati” […] “I vaccinati devono usare i dpi come glia altri“.
Il ragionamento, ineccepibile, si sposta poi sui delicati bilanciamenti della nostra legge suprema “Serve solo a violare una libertà costituzionale. Sappiamo che una libertà costituzionale va sacrificata esclusivamente per extrema ratio, proprio quando si deve tutelare un’altra libertà costituzionale di maggior rilievo ― in questo caso la salute ― ma qui manca del tutto il presupposto della tutela di un altro bene costituzionale, perché la scienza dice che non vengono protetti i pazienti quindi lo stato sacrifica una libertà costituzionale per nulla, e questo è gravissimo!“
Una ulteriore valutazione, stavolta pragmatica, che formula il dr. Di Fresco è questa: “Ma questo vaccino, impedisce l’infezione o no? Perché se la risposta è no lo stato italiano si è macchiato per la prima volta nella storia di una gravissima lesione della Costituzione, se la risposta è si, allora chapeaux, noi chiediamo scusa“, e incalza “il punto è che io ho un documento del Ministero della Salute, ce l’ho qua (quello sopra NdA) che smentisce quanto dice il DL e quanto scrive la Federazione dell’Ordine degli Infermieri” […] “Draghi è servitore della Costituzione, avrebbe dovuto chiedere pareri credibili e adottare decisioni differenti, non violare la Costituzione sulla base di fatti falsi“.
Mi parla poi della professoressa Loretta Bolgan di Padova, specializzata in biologia molecolare, che afferma che non ci sono evidenze che il vaccino funzioni, si sa solo che per alcune patologie autoimmuni faccia male e aumenti il rischio di trombosi, cosa che ha messo in allarme anche diversi cardiologi. Del cardiologo romano Internizzi, dell’Università la Sapienza, due specializzazioni e favorevole ai vaccini ― del tutto contrario a questo ― che sta certificando a chi ha problemi trombo-embolitici di non sottoporsi a questo vaccino. Infine del prof. Giuseppe Barbaro, di Roma, che sostiene si tratti di un vaccino sperimentale e non si assume la responsabilità di consigliarlo a nessuno, ancor più a chi ha questi problemi.
Riguardo i ricatti mi mostra dei documenti, fra i quali ci sono “circolari che emettono ospedali, anche adesso, anche ieri, dirette agli infermieri, alle ostetriche, minacciandoli se non si vaccinano, quando il DL è chiaro e dispone che devono essere le ASL a chiedere agli interessati se vogliono vaccinarsi: è una caccia alle streghe!“
Le minacce sono feroci, mi dice, mi aspettavo esuberi e demansionamenti ma mi conferma che si paventano anche anche licenziamenti.
Si è sporta querela avverso FNOPI in base all’art.17 della Costituzione sopra citato, posto a garanzia della libertà dei cittadini a riunirsi, a manifestare. Loro hanno soddisfatto tutti i tre requisiti necessari, presentandosi disarmati, riunendosi pacificamente ― intanto stazionavano a Piazza del Popolo 12 cellulari per 12 uomini armati ognuno ― e infine avendo ricevuto autorizzazione dalla questura. La FNOPI ha addirittura proferito minacce ritorsive di radiazione dall’albo, sospensione, perché non allineati nel dire quello che desiderano.
“La circolare FNOPI parte da presupposto sbagliato che il vaccino impedisce il contagio, quindi scrive a braccio, neanche si informa…” […] “è una crociata” […] “Ha visto che stanno sequestrando le mascherine? Eh, noi abbiamo denunciato la questione al ministero a febbraio, con una lettera“, alcune sue frasi sciolte, umane e condivisibili.
Alla fine, alle mie domande su cosa si aspettasse e se avesse dei timori riguardo le sacrosante ragioni che sta portando in aula per i suoi assistiti ― e per tutti noi ― mi risponde così “ho un solo problema, che la Corte Costituzionale non si dimostri corretta“.
Il dr. Mauro Di Fresco è stato così gentile da darmi contezza documentale di svariate azioni di minaccia portate al personale sanitario di alcuni ospedali, molto spesso alle denunce degli operatori non seguono invii delle evidenze per il terrore che prese di posizione contrarie all’esecutivo siano passibili di ritorsioni selvagge.
Qui inserisco solo il post su un social di FNOPI contro la manifestazione di ieri. Questo da solo rende palese cosa intendesse il responsabile legale A.A.D.I. quando parlava di “caccia alle streghe“, una sorta di totalitarismo auto-assolvente che rappresenta un pericolo immensamente più devastante di questa “pandemia“.
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