Riflessioni Senza Categoria

Sanitari danzanti

Sta “pandemia minore” ha scalzato l’influenza stagionale che è incredibilmente sparita, per la prima volta nella storia del genere umano, e ha dato origine a tipizzazioni socio-culturali assai caratteristiche.

Oggi abbiamo un catalogo vario di disagiati, a partire dagli ipocondriaci competitivi ― che fanno a gara sul numero di mascherine indossate contemporaneamente e gel igienizzanti corrosivi ― fino ai segregazionisti rimasti tappati fra quattro mura, convinti di poter chiudere fuori al pianerottolo il terribile morbo con le serrature blindate, oppure ad improvvisati cantanti da balcone, ma anche i portaspassisti di cani, mentre tutti siamo immersi in una webbizzazione dei rapporti, degli insegnamenti, dello sport, del sesso, di ogni cosa.

Fortunatamente c’è chi se ne fotte, chi si fa rimbalzare tutti voi che avete distrutto illegalmente la nazione ― e gli individui ― a colpi di arroganti atti amministrativi.

La categoria che però mi fa impazzire più di tutti è quella dei sanitari, principalmente medici, coi quali abbiamo un conto aperto che è veramente assai rilevante.

Antonio Bilo Canella – stralcio del Moderno giuramento di Ippocrate

Salvando la pace e l’onore di ben pochi di loro, ritengo che in stragrande maggioranza abbiano tradito malamente il giuramento fatto. Ci siamo trovati davanti una categoria professionale, che aveva il dovere di curarci, ma che accettava di buon grado imposizioni inconcepibili come il “divieto di effettuare esami autoptici” e la cremazione immediata dei cadaveri dei deceduti attribuiti ― in maniera mostruosamente larga ― al SARS-CoV2, nonché il criminale protocollo del minuscolo e asfittico Speranza: “paracetamolo e vigile attesa“! Questo è stato prima smentito e smantellato dal TAR Lazio, poi però Palù, presidente dell’AIFA, lo ha impugnato davanti il Consiglio di Stato, riuscendo addirittura a spuntarla1, ristabilendo di fatto il divieto a curare secondo coscienza i propri pazienti e restaurando il deleterio e nefasto “paracetamolo e vigile attesa“.

Alcuni di loro però non hanno mai accettato questi protocolli infami e criminali, hanno continuato a curare seriamente e secondo coscienza i loro pazienti, come ad esempio il dottor Mariano Amici ― a cui rinnovo sempre la mia massima stima ― che ha avuto ZERO DECESSI (per covid) su un bacino di assistiti di SETTEMILA persone (insieme ai suoi colleghi che hanno agito con lui). Ovviamente lui, proprio come gli altri che si sono comportati come lui, è trattato da terrapiattista ed è a rischio perenne di radiazione da parte della FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri).

Mariano Amici a Porta a Porta il 30 marzo 2021

Nel mentre il MSM si è sperticato nell’incensare persone (i sanitari) che hanno fatto ― a mio parere in maniera mediamente pessima ― solo il loro dovere, tanto quanto una cassiera, un idraulico e un netturbino.

Questa narrazione epica dell’abnegazione di questi “uomini al fronte” di una guerra inesistente, questi eroi che omettevano le cure utili e ti bruciavano i polmoni ventilandoli con O2. Questi sedicenti stacanovisti, che però obbedivano alle criminali circolari ministeriali, che attaccavano criminalizzando l’idrossiclorochina2, i cortisonici e gli antitrombotici, questi criminali omissivi che non riuscivano neanche più a trovare il tempo per dormire, ritengo siano i primi e più colpevoli complici di una gestione criminosa che ha, essa stessa, causato molte morti ampiamente evitabili.

Dopo questa breve divagazione funzionale torniamo alle nuove “tipizzazioni umane” scaturite da questa situazione, arriviamo ai sottufficiali schierati al fronte, agli operatori sanitari, agli infermieri e agli inservienti.

La Qualità della Danza – CCCP Fedeli alla Linea

Sono stato, purtroppo, un assiduo frequentatore di Terapia Intensiva, e mai mi è capitato di trovarmi di fronte a infermieri che avessero tempo da perdere, né mi sono trovato in situazioni in cui i corridoi e le stanze potessero essere usati per una qualche coreografia neanche improvvisata, figuriamoci per una studiata, complessa, ancor più per ballerini non professionisti, tanto da poter sfociare in queste manifestazioni spettacolari dal gusto nord-coreano.

È stato un ossessivo tripudio di balli di gruppo (e mascherinati), di personale bardato per pugnare la peste ma che poi ballava Jerusalema come se avesse un Mojito in mano, e poi droni, riprese con carrellate e piano sequenza, tempistiche perfette, montaggio e color professionale… ma non avevano turni massacranti e tutti i letti pieni?

Eccoci ai sanitari danzanti, suppongo quindi che per i prossimi concorsi costituirà titolo preferenziale l’attestazione di capacità di ballo latino-americano, di costumista, di coreografo e magari di videomaker. Il dipartimento della propaganda è quello su cui si punta per vincere sul fronte interno, quello che deve motivare carnefici e vittime contro questo “nemico invisibile“, invisibile proprio come la nebbia di Totò e Peppino a Milano ― “quando la nebbia c’è non si vede, ora c’è e non si vede” ― insomma… ecco lo spettacolo per convincere la “carne da cannone“.

Mi auguro che questo lunghissimo periodo, che dura già da un anno e mezzo, veda la fine quanto prima. Vorrei che finisse presto e che si aprisse una stagione fatta di tribunali, vorrei succedesse e che succedesse subito. E allora sarò io a cominciare a ballare! Ballerò con un bicchiere di scotch in una mano e un sigaro nell’altra, ballerò con un sorriso stampato sulla mia faccia barbuta, ballerò fino a quando le forze non mi lasceranno esausto, sì, io ballerò.

Note
1: Il motivo per cui si sono accaniti contro questa sentenza del TAR Lazio è dentro il REGOLAMENTO (CE) N. 507/2006 DELLA COMMISSIONEdel 29 marzo 2006, qui, all’articolo 4, si evince che nessun farmaco sperimentale, quali ad esempio quelli impropriamente definiti oggi “vaccini” contro il covid, può essere somministrato in presenza di cure efficaci per la malattia che si vuole contrastare attraverso di esso. Questi farmaci sperimentali, impropriamente chiamati “vaccini“, termineranno la fase sperimentale non prima del 2023. Se si riconoscesse valida una qualsiasi cura questi “vaccini” non potrebbero più essere somministrati.
2: La vicenda ridicola sull’idrossiclorochina è stata che the Lancet è stato costretto a ritrattare le affermazioni negative sul suo uso, centinaia di scienziati titolatissimi si sono scagliati contro le fasulle ricerche riportate pretestuosamente dall’ex-autorevole rivista scientifica. Nel mentre però l’OMS e l’AIFA ne vietavano l’uso, e hanno continuato a vietarlo per lungo tempo.

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Illustrazioni Federica Macera