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Il 46% delle imprese chiuderà a giugno

03/04/22

Il rapporto del CSC (Centro Studi Confindustria) è devastante.

Carlo Bonomi, Presidente della Confederazione generale dell’industria italiana dal 20 maggio del 2020, abbandona le mezze misure e afferma: “siamo in recessione tecnica, ora servono misure strutturali“, e incalza “Sul Pil numeri che spaventano. Per il prezzo del gas è necessaria una operazione trasparenza, Arera ha i poteri per farla. Avanti con le riforme, ma rivedere gli obiettivi del Pnrr. Pensare a un fondo Ue-Usa per ricostruire l’Ucraina“.

La previsione del Pil per il 2022 è sotto il 2%, precisamente all’1,9%, “abbastanza” lontana dal prospettato 4%, addirittura all’1,6% per il 2023, certificando una “recessione tecnica nei primi due trimesti dell’anno“, sempre che la guerra tra Russia e Ucraina finisca entro tre mesi.

L’allarme di Bonomi è drammatico, colpisce il tono apocalittico delle sue previsioni, un tono perenteorio che abbandona ogni sofismo e diretto all’esecutivo guidato da un sedicente personaggio di grande rilievo del panorama economico e bancario internazionale: Mario Draghi.

La produzione industriale, nel migliore dei casi, passerebbe quest’anno dal +11,7% del 2021 al +1,5%, gli investimenti fissi lordi, dopo il +17% del 2021, quest’anno vedrebbero un misero incremento del 4,5%, relazionando questi dati agli aumenti del Producer Price Index (PPI) e alle difficoltà di approvvigionamenti per le produzioni, aspetto destinato a perdurare nel tempo, ci sono tutte le premesse per una devastazione immensa della nostra economia.

Per il 46% delle imprese rischio stop a giugno Pil in frenata a +1,9%

da Ilsole24Ore di domenica 3 aprile 2022

Gli aumenti del PPI sono stimati al +32,8% annuo ― la bolletta energetica passa dagli 8 miliardi del 2019 ad oltre 60 miliardi nel 2022 ― gli aumenti tendenziali dei prezzi al consumo hanno già superato il 6%, e non si sa a dove arriveranno.

Attualmente il 16,4% delle imprese ha rallentato, un altro 30% di queste sospenderà la produzione nei prossimi mesi, in pratica quasi metà dell’industria italiana è alla canna del gas, letteralmente.

CSC: Il 16% delle aziende ha già dovuto ridurre la produzione e il 30% prevede interruzioni e fermi entro tre mesi

da Ilsole24Ore di domenica 3 aprile 2022

Il Pnrr, ideato in tempi con esigenze diverse da quelle odierne, non potrà generare dinamiche anticicliche tali da contrastare gli avvenimenti attuali, siamo totalmente in balia degli eventi che, stando alla fotografia dello studio, potranno soltanto peggiorare.

Per il 46% delle imprese rischio stop a giugno Pil in frenata a +1,9%

da Ilsole24Ore di domenica 3 aprile 2022

Questo quanto riportato a muso duro dall’organo di stampa di ConfindustriaIl Sole 24 Ore, domenica 3 aprile 2022.

Ribadiamo che, quando si vedono “segni positivi” riguardo l’andamento economico, sono positivi relativamente ad un andamento già catastrofico, rispetto agli anni ante covid e che siamo il paese dell’eurozona che ha reagito peggio alla crisi innescata dai subprime e Lehmann Brothers negli anni precedenti (NdA).

da PlaymasterNews

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Illustrazioni Federica Macera