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Bettino Craxi era Ben Khaled

Craxi Ben Khaled

03/04/22

I misteri che ancora avvolgono la vicenda di uno dei maggiori statisti — e più grandi patrioti — che l’Italia possa ricordare, sono ancora inestricabili. Non è certo compito mio risolverli ma certo non posso esimermi dal pubblicare riflessioni riguardo fatti che destano la mia attenzione.

Quest’uomo fu costretto all’esilio non certo dalla sua codardia, come in tanti hanno provato a sostenere, ma dalla necessità di sopravvivere per rinascere politicamente — vivere ancora era il prerequisito necessario ma non sufficiente per provarci. La sua scomparsa ci ha lasciato uno strascico di interrogativi irrisolti appesantiti da una cappa di depistaggi e macchinazioni.

Del resto fu l’unica personalità della prima Repubblica a parlare con schiettezza del sistema di cui era stato fra i protagonisti, ammettendo delle responsabilità politiche che erano di tutti, nessuno escluso, ma le ammise lui solo, con il coraggio di un leone circondato dalla vergogna di tutti.

Dipingerlo come un mariuòlo in fuga è di una falsità deprimente.

Tangentopoli Il discorso di Bettino Craxi in Parlamento nel 1992
Parigi-Hammamet” di Bettino Craxi, Mondadori

Poco prima dell’inizio della “pandemia” Mondadori ha distribuito il romanzo inedito, “Parigi-Hammamet” di Bettino Craxi.

Va rimarcato che la Fondazione Craxi accoglie questa versione del libro definendolo così: ““Parigi Hammamet”, è un sorprendente romanzo in cui il celebre statista italiano rilegge, affidandoli alla finzione della narrativa, gli avvenimenti che hanno segnato la fine del suo percorso politico“.

In verità, esiste una versione tutta differente del libro, una versione anche parecchio precedente e che ci arriva dal fratello minore di Bettino, Antonio Craxi, una versione che è sempre rimasta a prendere polvere su uno scaffale.

Antonio la fece stampare e provò, fallendo miseramente, a far distribuire il libro firmato “Ben Khaled” più di venti anni fa.

“PARIGI HAMMAMET – L’ IMPRONTA DELLA MANO INVISIBILE”, EditorìA

I motivi per cui è accaduto quanto appena detto non ci è dato conoscerli, purtroppo. Sappiamo però di certo che questa versione, firmata da “Ben Khaled “(si tratta in realtà uno pseudonimo usato da Bettino Craxi), fu pubblicata dalla casa editrice EditorìA di Milano nel 1998 con il titolo “PARIGI HAMMAMET – L’IMPRONTA DELLA MANO INVISIBILE“, senza mai avere il piacere di essere distribuita.

Si rileva una totale differenza fra le due versioni, la prima, quella di Mondadori, è definita dalla stessa Fondazione Craxi “finzione della narrativa“, quella di EditorìA niente affatto. Quella mai distribuita, parla dei fatti come di accadimenti reali e concreti, così come reali e concreti paiono quelli contenuti nel libro “il Complotto“, di Michele D’arcangelo, di cui trattai poco tempo fa (QUI).

Questo libro — che non ha mai avuto il piacere di incontrare lettori — è rimasto custodito da Antonio Craxi fino alla sua morte (21/01/2017). È stato solo allora che sua figlia Ananda, che mi ha fornito il materiale, ha potuto cominciare a studiare il volume, ha potuto cominciare a cercare di capire.

Il volume fu pubblicato prima in Francia per poi essere tradotto, come detto sopra, grazie a suo padre.

Perché non fu mai distribuito?

Sembra una scelta apparentemente immotivata quella di pubblicare un libro dall’omonimo titolo e identico contenuto, se non fosse che il più recente vira in maniera drastica verso la fantapolitica, in definitiva disinnescando ogni speculazione che il testo avrebbe potuto generare, una sorta di “excusatio non petita” che genera sospetto.

Bettino e Antonio Craxi

In effetti, se vogliamo ragionare in maniera ipotetica, riguardo l’apparente illogicità di questa doppia proposta editoriale dall’approccio diametralmente diverso, possiamo fare solo due ipotesi. La prima è che il libro di “Ben Khaled ” sia un falso. La seconda è che il libro di “fantapolitica” sia stato necessario per dare una versione “ufficiale” meno disturbante e che non generi dubbi sull’affaire Craxi.

A ben vedere è proprio la seconda versione, quella di Mondadori, che avvalora maggiormente la veridicità della prima di EditorìA, non torvo necessità di ri-editare un libro che nasce assai diversamente se non per ridurre alcune “rivelazioni” al rango di “fantasie“.

Ma questa resta una mia personalissima opinione e, di sicuro, vuole essere una sorta di “accusa” culturale e nient’altro. Qui desidero solo lasciare ai miei pochi lettori la facoltà di apprendere delle informazioni basilari che vado a sintetizzare a scanso di ogni equivoco:

Esiste una doppia versione di un libro di Bettino Craxi. Il primo, in ordine temporale, mai distribuito e sotto pseudonimo, racconta alcuni fatti come eventi reali. Il secondo, in ordine temporale, a sua firma, distribuito da una grande casa editrice e avvalorato dalla Fondazione Craxi, viene relegato alla categoria “fantasy“. Queste rappresentano le uniche reali certezze, a seguire ci sono soltanto illazioni e speculazioni, tutte legittime ma nessuna confermata.

Anche qui, come feci nell’articolo che cita brani da “il Complotto“, ritengo corretto trascrivere alcune pagine del testo primo, quello di Ben Khaked/Bettino Craxi, quello che non ci immerge in un contesto di “fantapolitica” ma concreto e reale.

Solo per precauzione, leggete con beneficio d’inventario, buona lettura.

Non capisco più niente.
Il bersaglio era B. o il mondo intero?

“L’uno e l’altro… e noi dobbiamo tentare di salvare entrambi… Lei è musulmano e ha il dovere di contribuire…”, rispose la granderussa, mentre sugli occhi le brilla un improvviso lampo di odio.

Qualcuno voleva offrire all’Islam un’immagine demoniaca. Chi? Gli ebrei?

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Nadiezda fa cenno di no e spiega: “Israele non c’entra, sono gruppi della finanza internazionale, ebrei e non… non c’entra la razza, la religione, la nazionalità… c’entra il delirio di onnipotenza… Sono loro i cervelli della destabilizzazione europea e mediterranea.
L’obbiettivo evidente è una grande Jugoslavia… una catastrofe in divenire, nazioni in ginocchio, indebolite e divise…”. 

“Di cosa debbono vendicarsi?”, oppongo perplesso.
“Di niente. Debbono semplicemente modellare il mondo, secondo le loro esigenze finanziarie e politiche… E’ una criminalità geniale, che vola alto… vuole scolpire popoli e nazioni come se fossero marmo grezzo”. replica, Nadiezda.

“E B. che c’entra?”, chiedo con aria stupita.
Il presidente è troppo ingombrante, ora più di prima… ha dato sempre fastidio a quella gente… E non solo perché si e sempre dimostrato filo-arabo…”. 

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Il dossier in nostro possesso dimostra che:

1) Ci troviamo di fronte ad un’organizzazione multinazionale che ricorre anche a tecniche terroristico-eversive. La regia nelle mani di un settore autonomo, non si sa se deviato, di lobbies finanziarie di Wall Street e della City di Londra. Il termine ricorrente `mucchio‘ è il nome in codice della setta, ma, se ci si riferisce all’equivalente termine in lingua greca antica ci si imbatte in un’omologia sorprendente. ‘Koros‘ e la parola greca. E `Koros’ anche cognome del più potente speculatore finanziario mondiale. Forse è un caso, forse no.
In ogni caso, ho dato già ordine di indagare su ‘ Koros’, non la parola, l’uomo. E al primo indizio, segnalare con ogni mezzo e precisione.

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Intanto, è accertato che questi gruppi sono in grado di determinare crolli repentini di qualsiasi valuta. Nessuna banca centrale di nessun Paese al mondo è in grado di resistere alla forza d’urto, a fini speculativi, rappresentata da circa 50 miliardi di dollari, che possono essere messi tutti insieme, d’improvviso, sul mercato.
Non fanno del resto mistero dei loro propositi: parlano di interi popoli. usando termini come ‘bocconi ghiotti’, annunciano ii mercato ‘globale’ e la `globalizzazione’ politico-istituzionale dell’intero globo; considerano l’identità e l’unità nazionale come ostacoli al mercato e si comportano come capi di uno Stato sovranazionaie. 

Io non lavoro per voi. ma per ii mio Paese, la Repubblica federale della Russia e, tuttavia, in questa situazione, essendo necessariamente alleati, sento il dovere di informarvi su tutto, a condizione che la lealtà reciproca. La Russia è ancora una grande potenza. ma gruppi statunitensi stanno approfittando della transizione, per porsi come unici padroni del mondo. Non ci sta bene e non dovrebbe star bene, neppure a voi. Gli americani faticano a governare sé stessi. Certo non possiamo affidar loro il governo del mondo. Ebbene, il ‘mucchio’, ovvero ‘Koros’, qualunque cosa significhi, è, a quanto mi risulta, così strutturato;

a) Un vertice di cinque persone; in ordine gerarchico, però: un numero uno, un numero due e così via. Si tratta di due ebrei del tutto indipendenti, però, dallo Stato d’Israele, e di tre cristiani. Operano…

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fondazione ‘umanitaria‘ – ironia delle parole – collegata con le Nazioni Unite. In realtà si tratta di un centro di studi strategici e geopolitici.
b) Uno Stato maggiore composto di 40 membri, ognuno specializzato in un settore geografico. All’ Europa ed ai paesi del Mediterraneo, lo Stato maggiore dedica attualmente trenta dei quaranta dirigenti.
c) Un esercito numeroso, ma non quantificabile, che agisce su contratto e che non conosce il retroscena strategico o pensa di combattere per chissà quale ideale. Qui c’è di tutto: musulmani fondamentalisti, cristiani, ebrei, atei, tutte le nazionalità, insomma, vista l’enorme disponibilità di denaro attraverso il quale tutti possono diventare potenziali contrattisti, dal giornalista al magistrato, dal poliziotto all’agente segreto, dall’uomo politico al dirigente sindacale, dal killer professionista al rivoluzionario di professione. Noi abbiamo, ad esempio, individuato ex agenti del Kgb, della Cia, del Mossad e dell’ Intelligence Service. Francesi e italiani sono reclutati per lo più non nei servizi segreti che in quei Paesi non esistono o sono stati distrutti o indeboliti, ma nell’ambito dell’informazione e della giustizia. Ho l’elenco dei nominativi, che non sono, per ora, autorizzata a rivelare.
d) Non c’è alcun rapporto ufficiale con gli Stati, ma non è escluso un coinvolgimento di settori istituzionali degli Stati Uniti e della Germania unificata.
Per la Germania vi prego di osservare questo grafico interessantissimo: sulla sinistra i territori conquistati militarmente dal 1938 al 1943; suila destra le nazioni economicamente invase dal marco dal 1989 sino ad oggi. Se osservate attentamente, sono esattamente uguali se si guarda al fronte centro-orientale. La Germania odierna ha, di fatto, invaso di nuovo con la sua potenza economico-finanziaria Cecoslovacchia,  Polonia, Ungheria, Bulgaria, Romania, Ukraina, Turchia, lambendo pericolosamente anche i territori asiatici dell’ex Unione sovietica. Ad Ovest, le basterà magari sotto forma di alleanza, annettersi la Francia e il piano di Hitler sarà del tutto attuato, cinquant’anni dopo, senza bisogno dei panzer o di armi segrete.
Da segnalare la responsabilità diretta del governo di Bonn, almeno per quanto riguarda la fase iniziale tragedia, delle guerre etnico-religiose nella ex Jugoslavia.
Vi prego di riflettere sul ‘laboratorio jugoslavo’, forse il ‘primo test di un `modello’ da internazionalizzare.
e) Obbiettivo già realizzato, in parte o del tutto, da `Koros’: il suo massimo successo consiste nell’aver impedito il crollo del comunismo favorisse il socialismo democratico nell’Europa centro-orientale e nell’ex Urss; al secondo posto, la destabilizzazione del cosiddetto socialismo mediterraneo: Portogallo, Grecia, Spagna, Francia, Italia. In Francia, i socialisti sono stati pesantemente ridimensionati; in Italia, rasi al suolo; in Grecia hanno resistito, ma arriverà una seconda ondata.
Così in Spagna e in Portogallo, oggetto della soluzione finale. Il ‘mucchio’ non tollera governabilità, stabilità e…

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Orgoglio nazionale, al quale contrappone separatismi, regionalismi, sovversivismo. Con ciò evita il pericolo di unoo stabile e fruttuoso incontro tra Paesi europei e popoli nordafricani e medio-orientali, un nesso mortale per chi specula sulle tensioni religiose, culturali, politiche di questa parte di mondo.

3) B. è nel mirino sin dal caso di Abu Abbas. Non hanno dimenticato il suo comportamento. Il suo ‘no’ secco alle richieste di consegnare Abbas, l’amicizia con Arafat, il sostegno alla causa palestinese. E’ un’ipotesi, forse qualcosa di più di un’ipotesi. In certi ambienti II. Di Washington, già qualche anno fa, sono risuonate minacce contro il presidente, minacce registrate dal mio servizio segreto. Una di queste – ‘Gliela faremo pagare cara’ – rende perfettamente l’idea.
Sarebbe la logica del dente per dente. dell’occhio per occhio, aggravata dal fatto che il presidente configurava un ostacolo autorevole al predominio incontrollato delle ‘grandi famiglie’ italiane, agli affiliati alla “Trilateral’, ai potentati collegati ai gruppi avventuristici della finanza internazionale. Sarebbe bastato questo. Ma c’era dell’altro. L’ideologia troppo patriottica e pericolosamente orientata verso un’Europa dall’ Atlantico agli Urali, una sorta di neogaullismo di sinistra che voleva un’Europa tendenzialmente amica del mondo araboB. considera la Tunisia come la sua seconda patria. Anche questo disturba. Anche questo è considerato un segnale. B. non è nato in Tunisia come Juppé come Séguin, ma è come se lo fosse

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I documenti venuti per accidente in nostro possesso dimostrano che lo vogliono morto, per tre ordini di motivi:

a) Ritengono che possa rivelare qualcosa sui membri italiani di `Koros’;
b) Presumono un potere e relazioni forse superiori alla realtà attuale, specie con i Paesi arabi e del terzo mondo;
c) Vogliono, comunque, spazzar via qualsiasi ombra che possa turbare od ostacolare le prospettive in atto e a medio termine in Italia e nella regione mediterranea. 

4) Non c’è ombra di dubbio sul fatto che `Koros’ stia appoggiando il fondamentalismo musulmano, per creare un grande disordine. In seguito, si agirà per distruggerlo con il consenso e la complicità di tutte le restanti nazioni. Ciò, a costo di mettere a repentaglio la stessa esistenza dello Stato d’Israele, che, ai loro occhi, ha fallito come potenza imperiale, capace di rendere inoffensivo il mondo arabo. Anche tra i giudei, dunque, ci sono buoni e cattivi. 

5) Il mio nome per voi e `Nadiezda’. Sono un ufficiale del Kgb della Russia democratica. Sono autorizzata ad impiegare tutti i mezzi per stanare e tagliare la testa della tenia, indipendentemente dalla vostra volontà. Ricordatevi, però, che voi tutti ormai potreste essere i terminali della strategia di morte di `Koros’. E lo avete già tristemente sperimentato. Si sono scoperti troppo.

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Loro sanno che io so, ergo che voi sapete.

Un discorso da far girare la testa. La granderussa aveva disegnato perfettamente il mostro. No, non era una visionaria, gli eventi erano lì a dimostrarlo. Solo il fatto d’essere rimasto solo al mondo mi toglieva ogni dubbio: sembrava fantapolitica ma era vera.
La “Spectre”, dunque, esiste.
Lucio aggiunse due corollari fondamentali in forma di domande: “Come preservare B. difendendo noi tutti, e come contrattaccare?”.

[…]

B, era rimasto in silenzio, ascoltando con attenzione ed ammirazione quella donna straordinaria e, a suo modo, pericolosissima. In fondo, tra le righe, ci aveva mandato a dire che fungevamo, ormai, da esche, ch’era interessatissima alle nostre vite, perché da vivi attiravamo l’ira funesta del “Mucchio” o, come insinuava lei, del `Koros’.
Fu proprio B. a porre la questione, chiedendo conto della sensatezza del riferimento al greco antico, lingua nobilissima e madre di molti di noi, eppure incongrua

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Magari in qualche sperduto idioma della terra “Antonio” significava -Mucchio-, ma questo non ci autorizzava a dar la caccia a tutti gli “Antonio” viventi.

La granderussa, piccata, rispose seccamente:

“Non è affatto incongruo l’accostamento. Il documento cifrato, infatti, è una sofisticata rielaborazione informatica di brani della letteratura greca, nei quali ricorre il termine `Koros’, tante volte quante ‘Heap’ nei testi in inglese e `Tas’ in quelli in francese. E cosi in ebraico… Inoltre, la `chiave’ per decodificare tutti i documenti si trova nell’esperanto `inventato’ dal calcolatore, una macchina intelligente dell’ultima generazione… che hanno solo gli americani… E’ con quel codice che ho `letto’ le altre carte… Se affermo che è un’ipotesi probabile, voglio essere creduta… So di cosa parlo…”. 

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da PlaymasterNews

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Illustrazioni Federica Macera