Riflessioni Senza Categoria

Restaurazione civile

L’eversione contrasta l’ordine precostituito, ma se fosse quest’ultimo eversivo nei confronti dell’ordinamento democratico?

06/11/22

Esisite una sorta di decalogo che potrebbe essere intitolato “come essere antifascista1“.

Il paradosso assoluto, se vogliamo, è che si raggiunge questa condizione esclusivamente se ci si allinea ai desiderata del potere, quel potere pervasivo e opprimente che si è permesso di limitare ogni libertà fondante il vivere civile, il rispetto stesso dell’individuo, i valori più alti che fossimo mai riusciti a codificare.

Gli atti che sono stati necessari a produrre questo esiziale sconquasso nella nostra (fu) società civile non sono stati una “marcia su Roma“, né un “colpo di stato“, né siamo stati conquistati da barbari e nemmeno altre amene situazioni: è bastato cacarci sotto per una influenza per lasciare, a un ignoto avvocatucolo dauno, la possibilità di vergare la nostra fine nell’ufficio del Presidente del Consiglio in totale, agghiacciante, solitudine.

Essere “antifascisti1” oggi ― sia chiaro che tanto vale solo per questi immensi minus habentessignifica appoggiare questo fascismo1, un fascismo1 che è molto peggiore di qualsiasi altro paventato dai sedicenti, quanto arbitrariamente autoproclamatisi, “antifascisti1“.

Oggi dobbiamo contrastare l’onda lunga del fascismo degli antifa (distoca‘). Il fenomeno, devastante quanto pretestuoso, della dittatura sanitaria, dello stato terapeutico, sta scemando ― pur con strascichi pesanti da sopportare ― ma ci ha dimostrato che razza di deficienti dividono con noi questo pianeta.

La deficienza, intesa come mancanza lato sensu e non, diventa demenza politica e civile.

Ma veniamo al punto, ci stiamo affannando a contrastare questa situazione in maniera civile, utilizzando gli strumenti della giustizia, totalmente corrotta ideologicamente e asservita, pedissequa, agli indirizzi di esecutivi ignobili, e della politica, svilita nei sui principi fondanti, incompresa nell’autentica dinamica dal corpo elettorale vittima di una sindorme di Stoccolma terrificante.

Viviamo una deriva impossibile da accettare ― a meno di essere degli anellidi, dei vermi ― che paiono purtroppo essere una schiacciante maggioranza e non certo delle eccezioni.

Gene Wilder in Frankenstein jr. di Mel Brooks 1974

Il problema dell’ora presente” (cit.Henry Delassus) è quello di ricondurre all’interno del sistema civile democratico il conflitto in atto, usando appunto i mezzi dell’amministrazione della giustizia e della politica.

Allo stato attuale siamo orfani dell’una e dell’altra. Riguardo la prima, copiosa e indiscutibile documentazione dimostra l’illogicità assoluta delle vessazioni subite, il tradimento delle regole più alte, dall’art.32 della Costituzione al Codice di Norimberga, eppure non viene ancora codificato nulla in tal senso, forse perché bisognerebbe ― e ne sono fermamente convinto ― arrestare e processare immediatamente tutti gli ultimi governi e la stragrande maggioranza dei medici.

logica elementare“: nessun medico che si sperticava sulla sicurezza dei “vaccini” poteva assicurarla perché non ne aveva alcuna contezza, essendo coperti da “segreto militare

Il 30 novembre verrà discussa alla Consulta l’incostituzionalità dell’obbligo vaccinale per i sanitari ― fermo restando che parliamo di un “siero genico sperimentale coperto da segreto militare” e non di un “vaccino” ― sarà interessante vedere quale sarà la pronuncia. Aggiungo che ci sono 29 morti da vaccino certificate da AIFA e, per restare in linea con la politica eversiva degli ultimi anni, dovrebbero affermare che un individuo sia obbligato ad affrontare un possibile decesso per un sedicente quanto indimostrabile interesse generale.

Adesso scaliamo la montagna, cerchiamo di comprendere un concetto dirimente e rivelatore e chiediamoci dove ci sta portando la sistematica disapplicazione della democrazia e della giustizia.

Se la giustizia è male applicata, se è ideologizzata, allora è infedele al suo ufficio e lo stato diventa palesemente eversivo mancando di un suo elemento fondante, quello che necessita per risolvere i conflitti in maniera civile. La magistratura dovrebbe, in questo caso e nel suo organo più alto, ribadire i limiti operativi dell’esecutivo stabiliti dall’ordinamento.

Se la Consulta avrà la forza e l’onestà di limitare l’operato del potere esecutivo sulla base della Costituzione, allora la democrazia sarà salva, se non lo farà sancirà che lo stato oggi è eversivo dell’ordinamento costituzionale.

Nell’affrontare il secondo aspetto della questione, conseguenziale al primo nel ragionamento attuale, la politica, ci troviamo con un potere esecutivo irrituale nella gestione ultima e prevaricante di ogni altro.

Questo presupposto ― la giustizia assente ― sdoganerebbe l’eversione, che non può più essere vista come irrispettosa di uno stato legittimo e civile ma, paradossalmente, coerente con la difesa dei valori fondanti la Repubblica offesi da una gestione abusiva dell’esecutivo, della magistratura e di alcuni o tutti i corpi sociali intermedi e, addirittura, da larga parte della cittadinanza.

Per evitarlo bisogna ripristinare la giustizia, giudiziaria e sociale, a partire da questa pronuncia.

In assenza di questa ferma volontà politica siamo, come credo da tempo, nel fascismo1… propugnato, voluto e caparbiamente realizzato dagli antifa (distoca’).

Eccomi qui, con le mie limitatissime possibilità, a cercare di salvare con la respirazione artificiale lo stato, la mia patria, la mia nazione. Eccomi qui a tifare la restaurazione della democrazia e del diritto.

Alla fine, pensandoci bene, non è neanche tanto strano, lo disse anche lui, il potere è anarchico, fa quello che cazzo gli pare, sarebbe compito nostro contrastarlo e gestirlo per il bene di tutti, una cosa chiamata politica.

Dobbiamo restaurare la civiltà, la legittimità democratica per la nostra povera patria

Note

1 fascismo/antifascismo: uso questi termini in maniera disturbante per chi reputa positivo l’uno o l’altro. Lo faccio perché considero sbagliato provare nostalgia per il ventennio tanto quanto usare un periodo storico, ormai lontano un secolo, che è fatto di luci e ombre, di alti ideali quanto di concrete disillusioni e drammi inenarrabili: il fantastico T.U. Bancario e la magnifica Riforma Gentile, le tre leggi Bottai e mille altre cose da una parte, le leggi razziali, le guerre di fianco a Hitler, l’OVRA, la Repubblica Sociale ecc. dall’altra. Reputo altrettanto sbagliato, forse ancora di più, l’uso strumentale da parte dei “sinistrati” del termine per silenziare il dibattito su delle dinamiche che denominare “fasciste” ― esattamente come loro le intendono ― è dire poco. Del resto i “rossi” hanno fatto altrettanto schifo ovunque nel mondo, e pure in Italia, oltre ad essere dei pavidi voltagabbana, citando Churchill: “Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti…

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Illustrazioni Federica Macera