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AIFA: 955 decessi per i sieri anti-covid19

07/11/22

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il 13° Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini anti-COVID19 con i dati raccolti dal 27/12/2020 al 26/09/2022.

Come ebbi a dire in un mio precedente articolo del 6 ottobre, I dati V-Safe sui sieri sono terrificanti:

Il sistema di raccolta degli effetti avversi americano V-Safe, basato sulla sorveglianza attiva, è immensamente più vicino al vero del nostro che è basato sulla soveglianza passiva, tanto che nel documento sull’Efficacia Negativa dei sieri è scritto che “il Report AIFA riporta ~640 volte meno segnalazioni di v-safe“. La relazione è stata presentata alla Corte Costituzionale in un atto che sostiene la tesi di invalidazione degli obblighi sui sieri sperimentali anti-covid dimostrando l’assoluta divergenza fra la ratio di questi e la loro effettiva resa” (vedi anche “Efficacia negativa dei sieri” del 23 maggio).

Fatta questa necessaria quanto “strabiliante” ― ma per i soli disinformati ― premessa, andiamo a vedere qualche punto saliente di questo 13° Rapporto AIFA, visionabile e scaricabile QUI.

Il rapporto, infarcito di notizie relativamente interessanti, cerca di ribadire che gli effetti gravi siano pochi e che, soprattutto, siano irrilevanti rispetto alle moltissime dosi somministrate. A pagina 13 trovate lo schema ripreso nell’immagine in copertina in cui AIFA, il nostro ente regolatore del farmaco, afferma che nel periodo di osservazione 27/12/2020 – 26/09/2022 ci sono stati:

955 Casi fatali

Il 45% dei casi (n. 433) riguarda donne e il 53% uomini (n. 509), mentre l’1% (n. 13) non riporta
questo dato. L’età media è di 75 anni e nel 69,4% dei casi il tempo intercorrente tra la
somministrazione e il decesso è compreso tra 0 e 14 giorni
, non definito nel 8,0% dei casi e con
intervallo maggiore di 14 giorni nel rimanente 22,6% dei casi. In 545 casi il decesso è registrato dopo
la 1a dose, in 294 dopo la 2a, in 107 dopo la 3a dose e in 9 dopo la 4a dose
“. (sempre da pag.13)

Agghiacciante la frase “il tempo intercorrente tra la somministrazione e il decesso è compreso tra 0 e 14 giorni“. Ci tengo a ricordare che il caso di Camilla Canepa ― la 18enne deceduta a seguito della “vaccinazione1” (AstraZeneca poi Vaxzevria) ― come riconosciuto in sede di giudizio, non è conteggiato come tale perché accaduto dopo oltre 14 giorni (!) dalla somministrazione. Come pure non vengono conteggiati come eventi avversi problemi al ciclo mestruale come perdite estremamente copiose o differimenti temporali e altro, perché registrati dopo più di due settimane, mentre il ciclo ha una periodicità grossomodo mensile.

La mia intenzione era solo quella di diffondere, in maniera più sintetica e diretta, soprattutto meno propagandistica, le verità offerte dallo stesso opprimente “stato terapeutico Pro-Vax“, fermo restando che ribadisco come siano enormemente sottostimate le segnalazioni e che, soprattutto, tutti questi “obblighi surrettizi” per sieri genici sperimentali coperti da segreto militare:

condannano a morte una percentuale di persone

Si obbligano le persone a rischiare la propria vita per farmaci sperimentali dalla indubbia inefficacia (Absolute Risk Reduction 0,84-1,3% QUI e QUI) per una malattia meno mortale di una influenza stagionale.

Ripeto quanto detto nel mio precedente articolo:

Bisognerebbe arrestare e processare immediatamente tutti gli ultimi governi e la stragrande maggioranza dei medici

Note

1 chiamare “vaccino” un siero genico sperimentale coperto da segreto militare è un’offesa alla logica, alla civiltà, all’umanità tutta e continua a farlo reitera la propria colpevolezza.

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Illustrazioni Federica Macera