venerdì 01/05/20
Non c’è più la festa dei lavoratori, scarseggiano i lavoratori e pure il lavoro fa festa, non si presenta all’appuntamento.
Siamo in città morte, prive di suoni e vibrazioni, di odori, nei panorami manca il riflesso casuale di parabrezza e cromature, manca anche l’aggregato del rumore, quel vociare che sale sordo riempiendo tutte le frequenze, la vita è stata messa sottovuoto, è stata ridotta a uno stato di non-vita.
Oggi è la festa funebre della società libera e democratica, del patto sociale, dello Stato, ormai latitante se non aguzzino, del vivere come l’abbiamo conosciuto prima di adesso, con tutti i suoi limiti.
Ci sarà un pre-covid e un post-covid e, a giudicare dalle premesse, per le quali non ci vuole un Roger Bootle per capirle, sarà un futuro distopico alla “homo homini lupus”, uno stato di natura in cui dovremo provare a sopraffare i nostri simili ai fini della nostra sopravvivenza, la guerra tra poveri che le elites vogliono regalarci da tempo è servita.
Da domani, in senso lato, perché vari improbabili sceriffi ― il nostro cuozzo lucano ne è il massimo rappresentante ― non fanno che ritardare o rivedere in negativo i provvedimenti del già indegnissimo governo centrale, ci ritroveremo in una crisi che quella del ‘29 era una passeggiata. Già prima di questa “pandemia” posticcia eravamo in una crisi forse anche peggiore di quella storica di poco meno di cent’anni fa, ora non c’è proprio paragone.
Le mascherine (inutili) servono solo a marcare la nostra qualifica di schiavo rituale, sono simboli da scimmie ammaestrate più che da “responsabili cittadini”, non fermano nulla, fanno addirittura male nell’uso ossessivo che ci hanno imposto per legge, o meglio, per atto amministrativo, pur sempre senza esserci fornite, se non tardivamente e in quantità del tutto insufficienti.
Sulla inconsistenza di questa “pandemia” mi sono espresso più volte, con HOLODOMOR 2020, Il conformismo dei responsabili, La legge (del più forte) e Faking the books, direi che sia sufficiente per capire cosa ne pensi in maniera chiara.
Ecco comunque un sunto dei dati di Epicentro/ISS al 23 aprile 2020, sulla base di 2041 cartelle cliniche analizzate su 23188 casi di decesso in totale:
- 0 patologie 74 = 3.62% sul totale sarebbero = 839.4
- 1 patologie 294 = 14.40% sul totale sarebbero = 3339.072
- 2 patologie 431 = 21.11% sul totale sarebbero = 4894.986
- 3 patologie 1242 = 60.85% sul totale sarebbero = 14109.898
Premesso che ogni lutto è sempre una disgrazia, va però affermato che una nazione ha il dovere di ragionare sui grandi numeri.
Questi numeri dicono che questa epidemia ― il coronavirus o covid-19 ― in fase calante e per la quale finalmente esistono diverse soluzioni efficaci, economiche e non necessarie né di ospedalizzazione né di Terapia Intensiva con o senza ventilazione, è enormemente gonfiata.
Come ulteriore postilla aggiungo che le statistiche lombarde (60% dei decessi nazionali) ma soprattutto bergamasche e bresciane, necessitano di indagini per trovare le concause ambientali, datoche esistono obbligatoriamente per essere così tanto fuori ogni ragionevole proporzione.
Questa riflessione di oggi, datata 1° maggio 2020, segue quanto accennato in maniera più brutale e ideologica in HOLODOMOR 2020, visto che stiamo facendo la festa al lavoro.
Concluderò mettendo pochissimi concetti in fila, così sarà più semplice trarne le conclusioni:
- Il denaro, dall’agosto 1971 (Bretton Woods), si crea dal nulla, la sua “penuria” è completamente artificiosa.
- le “pandemie” si creano anch’esse dal nulla, come l’aviaria, la SARS, ecc. così il covid-19 ― che fa circa i morti di una influenza stagionale ― per il quale ormai esistono 3 o 4 cure efficaci, poco costose e pure domiciliari.
- le misure adottate dal nostro governo sono anticostituzionali, autoritarie e liberticide, il massimo è il tracciamento via app ― ma basta il solo sistema operativo degli smartphone o le celle a cui si agganciano anche i vecchi telefonini.
- le conseguenze economiche saranno terrificanti, in assenza di un intervento mostruoso da parte dello Stato (vedi punto 1), verremo portati alla carestia (vedi HOLODOMOR 2020).
- l’intervento mostruoso non arriverà perché lo scopo di tutta questa storia non è quello che dicono di voler perseguire.
Hanno fatto la festa al lavoro, ai lavoratori e a tutti noi.
Buon 1° maggio.
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