Mi scrive un amico dicendomi, tutto contento, che il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza contro l’obbligo di mascherina a scuola di una famiglia che lamentava problemi di ossigenazione per la figlia. Anche io sono molto contento per questa vittoria, penso subito a mio figlio costretto e imbavagliato e decido, visto che “mi scrivo sotto“, di mettere giù qualche riga.
Intanto sottolineiamo che gli avvocati che hanno difeso gli interessi della famiglia sono stati Francesco Scifo e Linda Corrias, che già hanno fatto parte di un team tutto sardo che ha impugnato i DPCM di Giuseppi Conte ― atti amministrativi a mio modestissimo parere incostituzionali e pure irragionevoli ― ad ogni estenuante uscita. Furono loro (oltre ai primi due ricordo Lucia Deiana, Albero Appeddu, Marcello Colamatteo, Sebastiano Cheri) a far notare che le uscite cadenzate ne impedivano de facto un efficace contrasto… stavo per dire “alle norme” ma non lo sono mai state eppure hanno avuto il barbaro coraggio di regolamentare ambiti definiti riserva di legge dalla martoriata Costituzione. Nonostante questa “furbata” tempistica ― mentre si ricorre contro un DPCM già viene sostituito dal nuovo ― del “mai-eletto” azzeccagarbugli, riuscirono a far sentenziare al TAR del Lazio (Ordinanza 07468/2020) il 6 dicembre scorso che il governo era obbligato a giustificare con evidenze scientifiche ― che non si è mai degnato di esibire ― i suoi provvedimenti restrittivi.
Il 26 gennaio il Consiglio di Stato si è pronunciato (Decreto del Consiglio di Stato N. 00304/2021 REG.PROV.CAU. -N. 00653/2021 REG.RIC) riguardo il DPCM del 14 gennaio 2021, il TAR aveva rigettato il ricorso per la undicenne che lamentava problemi di ossigenazione, una bambina perfettamente sana. Il Consiglio di Stato non ha potuto escludere la nocività del DPI, della mascherina, sulla base degli elementi forniti (o non forniti) dal governo. I genitori hanno invece puntualmente documentato le problematiche di scarsa ossigenazione addebitate all’utilizzo del DPI con certificati medici.
Una mia nota personale: un governo che ci rinchiude in casa, ci blocca la vita e il lavoro e non è capace di portare evidenze scientifiche inconfutabili per averlo fatto, peraltro dal punto di vista giuridico in maniera illegittima, andrebbe processato per direttissima.
Nel decreto si legge:
“Deve essere sospeso l’obbligo di indossare la mascherina da parte di un alunno che abbia certificato problemi di difetto di ossigenazione per l’uso prolungato del dispositivo di protezione individuale durante tutto l’orario di lezione, essendo il pericolo di affaticamento respiratorio – in mancanza di una costante verificabilità con saturimetro – troppo grave e immediato”.
Il Consiglio di Stato non è cosa da poco, rappresenta in sede amministrativa la magistratura di ultima istanza, proprio come la Corte di Cassazione lo è in sede civile, quindi è vincolante in maniera assoluta.
L’evento è quindi assai rilevante, apre ad una ampia possibilità di allargamento del contenzioso contro limitazioni imposte con strumenti discutibili riguardo l’efficacia giuridica, essendo molto controversi nella cornice del nostro ordinamento, a partire dalla fonte primaria del diritto, la Costituzione.
Sebbene si tratti di una sentenza relativa ad una bambina sotto i dodici anni, il punto nodale è la mancanza di dimostrazione della validità scientifica che un DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) imposto da un esecutivo tanto autoritario sia davvero necessario e non nocivo, proprio come non ne ha fornite riguardo tutti i provvedimenti che sono alla base delle sedicenti misure di contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2, “tirando anche le orecchie” alle amministrazioni contestate che avrebbero dovuto depositare con urgenza i documenti che “hanno rilevanza per ciò che attiene a profili decisivi nella controversia in esame”.
il Consiglio di Stato inoltre riconosce le responsabilità della scuola e dice che “restano ferme, a carico dell’istituto scolastico, che la stessa minore frequenta, le responsabilità connesse all’attuazione del presente decreto”.
Ad aggravare il bilancio delle responsabilità va aggiunto il fatto che l’esecutivo si avvale di un cospicuo numero di specialisti nominati ad hoc per l’emergenza covid, i componenti del famigerato CTS (Comitato Tecnico Scientifico), inquadrati nel Ministero della Salute con a capo, nomen omen, Roberto Speranza, i quali pure non hanno alcuna evidenza scientifica capace di smontare le tesi dei ricorrenti, correttamente accolte dal decreto.
Il problema della scarsa ossigenazione riguarda chiunque di noi, non solo gli under 12 o gli anziani, o altre categorie particolari. Se non si respira non si respira tout court, se dobbiamo rinunciare a farlo, e lo facciamo sempre inevitabilmente a danno della nostra condizione generale, devono esserci delle più che granitiche motivazioni scientfiche*, motivazioni che non ci sono mai state come hanno affermato anche in OMS:
“Con uso esteso di mascherine nessun beneficio dimostrato“.
*perdonatemi ma mi viene sempre in mente questo quando scrivo o dico “scientifico“.
- TAR Lazio Ordinanza 07468/2020
- Consiglio di Stato Decreto del Consiglio di Stato N. 00304/2021 REG.PROV.CAU. -N. 00653/2021 REG.RIC
- adnkronos “Con uso esteso di mascherine nessun beneficio dimostrato“
Sulla pagina CONTATTI, la mia mail, i social, il canale Telegram
le informazioni per seguire la mia trasmissione L’OCCIDENTALE.
Per aiutare questo blog: