In nostro possesso abbiamo il pdf (nella versione di 55 pagine) di uno studio commissionato da Barbara Floridia ― poi divenuta sottosegretario all’istruzione del governo di Mario Draghi ― diffuso ad una ristretta cerchia dei cinquestelle in occasione degli “Stati Generali” (lo trovate in calce).
Lei ha chiesto ad un “esperto” uno studio il cui documento di sintesi è intitolato:
“DOPO IL CORONAVIRUS
La cultura politica del movimento cinque stelle“.
L’esperto in questione è il sociologo Domenico De Masi, quell’affabile signore che nel suo libro “Lavorare gratis, lavorare tutti” propone ai disoccupati di “protestare“… lavorando gratuitamente!
Ovviamente immagino ― io che sono avido e malpensante ― che il buon De Masi non abbia realizzato questo lavoro gratis, fosse anche solo per dare il buon esempio ai tanti disoccupati e sottoccupati.
Il Movimento 5 Stelle, nella sua diciamo “lucida razionalità“, non poteva scegliere un “esperto” più “capace” del nostro sociologo, a cui è tanto affezionato da affidare pure una ricerca sul futuro del lavoro che realizzò in circa 300 pagine, “Lavoro 2025“, diventate 416 nel successivo suo libro. In queste De Masi classifica quali siano le fattispecie di lavoro a più alto tasso di sostituzione da parte di macchine robotizzate o con intelligenza artificiale.
Barbara Floridia deve aver visto, considerato i numerosi precedenti, come una scelta del tutto naturale e facilitata commissionargli anche questa ricerca definita nello stesso testo, dell’ottobre 2020, così:
“La ricerca, svolta secondo il metodo Delphi, ha inteso descrivere quale sarà – dopo la pandemia e i suoi effetti sul contesto socio-economico italiano – la più probabile evoluzione della cultura politica del Movimento 5 Stelle“.
Ecco come viene presentata la versione estesa proprio da Barbara Floridia e dal professor De Masi, con Vito Crimi in remoto.
Ora, prima di addentrarci nei distopici scenari che descrive, e approfondirne degli stralci ― che confermano tutti i miei decennali sospetti su questa organizzazione ― è necessario chiarire alcuni concetti.
Il documento è ad uso e consumo di una piccola parte, quella dirigente, del movimento. È stato detto di non divulgarlo, di mantenerlo “riservato“.
Non si tratta di un documento ufficiale del movimento, è uno studio commissionato da una singola personalità del movimento stesso. Il fatto che sia stato proposto da una figura di spicco, tenuta così in buona considerazione dal Politbjuro pentastellato, lascia intendere che il suddetto gruppo apicale condivida tale visione. Questi diaframmi comunque riparano efficacemente il movimento da responsabilità (politiche) ufficiali.
In ultima analisi il metodo utilizzato pure permette di affermare concetti facilmente rinnegabili, perché imputabili agli intervistati e a chi ha valutato le risposte, diluendone ogni responsabilità, affermazione, risultato.
La ricerca è svolta così: “…due corposi questionari a distanza di due mesi l’uno dall’altro. Nel primo è stato raccolto il maggior numero di previsioni;
con il secondo sono state individuate le previsioni con maggiore consenso e, con queste, è stato costruito il rapporto finale.”
“[…]intervistati siano quanto più diversificati. Nel nostro caso 15 persone diverse sia per dati anagrafici (sesso, età), sia per ruolo (nuovi, veterani, deputati, senatori, ministri, facilitatori) sia per competenze (sanità, ambiente, territorio, lavori pubblici, società, economia, servizi e beni comuni, scuola, università, ricerca e sviluppo, lavoro e formazione, tempo libero, spettacolo, storia del movimento, valori fondativi, infrastrutture intangibili, informatica).”
“Il primo 1.828 previsioni. Di queste, 1.705 hanno riscosso almeno 9 consensi su 15 e sono confluite nel rapporto conclusivo sintetizzato qui di seguito.“
Fatti tutti questi doverosi distinguo, ritengo restino intatte le responsabilità politiche di quella che mi appare quasi una “setta“, la formazione politica più deleteria che abbia mai influito sulle sorti dell’Italia repubblicana, se la gioca solo con i colleghi di governo, più pericolosi perché capaci, a differenza di questi parvenu dediti al gatekeeping.
Un ulteriore spunto di riflessione che voglio suggerire al lettore, proseguendo nella analisi, è quello di verificare quanto stranamente ogni affermazione corrisponda ai desiderata delle èlite che tanto si affannano a dire di contrastare.
Elencherò quelli che ritengo i punti salienti, alle volte corredati da commenti, mentre in calce, come detto sopra, trovate il documento integrale.
Al punto uno si parla di demografia e, a parte il lodevole sostegno alla procreazione, al comma 1.5 si legge:
“…un ulteriore fronte di contrasto alla denatalità sarà costituito dall’apporto dell’immigrazione“.
Trovo corretto far notare che non è una soluzione ma una sostituzione etnica.
Nei comma successivi si parla dei giovani, della difficoltà di inserimento, del reddito, poi degli anziani, di “invecchiamento attivo“, poi al comma 1.11 leggiamo:
“[…] welfare tecnologico che riuscirà a migliorare, di fatto, la qualità della vita (domotica, esoscheletri, robot in assistenza domiciliare capaci di generare empatia) […]” 1.14 “[…] sensori che monitoreranno […]“.
Robot che generano empatia per l’assistenza domiciliare.
Poi di nuovo l’immigrazione massiva con motivazioni discutibili:
1.15 “[…] necessità di svecchiare la popolazione italiana accogliendo stranieri […]” 1.16 “[…] Saranno respinte le politiche conservatrici e sovraniste contro il diverso […]” 1.19 “[…] profili di migranti necessari[…]“.
Riguardo la Salute, tema assai rilevante oggi, passiamo al punto “2” AMBIENTE E SANITÀ
2.3 “La sanità si trasformerà da un sistema che si occupa dei malati a un sistema che si occupa delle persone in salute“.
Faccio rilevare che il concetto è assai pericoloso “occuparsi di chi gode di piena salute” sta a significare imporre a chiunque dei comportamenti per fare in modo di preservarla, chi lo possa fare e in che modo non rileva essendo il concetto stesso aberrante.
2.4 “[…] attenta politica di prevenzione […]“
2.5 “[…] l’identità sanitaria del cittadino sarà completamente digitalizzata […]“.
Siamo già stati venduti dai governi precedenti ai data center di multinazionali stranieri e a Big Pharma, il “nuovo che avanza” non è poi tanto nuovo.
[…] maggiore presenza […] sulla telemedicina, sulla tele-assistenza, sulla tele- riabilitazione, sulla domotica per gli ambienti di vita, sulla cura e sulla diagnosi predittiva…”.
Il movimento vede il futuro della medicina in un modo alquanto distopico, la “diagnosi predittiva” presuppone punti che troveremo più avanti come IoB (Internet of Beings/Bodies – Internet degli Esseri/Corpi) e transumanesimo.
Salvo però auto-smentirsi da veri psicotici al punto successivo e al seguente:
2.6 “[…] nel potenziamento della medicina di prossimità, nella valorizzazione delle professioni […]“
2.7 “La telemedicina sarà certamente il nostro grande alleato per potenziare il SSN e renderlo efficiente con l’uso di devices da remoto“.
2.8 “L’intelligenza artificiale sostituirà il medico in molti casi di diagnosi e di prescrizione della terapia […]“.
2.10 “La telemedicina porterà l’assistenza più vicina al paziente senza sradicarlo dal suo quotidiano […]“.
Un ossimoro pseudo-ragionevole.
Sempre nel capitolo della salute passiamo alla questione “ecologia“.
2.12 “Il Movimento 5 Stelle, nato con istanze ecologiste e ambientaliste, rivendicherà questo ruolo di precursore e raccoglierà la sfida della transizione dal paradigma, attualmente ancora imperante, del cittadino-consumatore a quello, ancora da definire, del cittadino-custode“.
La pericolosa ambizione di plasmare un “uomo nuovo” e quindi una “società ideale” è arroganza propria di ogni totalitarismo, mi limito a sottolinearne il pericolo intrinseco.
La società immaginata al comma successivo sarebbe questa:
2.13 “[…] per “decrescita serena” si intende la riduzione graduale, pianificata e condivisa degli eccessi patologici del sistema consumista e dell’economia neo-liberista“.
Ci impongono stili di vita, vedremo dopo, più “frugali”.
2.14 “[…] prioritari i problemi ecologici rispetto a quelli economici […] verso le fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile, il potenziamento del trasporto pubblico locale, dei mezzi non inquinanti, dello smart working e della teledidattica […]“.
La famigerata e deleteria DAD non avrà fine.
2.15 “[…] surriscaldamento climatico”.
Gretinismo assai discutibile.
2.17 “[…] una forte spinta verso gli stili di vita eco- compatibili […] per giungere all’ideazione e creazione di nuovi sistemi sostenibili […]“.
Quali siano questi “stili” e questi “sistemi” non ci è dato sapere.
2.18 “Il Movimento si batterà per una “decrescita serena” intesa come riduzione graduale, pianificata e condivisa degli eccessi patologici del sistema consumista e dell’economia neo-liberista“.
Quali siano questi “eccessi” da chi sarà definito e regolato?
2.19 “[…] ridurre i danni della mobilità […] eliminare gli spostamenti inutili […] la teledidattica e lo smart working […] per la massima diffusione dello smart working“.
Stare a casa come sistema di vita.
Al capitolo “3” si parla di società.
3.1 “[…] I bisogni, gli usi e i consumi saranno ridisegnati” 3.2 “[…] nuovi valori e nuovi modelli economici, politici, ambientali, culturali. Cambierà il ruolo della religione, della politica, delle ideologie; il modo di lavorare, di fare sport, fare shopping, socializzare, gestire la sanità pubblica, educare i bambini. Avremo una nuova scala di valori […] introspezione […] convivere con nuove misure di sicurezza introdotte in tutti gli spazi pubblici […]“.
Una crisi permanente, un totale cambiamento, si pongono verso il mondo come fossero il demiurgo platonico.
3.3 “La tecnologia sarà un forte aiuto contro l’isolamento; si resterà connessi a internet gran parte della giornata, sia per colmare il gap sociale sia per smart working, e-commerce e teledidattica.”.
Distopia mode on.
Prosegue con un “diverso concetto di tempo” (3.4) e ancora “decrescita felice” (3.5), poi al comma successivo:
3.6 “[…] Nel futuro saranno sempre più rari – e, dunque, lussuosi – il tempo, lo spazio, il silenzio, la sicurezza, l’autonomia, l’ambiente sano, la bellezza, la convivialità.“.
Ancora distopia mode on e prosecuzione dello “stato d’emergenza” che diventa perenne.
Affermano poi che le classi sociali spariranno e ci sarà “assenza di lotta di classe” (3.8), non mi meraviglia, in un tale sistema sovietico sarebbe impossibile, parlano di “massicce politiche sociali” (3.11), di “una nuova struttura sociale che consentirà di superare le vecchie classi” (3.13) per poi passare allo Stato.
3.17 “[…] un team interdisciplinare per individuare e realizzare soluzioni ottimali“.
Già, una bella iniezione di tecnocrazia ad esautorare la politica ci sta sempre bene!
3.18 “[…] tutela e promozione del bene comune nonché al benessere psicofisico dei singoli. […] reddito minimo universale […] istruzione, internet libero e neutrale, salubrità dell’ambiente, servizi sanitari garantiti; educherà a spese e acquisti sostenibili“.
Poi si parla di glocalismo:
3.19 “[…] sul recupero della propria economia locale, importazioni e esportazioni si ridurranno, si privilegerà il territorio locale o regionale sia per il turismo ― sarà quindi scoraggiato viaggiare NdA ― che per la spesa quotidiana. L’incertezza economica spingerà verso forme di organizzazione non democratiche“.
Si prosegue puntando su argomenti come egualitarismo e meritocrazia, riguardo il primo ritengo sia da leggere nell’accezione comunista e livellante (verso il basso, vedi decrescita felice) del termine, riguardo il secondo ritengo che la “meritocrazia“, non possa rappresentare un reale valore, perché il concetto stesso è errato. Scomodando ilPedante possiamo affermare che “il merito esprime un giudizio, non un criterio di giudizio“, approfondite QUI.
3.22. “[…] la soggettività lascerà spazio all’azione collettiva e sarà l’intelligenza collettiva a realizzare l’interesse generale“.
Azzeccatissima riguardo la coincidenza tra egualitarismo e comunismo.
3.23 “La pandemia avrà reso i Millenials e la Gen Z consapevoli di essere una specie a rischio di estinzione per effetto dell’inquinamento, del cambiamento climatico e delle diseguaglianze“.
Anche qui è palese la leva ricattatoria ambientalista per imporre comportamenti coatti.
3.26 “La Costituzione sarà la bussola […] in quanto strumento per affermare il concetto di cittadinanza attiva e di democrazia diretta […]“.
Leggi oclocrazia.
3.28 “[…] Le ideologie storiche […] saranno superate […]“.
3.29 “[…] lasciando spazio a modelli ibridi […] “capitalismo sociale”, “capitalismo green”, o “capitalismo egualitario”.
3.30 “[…] le persone potranno avere un reddito anche quando non potranno lavorare“.
3.32 “[…] chiede più giustizia […] L’azione del cristianesimo attraverso il Papa spingerà in questa direzione“.
Prevedono addirittura le posizioni direi, fra i due, di Bergoglio.
3.33 “[…] nel solco di un nuovo socialismo liberale […] Uno stato centrale forte pianificherà l’economia […] un nuovo spirito cooperativistico […] intorno a un obiettivo condiviso […] Le forme di gestione collettiva di beni...”.
3.34 “[…] nuove idee: l’economia solidale, la finanza etica, il consumo critico, il commercio equo, il pensiero ecologico […] dovranno diventare di massa […] attraverso un intervento massiccio della politica“.
Ai demiurghi non basta ridisegnare l’uomo e la società materiale, si sentono in diritto/dovere di ridisegnare anche la religione che subirà, neanche a dirlo, un “cambiamento epocale“.
3.36 “[…] una riscoperta di valori religiosi, […] riconquisterà un ruolo fondamentale dopo il contatto ravvicinato con la morte […] una nuova religione antropocentrica, lontana dalla spiritualità e dall’empatia tra esseri umani per assenza ideale e valoriale“.
In realtà ho qualche difficoltà anche a comprendere quanto c’è scritto ma rilevo uno strano senso di disagio.
3.37 “Per mantenere il contatto con i propri fedeli, le religioni avvieranno processi di rinnovamento mai visti nella storia“.
Al che siamo arrivati a “Il ruolo del Movimento“.
3.38 “Il Movimento, terminata la pandemia […] promuoverà un completo ripensamento dell’attuale modello di sviluppo“.
Apprezzo sempre la loro modestia, ovviamente prosegue col più classico siamo belli, bravi e green.
Il capitolo “4” è POLITICA.
4.3 “L’Italia […] posizione d’interlocutore strategico sia per Washington che per Pechino“.
Il “voglio l’erbavoglio” delle filastrocche da bambini.
4.4 “[…] Europa […] “l’incremento del benessere socio-economico e l’attenuazione delle differenze; il progresso scientifico e tecnologico; la promozione della pace e dei valori sociali; l’impegno a favore dei diritti umani, contro l’esclusione sociale e la discriminazione”.
Ritengo l’UE antidemocratica nella sua intrinseca struttura e l’euro uno strumento di devastazione. Una volta lo pensava anche il M5S.
4.6 “[…] Unione […] punto di equilibrio tra il liberismo statunitense e il dirigismo statalista cinese. Ma […] difficilmente riuscirà a realizzare una politica estera comune“.
Tutto condito da abbondanti critiche al “sovranismo“, perché i cinquestelle preferendo essere servi altrui piuttosto che padroni di sé stessi.
4.8 “Un’Italia fuori dell’UE sarà impensabile. […] forti politiche nazionali che punteranno a una risolutiva lotta alla grande evasione, alla corruzione e alla criminalità“.
La solita solfa giustizialista, fallace già in teoria, devastatrice nella pratica, questi fenomeni si combattono con politiche serie mai con meri proclami né tantomeno con pene più severe.
4.9 “L’Italia è una democrazia giovane […] riforme strutturali […] giustizia […] Green economy […] lotta alle disuguaglianze.” 4.10 “[…] molto dipenderà dalle risposte che saprà dare l’Europa“.
L’ultima è una affermazione di pesante dipendenza da soggetti esterni.
Seguono valutazioni sui partiti tradizionali, populisti, di centro-destra e sul PD, sulla sinistra, che ritengono tutti fallimentari e superati.
4.16 “La politica non sarà mai più orfana di intellettuali […]“.
Questa la trovo particolarmente gustosa.
4.18 “Il Governo […] investirà attivamente nella ricerca di base, nella tecnologia, nell’istruzione, nella salute“. 4.19 “[…] delle tante task force […] produrrà contributi, proposte e soluzioni che tracceranno la strada del futuro possibile“.
Erodendo il campo d’azione della politica che tende a diventare solo una mera esecutrice dei dettami della “scienza” (tecnocrazia). Sempre i governi si sono rivolti a pareri qualificati e sempre dopo hanno deciso liberamente la loro politica, la democrazia funziona così.
4.24 “[…] la tensione verso il bene collettivo […]“.
4.25 “[…] per combattere quei fenomeni che Gianroberto Casaleggio paventava nel prossimo futuro: l’utilizzo delle armi batteriologiche, i disastri climatici e ambientali, le carestie e il conseguente declino della popolazione mondiale […] un potente software (Braintrust) che genererà intelligenza collettiva […]“.
È bizzarro il fatto che un rivoluzionario come Gianroberto Casaleggio, che ha profeticamente previsto tutto questo, si sia espresso alla The European House Ambrosetti (a porte chiuse). Desta qualche sospetto, insieme a tanti padri nobili del M5S, come Enrico Sassoon che abbandonò il movimento per non minarne la sua credibilità (finta) “antisistemica“.
4.26 “[…] metterà al centro l’onestà, i temi ambientali, la difesa dei beni comuni, l’energia sostenibile, la rete libera e gratuita, la mobilità intelligente“.
Terrei a precisare che l’onestà non può rappresentare un valore politico più di quanto lo sia non aver commesso assassinio e che la politica non deve SOLO applicare e rispettare le leggi ma deve stabilire (appunto per legge) quello che è giusto e quello che non lo è. Resta assurdo e pericoloso usare questo spauracchio sulla gente comune.
4.29 “[…] Il modello proposto dal Movimento […] progressista […]“.
“Progresso” è un termine ambivalente, anche un cancro “progredisce“.
4.32 “In futuro la probabilità di formare un governo con più forze politiche resterà alta. Bisognerà quindi che il Movimento immagini forme di accordo flessibili basate su valori inderogabili“.
Vogliono carta bianca e fiducia assoluta, quella cha hanno già estorto alla base la vogliono certificata stavolta, bisogna votarli solo per “appartenenza“.
4.33 “[…] l’idea e l’importanza di un’Europa unita […] un reddito universale europeo […]” 4.34 “più poteri al parlamento europeo […] nuova idea d’Europa, più solidale, forte e stabile […]“
4.36 “[…] politiche di democrazia diretta […] anche grazie alla rete“.
Io, che sono malfidato, avviso la possibilità di leggere imperfezioni nel sistema.
Arriviamo al punto “5” BUROCRAZIA.
5.3 “[…] burocrazia autorevole, altamente competente e specializzata con percorsi di carriera squisitamente meritocratici […]”.
5.4 “[…] Sarà scardinata la certezza del “posto fisso” […]“.
5.5 “[…] accogliere empaticamente le loro richieste. […] cambiamento culturale dei dipendenti pubblici […] valorizzazione delle performances […]“.
5.6 “[…] pubblica amministrazione con gli stessi criteri di un’impresa privata […]“.
Faccio notare umilmente che diminuire i diritti dei lavoratori pubblici farà automaticamente diminuire quelli dei lavoratori del settore privato.
5.10 “[…] incentivati al pensionamento anticipato […]“.
5.12 “[…] saranno assunti più funzionari […]“.
5.13 “obiettivi definiti e quantificabili, misurati attraverso indicatori di performance; […] all’eliminazione delle nomine politiche […]“
5.16 “digitalizzazione sia dei processi interni, sia dei rapporti con i cittadini; alla centralizzazione delle banche dati […] identità digitale […]“.
5.17 “’[…] Intelligenza Artificiale (IA) […] ridurrà gli oneri amministrativi, aiuterà a risolvere i problemi di allocazione delle risorse, svolgerà compiti significativamente complessi, fornirà servizi in modo più efficiente, ridurrà potenzialmente i costi […]“.
I “costi” del pubblico sono la ricchezza dei cittadini, ridurli significa tout court ridurre la nostra ricchezza, questo è perfettamente in linea con il concetto distopico di “decrescita felice”.
Quando si parla di “ruolo del movimento” troviamo:
5.19 “[…] tecnologia, sulla formazione e sul merito […]“.
5.20 “[…] Commissione di esperti, giuristi, economisti, sociologi, antropologi, psicologi e funzionari […] l’appeal che lo status di dipendente pubblico […]“.
L’appeal.
Al punto “6” si parla di ECONOMIA.
6.1 “[…] globalizzata e interconnessa […] si riscoprirà l’importanza del locale […] La globalizzazione premierà gli ex-paesi in via di sviluppo, di cui la Cina sarà il capofila“.
6.3 “[…] globalizzazione regolata“.
6.5 “[…] Gli effetti della recessione si protrarranno ancora, per un periodo medio-lungo […]“.
6.6 “[…] sostituire i propri indicatori con quelli del Genuine Progress Indicator (GPI)“.
6.7 “[…] inizialmente assisteremo a un divario crescente tra ricchi e poveri […]“.
6.10 “[…] vincoli al potere finanziario che investimenti positivi di lungo periodo […]“.
6.11 “[…] Tobin Tax e progressività della tassazione, aumento della tassazione sugli utili finanziari […] paradisi fiscali […] impedimento di partecipazione a gare pubbliche per le società senza operai o fabbriche […]“.
6.12 “[…] finanza dal basso […] crowdfunding […] fundraising […]“.
6.13 “[…] atteggiamenti più parsimoniosi e rispettosi dell’ambiente; ritorno al risparmio […] consumi sostenibili ed etici; accelerazione degli acquisti online […] circuito e-commerce tutto italiano […]“.
6.15 “[…] Crescerà la disoccupazione e il numero di richiedenti dei sussidi […] pericolosa frammentazione del tessuto sociale […]“.
Una progressiva riduzione in schiavitù, essere costretti ad elemosinare sussidi per vivere ci metterà in una posizione di totale assoggettamento al potere esecutivo, una sovietizzazione completa, la proprietà privata emancipa dal giogo del potere per questo hanno bisogno di sedare possibili reazioni con i sussidi per procedere senza grossi intoppi.
6.16 “[…] si sbarazzeranno di esuberi di lavoratori, faranno lavorare di più quelli che restano e ricorreranno alla robotizzazione […] incremento della disoccupazione […]“.
6.17 “[…] risposte […] politiche espansive […] un paese più attrattivo per gli investitori […]“.
Sono d’accordo con le politiche espansive, completamente contrario sugli investimenti privati (stranieri) che tolgono ricchezza e valore aggiunto al paese che li riceve, eccettuati i rarissimi investimenti cosiddetti “greenfield“. Ne consegue che questa perenne “fame di investimenti esteri” è un svendita camuffata, una truffa vera e propria.
6.19 “[…] welfare e green […]” 6.20 “[…] rafforzare la misura del reddito di cittadinanza […]” .
6.22 “[…] decrescita di tutte le produzioni e i consumi nocivi all’equilibrio del pianeta […]“.
Pauperismo.
6.23 “[…] diminuirà la quota dei beni e servizi futili e dannosi per la salute e l’ambiente […]“.
Sarei curioso di capire chi si arrogherà il diritto di stabilire quali siano questi beni e servizi che saranno definiti “futili“.
6.24 “In caso di PIL negativo, la decrescita sarà pianificata e occorreranno misure per contrastare l’aggravarsi delle disuguaglianze […]“.
Vedi commento al punto 6.15.
6.25 “[…] Decrescita e tutela dell’ambiente […] economia circolare […]“.
6.26 “[…] stili di vita più frugali; riscoprire il valore degli affetti […]“.
6.27 “La società in cui viviamo sarà incapace di pianificare la decrescita […] il compito della politica consisterà nel concentrare tutti gli sforzi sul perseguimento di una crescita inclusiva e sostenibile […]“.
Vi tolgo d’impaccio, “sostenibile” è antitetico all’umanità, ritengono che il pianeta non possa “sostenere” la nostra vita, l’ecologia è cosa ben diversa da questa robaccia.
6.29 “[…] I Governi renderanno più conveniente adottare atteggiamenti responsabili nelle relazioni industriali e nelle scelte di consumo […]“.
Questa è la carota, esistono alternative.
6.32 “[…] Joseph Stiglitz ha definito il “capitalismo progressista” […] equilibrio tra il mercato, lo stato e la società civile […]“.
6.33 “[…] Come dottrina economica si accosterà a quella neo-keynesiana […]“.
In realtà la dottrina neo-keynesiana comporta politiche anticicliche espansive che tollerano anche lo spreco,da loro tanto detestato, generando “crescita” non certamente “decrescita felice“.
6.36 “[…] aggiornamento del sistema fiscale […] nuovo disegno fiscale sul lavoro […] riforma del testo unico bancario […]“.
Riguardo il testo unico bancario sarei curioso di sapere cosa prevedono, difficilmente sarà ciò che auspicherei, cioè una sorta di Glass-Steagall Act o riforma bancaria del 1936, che avrebbero evitato il crack Lehman Brothers e i vari Bail-in in Italia, separando banche d’affari e banche di deposito.
6.37 “[…] reddito universale […] riduzione dell’orario di lavoro […] smart working […]“.
Al punto “7” c’è TECNOLOGIA.
7.1 “La tecnologia espanderà la nostra presenza, la nostra conoscenza, la nostra stessa esistenza. Modificherà in modo irreversibile il nostro intimo approccio alla vita; modificherà costantemente il DNA dell’economia, delle istituzioni politiche e delle nostre libertà fondamentali“.
7.2 “[…] il 21° secolo sarà segnato dall’ingegneria genetica […] intelligenza artificiale con cui sostituiremo molto lavoro intellettuale […] nanotecnologie […] gli oggetti si relazioneranno tra loro e con noi […] i robot saranno dotati di empatia […]“.
Stiamo parlando di cambiamenti estremamente discutibili e rischiosi come transumanesimo, IoT, IoB e mainframe universale, inoltre “dotare di empatia i robot” è un delirio tecnologico.
7.3 “[…]robot chirurgici […] su un paziente in qualsiasi parte del mondo […] monitoreranno e analizzeranno […] intelligenza artificiale […]” 7.4 “[…] banda larga […] smart working […] servizi pubblici […]“.
La banda larga serve a collegare tutti noi al mainframe tramite IoB e hanno bisogno, per questo, della dannosa rete 5G.
7.5 “[…] vivere più a lungo […] biogenetica, le biotecnologie, la cibernetica […]“.
7.6 “La telematica trasformerà le categorie di tempo e di spazio […] La produttività e la qualità delle performances miglioreranno. La destrutturazione spazio-temporale consentirà di lavorare per obiettivi, ottimizzare i tempi, ridurre la mobilità“.
Saremo completamente alienati.
7.7 “Lo sforzo futuro consisterà nell’ educarci a gestire il nuovo concetto di spazio- tempo e i nuovi diritti alla disconnessione, all’oblio, alla rete gratuita e neutrale“.
7.8 “Saranno perfezionate e inventate tecnologie che ci consentiranno sempre più di risparmiare tempo (come lo smartphone); stoccare il tempo (come le segreterie telefoniche); arricchire il tempo (come la radio che possiamo ascoltare in automobile); programmare il tempo (come le sveglie)“.
7.10 “La tecnologia aumenterà il benessere e la produttività; […] Saranno rivoluzionati i settori legati alle relazioni, al lavoro, al monitoraggio del nostro stato di salute. Non solo lavoreremo diversamente ma affronteremo in modo diverso i momenti di libertà“.
Agghiacciante.
7.11 “[…] accesso alle informazioni (internet gratuito) e l’assistenza sanitaria (telemedicina), per arricchire l’istruzione (teledidattica), ridurre l’inquinamento e migliorare la mobilità attraverso lo smart working […]“.
Ci chiudono in casa per ridurre l’inquinamento e il traffico, una volta si costruivano metropolitane per farci circolare meglio e più liberi.
7.12 “L’uso del digitale in chiave etica consentirà di migliorare l’interazione tra le persone, ampliare le conoscenze e i contatti umani […]“.
Ritengo di aver raggiunto il limite di ossimori di cui sono capace in un ventennio.
7.14 “[…] I dati diventeranno un capitale a disposizione degli Stati e delle multinazionali […]“.
7.18 “[…] Ciò che si teme è che […] l’uomo perda la volontà e l’autonomia“.
7.22 “[…] intelligenza collettiva […]“.
7.23 “[…] tecno-cultura […]“.
7.24 “Le vendite online giocheranno un ruolo cruciale e l’industria dell’entertainment […] I videogiochi diventeranno sempre più uno strumento di sperimentazione di massa di tecniche di interazione uomo-macchina […]“.
I nostri figli giocano ai videogiochi (purtroppo), li vogliono usare come cavie, qualcuno potrebbe obiettare che non siano loro ma altri, bene, loro glielo permetteranno, cosa ugualmente inconcepibile.
7.25 “Le tecnologie e la scienza trasformeranno i paradigmi cognitivi […]“.
7.27 “Due questioni minano la fiducia […] privacy e quella della sicurezza informatica“.
7.28 “[…] I social network ridurranno l’interazione sociale fisica, indurranno la depressione tra i giovani […] cyber-bullismo, l’incitamento all’odio […]“.
7.29 “[…] si apprenderà sempre più in modo visivo, si finirà per essere disturbati da più input mentre si apprende, si tenderà a memorizzare meno“
7.30 “Ci sarà un atteggiamento fin troppo fideistico nei confronti della scienza da parte delle masse […]“
Digitali (nativi d.):
7.32 “[…] hanno fiducia nell’ingegneria genetica e nei nuovi farmaci […]“.
7.34 “La digitalità comporterà una percezione non-analogica molto più vicina al sentire tipico delle arti. Molti paventano che i digitali soffriranno una maggiore difficoltà di approfondire i problemi ed esercitare il pensiero critico, un maggiore distacco dalla vita reale […]“.
7.39 “La scienza diventerà la cultura di massa […]”
Al capitolo “8” si parla di LAVORO
8.2 “[…] rendere intelligenti, automatiche ed efficienti le macchine, la tecnologia avrà sempre più una vocazione sostitutiva rispetto all’uomo […] con l’AI parecchie attività creative […] continua ristrutturazione del mercato del lavoro“.
Quell’irrefrenabile desiderio di ricostituire il Partito Luddista!
8.4 “[…] crescerà […] l’incertezza occupazionale“.
8.5 “[…] bisognerà riadattarsi dedicandosi a lavori che le macchine non potranno fare […] salario minimo, adottare il reddito di cittadinanza, ridurre l’orario di lavoro man mano che cresce la produttività, attuare politiche di contenimento del costo del lavoro“.
8.6 “La mobilità dei lavoratori […]“.
8.7 “[…] lavoro umano […] sempre più “spezzettato” nelle sue dimensioni spaziale, temporale e contrattuale […] la platform economy in cui i lavoratori svolgeranno compiti non standard, a breve o lungo termine […]“.
8.9 “[…] flessibile senza ridursi a un asservimento H24 […]”.
8.10 “[…]aumenterà l’insicurezza sia del lavoro che del reddito e saranno necessarie forme di protezione sociale […]“.
8.11 “[…] Scompariranno le competenze intermedie […] un ruolo strategico alle competenze e alla motivazione” ― un futuro di precari schiavizzati e pure zelanti. ― 8.15 “L’orario di lavoro tenderà a essere sempre più flessibile […]“.
8.21 “Il mercato della domanda e dell’offerta sarà smart e renderà inutili […] i corpi intermedi […]“.
Anche per i sindacati non sono tempi buoni, criticarli per migliorarli, ce ne sarebbe ampio margine, è una cosa, considerarli inutili è una ulteriore follia.
8.23 “Quanto prima torneranno forti i sistemi cooperativi e associazionistici […]“.
8.25 “L’Italia […] inospitale per lo sviluppo […] economia stagnante, con una macchina burocratica lentissima […] tassazione talmente elevato […] serviranno leader visionari“.
I leader visionari hanno generato catastrofi clamorose e, a giudicare dalla levatura di quello che si legge qui, loro potrebbero battere tutti i record (negativi) esistenti.
8.32 “Lo smart working sarà una delle innovazioni più durature e più positive […]“.
Il giorno in cui l’impiegata in smart working perderà il lavoro a vantaggio di una sua collega collegata da Tirana ne riparliamo.
8.33 “[…] si ridurrà l’inquinamento, si rivitalizzeranno i quartieri; si riaffermeranno i negozi di prossimità, si libereranno migliaia di immobili attualmente adibiti a uffici, si ristruttureranno le case in cui il lavoratore coniugherà le attività professionali con quelle familiari e personali“.
La morte civile, le città non sono fatte di solo marmo e bitume.
8.40 “[…] Si lavorerà da remoto senza disperdere la socialità tra colleghi. Saranno previsti ritorni in ufficio e tempi di socialità che affiancheranno lo smart working“.
Ossimoro mon amour.
9.2 “[…] nei prossimi anni avremo sempre più tempo libero […].
9.10 “Il tempo liberato avrà ritmi più lenti, asseconderà la diffusione di slow food, slow trip, slow shop, slow city, slow money, slow sex e decine di altri slow. Apprezzeremo ancora di più una semplice passeggiata, un giro al parco con i nostri figli, una serata con gli amici“
Casomai foste preoccupati che il PCUS non vi dicesse cosa farne e ricordate, niente sveltine, tutto slow!
9.27 “La stanzialità, arricchita dalla digitalità, sarà uno dei connotati del tempo libero […] ci muoveremo tutti meno […] mpreremo sempre più servizi di mobilità e sempre meno oggetti che ci trasportano“.
La mobilità individuale quindi, uno dei massimi presidi di libertà, verrà quanto meno scoraggiata.
9.29 “[…] turismo di qualità […] sarà più lento e offrirà esperienze sensoriali“.
9.36 “La politica darà valore all’intrattenimento […]“.
9.38 “[…] superamento delle logiche consumistiche […]“.
10.8 “Gli intellettuali hanno il ruolo chiave di traghettarci dalla società industriale a quella postindustriale fornendoci un modello utopistico di società cui aspirare aiutandoci a ridurre al minimo i rischi associati al clima generale di incertezza“.
Le utopie si chiamano così per un qualche motivo, qualche intellettuale, ma magari anche un fabbro, dovrebbe spiegarglielo.
10.9 “[…] varie culture grazie alla sua natura mediterranea volta al dialogo e a quelle forme di meticciato che l’hanno sempre arricchita“.
Parlare di meticciato, usare questo preciso termine che avrà avuto almeno 9 gradimenti su 15, peraltro da parte di esponenti spesso apicali, rimanda tristemente a Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi.
10.20 “[…] l’Italia eviterà di scegliere tra Washington e Pechino […]“.
10.22 “[…] L’Italia e l’Europa rappresenteranno la “terza via” tra il liberismo americano senza diritti e lo statalismo cinese con poche libertà […]“.
Abbiamo più di 100 basi militari USA sul suolo nazionale, preoccupante pensare che questo semplicistico pensiero sia quello che emerge in una forza governativa del nostro paese.
10.30 “[…] Grazie allo sviluppo delle tecnologie didattiche le lezioni su temi specifici saranno sempre più ricavate da contributi dei maggiori esperti del mondo, tramite CD, Wikipedia, Netflix, ecc. […] l’aula, in presenza e sotto la guida del professore, sarà valorizzata per discutere le lezioni ascoltate mediaticamente, per fare esercitazioni, per sperimentare i rapporti civili e la democrazia […]“.
Sì, avete letto bene, studiare su Netflix.
10.42 “Il Movimento dovrà coltivare un suo immaginario politico e dovrà raccontarsi articolando un suo linguaggio e sviluppando una sua mitologia“.
Probabilmente c’è un refuso, volevano scrivere mitomania.
Sorvolo sulla fuffa di capitoli come “L’etica come pre-condizione“, “Leading by example“, e che example! Non parlerò neanche di quello intitolato “Onestà“, un valore giuridico assurto a valore politico col profumo di gligliottina.
Gli approcci semplicistici la fanno da padrone in Criminalità, Corruzione, Ordine pubblico, Movimento e integrità, Estetica, ma nel punto dedicato al Lusso vale la pena evidenziare questo:
11.45 “Il M5S si ispira ai valori francescani e fa della condivisione uno dei suoi baluardi sia nell’azione, sia nel pensiero politico. Pertanto incoraggerà e veicolerà questo concetto di nuovo lusso morigerato, non sfrenato, che coniugherà l’esigenza dell’etica con quella dell’estetica in un contesto sociale“.
Il documento si chiude parlando di Made in Italy e, addirittura, di Movimento ed estetica.
In conclusione, preferirei ritenere che nelle loro intenzioni ci sia solo il tentativo di leggere, chiaramente in maniera soggettiva, il cambiamento ― parola che amano senza sospettare che possa significare anche peggioramento, magari drammatico.
Quello che mi atterrisce è proprio la soggettività che legge questo possibile, distopico, futuro, perché bisogna ricordarsi che qui si sentono anche le voci di ministri e parlamentari pentastellati.
L’accettazione, come fossero normali e scontate, di tutte queste disumanizzazioni progressive che annichiliscono l’essere umano, la sua normalità, il suo benessere, addirittura la gestione del tempo nella vita privata, la destrutturazione di ogni elemento di stabilità anche in campo emotivo oltre che materiale, è aberrante.
Questi sedicenti “onesti” sono privi di quell’etica a cui hanno dedicato ben quattro capoversi, appaiono dei fanatici settari privi di qualsiasi intelligenza, tanto di quella razionale che di quella emotiva, sono adepti votati a un culto che reputo terrificante e glaciale in quanto perfettamente in sintonia con le èlite gnostiche.
La loro funzione, come non mi stanco di dire da un decennio buono, è quella di incanalare il dissenso su posizioni innocue al vero potere ― che dicono di voler contrastare ― e non solo ci sono riusciti, sono andati molto oltre: hanno usato il consenso raccolto per portare avanti l’agenda dei finti nemici.
Leggere questo documento è stato come tuffarmi in tutte le mie paure per il mondo futuribile, dal transumanesimo al pauperismo fino al totalitarismo ammantato dei migliori sentimenti che stiamo cominciando, dolorosamente, a sperimentare. Loro sono quelli che ti tolgono la libertà perché sei un essere inquinante, quelli che era meglio se non ti riproducevi però abbiamo una crisi demografica quindi devi meticciarti e via dicendo.
Spero sia stata ben riposta la fiducia di chi ci ha contattato per divulgare questo documento, spero pure che questa operazione faccia aprire gli occhi alle tante persone che si sono fatte turlupinare da saltimbanchi di questa infima fattura, sperando che si destino quanto prima.
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