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Riapriamo in insicurezza

Premessa

Le parolacce, le maleparole, sono necessarie (e mi sono molto limitato) perché hanno una loro “sonorità” e traferiscono delle “vibrazioni” altrimenti impercepibili, valutatele come una sorta di licenza poetica necessaria. Il testo che segue vuole essere ironico, a tratti ma non sempre, sempre irrispettoso del potere e con sprazzi di satira graffiante, quindi non può essere che volgare e pure scorretto. In alcuni tratti e in modo esplicito sono serio, ma generalmente sto pazziando2.

Ma poi vi guardate ― e fate guardare pure ai vostri figli ― un cuofano3 di film ‘mericàni pieni di jastèmme e parolacce senza scandalizzarvi quindi, gentilmente… nun scassate ‘o cazz’ proprije a mme, perché io non dico “mother fucker” come dicono a Detroit, piùttosto dico cose tipo “sfaccimma” e non chiamo in causa l’innocente agnello di Dio (che si appresta a risorgere) ogni tre e quattro.

La mia mancanza di rispetto verso il potere la vedo come un obbligo civile per ogni persona dotata di un intelletto minimo. Non posso quindi ― io e pure il mio minimo intelletto insieme a me ― esimermi dal dovere di palesare la mia avversità a questo potere urbi et orbi, una sorta di sentita professione di nausea per l’estabilishment.

Comincio per questo morbido, con grande delicatezza e garbo:

chi manifesta per “riaprire in sicurezza” ha pigliato ‘o cazz’ p’a banca ‘e ll’acqua!4

La “sicurezza non esiste,
non è mai esistita

L’insicurezza è parte inscindibile dell’universo mondo così come il Padreterno lo ha amorevolmente creato. L’insicurezza fa quindi parte dell’essenza stessa dell’essere umano che è parte del tutto.

L’insicurezza è la caducità di una vita che merita essere vissuta pienamente, perché solo in questo modo ci è dato vivere, da sempre e per sempre.

Non siamo certo qui per trascinarci in questa grigia sottospecie di sopravvivenza, in questo simulacro di vita perfidamente irregimentata per far finta di poterci difendere inutilmente dall’ineluttabile, così riuscendo solo a macerare nella bruttura.

Questi “pesci presi colla botta5 pretendendo ― nel senso anglofono to pretend ― di salvarci da una morte che è l’unica certezza, ce la somministrano progressivamente (loro sono progressisti) ogni giorno, ma in piccole dosi, ammazzandoci lentamente senza lasciarci neanche la dignità di una esecuzione, e lo stanno facendo da un lunghissimo e maledettissimo anno, ‘n anno ‘e mmerda!

Non dobbiamo
riaprire in sicurezza“,
dobbiamo… riaprire

Abbiamo da ricominciare a vivere perché non basta sopravvivere, non siamo delle cozze ― non pensate ai tanti “pesci presi colla botta“5 che fanno eccezione a queste affermazioni ― non siamo dei licheni o delle muffe, che pure “vivono” (in senso meramente biologico).

cozze, ‘mpepata di

Non ci abbasta respirare a fatica, io lo detesto. Vogliamo odorare la natura, vogliamo odorare i nostri simili, io voglio anche sentire il fetore, perché la vita ha da puzza’, l’asetticità no, quella non puzza perché non è vita, è solo il perverso e triste esaurimento, senza clamore, della vita stessa, un Purgatorio.

È una morte camuffata da sopravvivenza, una merda che rifiuto senza se e senza ma(mmt)

La verità è che dovunque si sono osservate le più rigide penitenze i risultati sono stati assai peggiori, proprio come abbiamo sperimentato noi sudditi italiani. Ricordiamoci sempre che questa sfaccimma6 di malattia è curabilissima, non si vede alcun motivo per cacarsi sotto in questo modo, né motivo che giustifichi questo sistema di potere antidemocratico e oppressivo che hanno instaurato, un potere con motivazioni che a qualsiasi analisi, anche molto superficiale purché libera, apparirebbero quanto meno ri-si-bi-li.

Essi accampano pretesti per “proteggerci” da questa “sfaccetta6 di “malattia letale” (curabilissima) che appare tale esclusivamente restando immersi nella merdosissima narrazione del Main-Stream-Media (‘e mmerda).

Vogliono inoculare (la sentite l’assonanza?) a tutti farmaci genici e sperimentali ― per i quali si usano pure feti umani ― del tutto insicuri non solo sul medio e lungo termine, come ancora non abbiamo e soprattutto non hanno sperimentato, ma, incredibilmente, anche sul brevissimo termine!

Ah, a proposito, magari quelli che accettano l’uso di feti umani nei farmaci sperimentali sono pure vegetariani, tutte queste anime belle a cui chiagne ‘o core a pensare a quelle povere bestie…  mi privo di usare maleparole.

Per questa motivazione pretestuosa e ri-si-bi-le, paradossale, abbiamo polverizzato in niente ogni diritto inalienabile, ogni regola civile che ritenevamo acquisita e inscalfibile, “avimm’ mis’ ‘a carne ‘a sotto e ‘e maccarùne ‘a coppa“!7

Pochissimi levano la voce contro questi usurpatori dello stato e della civiltà stessa, questi antidemocratici, questi totalitaristi ― fascisti/comunisti/nazionalsocialisti, a piacere vostro prego! ― che mai hanno avuto legittimazione dal corpo elettorale e che, semmai l’avessero avuta, non rispettano valori appartenenti a tutti e privi di scadenza temporale.

Ovviamente alle moltitudini belanti di conformisti armati di pretestuose motivazioni, quali ad esempio “il nostro ordinamento non prevede l’elezione diretta del capo dell’esecutivo” e via discorrendo, ho l’obbligo di ribadire che la loro ignoranza è colossale, ancor di più se accampano titoli e/o erudizione, perché sono ancora più colpevoli in quanto privi dell’attenuante generica dell’ignoranza, rivelandosi manifestamente mancanti dell’intelligenza per elaborare il sapere, o ciò che essi presumono sia tale.

Il governo deve essere SEMPRE formato secondo il volere espresso (un volere da interpretare) dal corpo elettorale ― motivo per cui esiste il potere di scioglimento anticipato delle camere ― e sono sicuro che mai, M A I , il corpo elettorale che si espresse per eleggere le attuali camere avrebbe voluto vedere un ignoto avvocatucolo dauno, dalla voce nasale e impastata, a capo di un governo gialloverde, giallorosso oppure arcobaleno, e neanche per vedere un banchiere della Goldman Sachs e della BCE con una maggioranza “Ursula“, una maggioranza di abusivi, una maggioranza di prepotenti esecutori dei desiderata delle più aberranti èlite globali.

“…il potere di scioglimento delle camere (è) uno strumento indispensabile per adeguare la rappresentanza popolare ai reali mutamenti dell’opinione pubblica, al di fuori della durata normale delle legislature…”

Aldo Moro

Intanto il custode della Costituzione, invece di provvedere a fare il suo dovere, fra un capello fuori posto e fuori onda, un Palamara e una pennichella, fa lo gnòrri… e vabbè.

Ora, cari miei “moderati“, cari richiedenti di “riaprire in sicurezza“, vi informo di un fatto non suscettibile di moderazione alcuna, tanto da poter essere senza fallo scolpito nel marmo:

Non si fermeranno mai

Tocca a noi dover rifiutare loro l’autorità, peraltro inesistente e abusiva. Questa cosa da sola sgonfierebbe di botto la perversa prosopopea di cui si vantano, lasciandoli in mutande. Non vi piacerebbe? Dico lasciarli in mutande, magari davanti a un giudice…

Non hanno autorità sui nostri corpi, non hanno autorità sulle nostre anime, non hanno autorità sulla Costituzione ― che è costata tanto sangue ai nostri avi ― non hanno autorità sulla nostra nazione, non hanno autorità sulla nostra storia, forse non ne hanno neanche su loro stessi, e adesso giuro che è uno di quei momenti in cui non sto pazziando2.

Loro, questi grotteschi maggiordomi, non sono che un incidente di percorso per il nostro glorioso popolo, cercate di comprenderlo, di acquisirlo, e scrolliamoci di dosso questi fastidiosi parassiti, repellenti quanto privi di onore.

Non c’è sicurezza nella vita ma una c’è, almeno una sicurezza c’è:

Questi sono i peggiori che ci siano e
non hanno diritto di governarci

In conclusione, pure questa seria, ribadisco che rifiuto categoricamente le pretestuose tesi governative, non ritengo così letale come affermano il covid19, lo ritengo anzi ampiamente curabile ― a patto di non seguire i perversi protocolli del ministero di Roberto Speranza, che franano miseramente nelle aule giudiziarie ― trovo del tutto inutili, anzi dannosi e rischiosissimi, i farmaci genici sperimentali che ci vogliono propinare per arginare una malattia con una letalità insignificante (dallo 0,04 allo 0,07% se affrontata male) e curabile, ritengo del tutto inutili le mascherine, controproducente sotto molteplici aspetti, psicologici in primis, il “distanziamento sociale“, Bogardus docet.

Rispetto le loro regole, ma le contesto con ogni forza, lo farò finché potrò, finché ci sarà un residuo di democrazia

Note:
1 In copertina una immagine del “Cimitero delle Fontanelle“, situato in una cava di tufo nel quartiere “Sanità” di Napoli. Si tratta di un antico cimitero chiamato così per la presenza, in passato, di fonti d’acqua. La data in cui la Cava delle Fontanelle diventa il Camposanto delle Fontanelle è il 1654 quando la pestilenza si abbatte sui napoletani decimandoli. Per cui fu dato ordine di riaprire la cava delle Fontanelle e vi furono stipate 250.000 salme, Napoli allora contava 400.000 abitanti, il 62,5% della popolazione della città morì a causa dell’epidemia, forse una “pandemia“… di peste.

2 pazzïare v. intr. [der. di pazzopazzia] (io pazzìo, napol. pazzéjo, ecc.; aus. avere), napol. e merid. – Uscire di senno, fare pazzie, soprattutto divertendosi follemente; per estens., giocare, scherzare, o anche dire cose insensate, e sim.; usato quasi soltanto all’infinito (dial. pazzià) e all’imperf. indic.: quei begli occhi mi fanno pazzià (Capuana); i gatti … pazziavano su per i semafori spenti (Morante) ― da Treccani.

3 Cuofano nella lingua napoletana indica il cesto che i muratori usavano per trasportare il materiale di risulta e qualsiasi altro materiale o attrezzatura necessarie al lavoro stesso, si usa per indicare una copiosa ma indeterminata quantità di cose.

ha pigliato ‘o cazz’ p’a banca ‘e ll’acqua in lingua napoletana significa letteralmente “ha scambiato il pene per il banco delle bibite”, sarebbe a dire aver preso una enorme cantonata, essersi completamente sbagliati.

5 quando in lingua napoletana si dice “Sie nu pesce pigliato c”a botta” si indicauna persona senza “spina dorsale”, moscia, del tutto simile al “pesce a broro“, pesce bollito sinonimo di mollezza.

6 sfaccimma” (anche sfaccetta ma solo riguardo la prima e la terza accezione) nella lingua napoletana vuol dire “sperma“, viene in genere usato per disprezzare, quindi un “uomo ‘e sfaccimma” (o sfaccetta) è un uomo da poco. Però può anche indicare una persona “furba“, in questo caso la persona si definisce “figlio ‘e sfaccimma” e non è offensivo. L’origine viene dall’italiano “sfacciato” che vuol dire uomo intraprendente e sfrontato. Si può anche dire “Ma che sfaccimma!!!” (o sfaccetta), in questo caso indica una esortazione del tipo “Ma che diamine!“.

7 a carne ‘a sotto e ‘e maccarùne ‘a coppa, nella lingua napoletana vuol dire letteralmente “la carne sotto e i maccheroni sopra”, una allegoria traslata dal cibo alla vita reale, nel piatto si mette prima la pasta e sopra il sugo, fare il contrario significa ribaltare le regole.

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Illustrazioni Federica Macera