Hanno digitalizzato le nostre esistenze per avere il potere di spegnerle
17/10/24
Il sottotitolo è rubato da un mio precedente articolo, “A major cyber attack” in cui affrontavo un argomento affine a questo, e lo facevo prendendo spunto dalle parole di quel personaggio assai inquietante che risponde al nome di Klaus Schwab, presidente esecutivo del WEF (World Economic Forum).
Qualche tempo fa si sospettò che Schwab stesse male e che sarebbe stato rimpiazzato dall’altrettanto viscido Tony Blair, per il quale adesso lavora un altro campione però nostrano, Matteo Renzi.
In quel pezzo, Schwab paventava un massiccio attacco informatico, questo avrebbe creato immensi problemi a tutte le nostre vite, una prospettiva sempre più verosimile col procedere di questa digitalizzazione esasperata in ogni ambito delle nostre vite.
Ma concentriamoci sul fatto che mercoledì 23 ottobre sarà lanciato IT-Wallet, una piattaforma informatica gestita tramite la app IO, quella chiavica distopica che gestiva anche la Certificazione Verde COVID-19, il Green pass, l’Ahnenpass dei nazisti del terzo millennio, quello che mi ha squalificò al rango di essere subumano e che elevaò i più coglioni a kapò.
IT-Wallet verrà distribuito in diversi passi. Come detto si comincerà il 23 di questo mese con 50.000 cittadini, in modo da testarne l’efficacia, per poi passare il 6 novembre a 250.000, il 20 a 1.000.000 e infine distribuirlo a tutti a partire da giovedì 5 dicembre.
Con queste felici e rassicuranti premesse cerchiamo di capire la potenza del mezzo approntato per la fase finale di presentazione, test e infine di distribuzione generale.
IT-Wallet potrà archiviare i nostri documenti smaterializzati, questi saranno efficaci per dimostrare i nostri status alle forze dell’ordine o alle pubbliche amministrazioni, banalmente possiamo dire che avranno valore legale. In particolare la patente di guida, ma solo sul territorio nazionale, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità saranno immediatamente disponibili su IT-Wallet.
Chiaramente è solo un primo passo, i documenti resi disponibili su IT-Wallet saranno progressivamente ampliati, tendenzialmente potranno e vorranno caricarli tutti su questo sistema.
Questo pone un primissimo problema di base riguardo queste tecnologie, la sicurezza informatica dei nostri dati, a prescindere dal fatto che trovo assurdo digitalizzare le nostre esistenze così tanto, quanto ci può lasciare sereni, fra Spid, PEC e altre ingestibili diavolerie? Vediamo allora le ultime sconfortanti notizie del settore, vediamo se siamo in mani affidabili, a latere dell’opprimente e pervasivo controllo globale.
Sogei ― Società Generale d’Informatica S.p.A. ― è un’azienda italiana del settore ICT e della sicurezza informatica. Si tratta di una società in house controllata al 100% dal Ministero delle Economie e delle Finanze. Svolge servizi di consulenza informatica per la Pubblica Amministrazione, in particolare per il MEF e per le Agenzie fiscali sulla base di contratti di servizio pluriennali. Sogei ha strutturato il sistema di controllo per la Certificazione Verde COVID-19, essendo una società in house del MEF e, in generale, della PA, sarà quanto meno coinvolta.
Si è scoperto un giro di tangenti alla Sogei: nelle tasche del Direttore generale Business Paolino Iorio pare siano entrati oltre 100 mila euro. Iorio e Simone Rossi della Italware e Itd solution sarebbero stati colti in flagranza di mentre Iorio intascava una tangente di 15mila euro da Rossi. La Procura ha chiesto la convalida dell’arresto. La vicenda promette di allargarsi a ramificazioni nei Ministeri della Difesa e dell’Interno.
Aggiungo che, fra gli indagati, c’è anche Andrea Stoppa, “l’uomo di Elon Musk in Italia”.
Siamo in una botte di ferro
Adesso passiamo ad altro, ma si tratta di argomento legato a doppio filo con il precedente, e funzionale al ragionamento generale. Abbiamo avuto diverse volte notizia del blocco dei conti correnti dei divergenti, motivo per cui c’è questa enorme pressione per la moneta digitale, previa eliminazione del contante, la cosiddetta società cashless, perché se non è in inglese, non va bene ― Green Pass è meglio che Lasciapassare Verde, per dire.
La prima volta se ne parlò a metà febbraio di due anni fa quando Justin Trudeau, il premier canadese, bloccò i conti correnti dei partecipanti alla protesta del Freedom Convoy, scrissi di questo ne “Il fascismo dei buoni“.
Ma dal Quebec francofono alle coste francesi ci vuole poco, e dopo appena un anno, a febbraio del 2023, se ne comincia a parlare anche qui in Europa, questa carognata la chiamano debanking (vedi sopra).
In Italia invece un istituto bancario calcola l’impronta di carbonio con l’intento di fare in modo che, superata una soglia di operazioni (inquinanti), il conto e la carta si blocchino per rieducare il correntista verso comportamenti più green (vedi sotto). Cosa del resto assai più diffusa in molte compagnie di trasporto, però mai sulla molto più inquinante mobilità elettrica, necessaria solo a limitare ulteriormente la nostra mobilità individuale.
Smaterializzare, digitalizzare, informatizzare e traslare sul piano digitale le nostre esistenze ci espone a molti rischi, non solo quelli di sicurezza appena descritti ma quelli politici. Se possono chiuderci il conto corrente possono affamarci, se possono cancellare i nostri documenti, da esibire a scanner di Qr code a ogni passo, possono distruggere ogni più minimo aspetto delle nostre già misere e ricattatissime vite vittime di una blasfema dittatura.
I nostri diritti saranno smaterializzati