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Dittatura smascherata

01/05/22

Il giorno della festa dei lavoratori decade l’obbligo della mascherina quasi dovunque, resta per ospedali, case di cura, mezzi pubblici e poco altro, ma c’è una forte resistenza a liberarsene, alcuni governatori come il nostro Cuozzo Vicienzo da Ruvo del Monte (PZ)” in testa, lanciafiamme compreso, sono sempre più realisti del Re.

Stamattina ho ripreso il treno dopo un cuofano di tempo, e solo perché da oggi non serve più il lasciapassare del governo rettiliano ― nel senso che è governato dal rettile sputafuoco plurale, peraltro assente da ogni occasione pubblica immotivatamente da ben due settimane, che sia morto? ― e giro felice e smascherato in stazione centrale, a Napoli.

Meno felice perché noto che in tanti portano ancora la mascherina, molti però no, il che mi fa immaginare che o la pensano come me, che non l’ho mai portata, tranne qualche rara volta in cui l’ho tenuta per quieto vivere, o credono in maniera ferrea alle “regole” deficienti dei vari governi deficienti che si sono deficientemente successi in questi infami e vergognosi anni.

Quando arrivo al varco che porta sui binari un giovinotto mascherato mi fa segno con aria solenne e la mano aperta che mi sbarra il passaggio, poi mi dice che mi è vietato, mi è vietato l’accesso ai binari senza mascherina… Io ero in anticipo, ho subito pensato: bene, ho risolto il tempo di attesa!

Gli faccio presente che la normativa, sebbene illegittima, illegale e fascista, permette di muoversi ormai ovunque senza mascherina, da oggi si prescrive l’uso della mutanda in faccia esclusivamente a bordo dei convogli ― o se hai la faccia di cazzo ça va sans dire.

Lui mi risponde che non dipende da lui e che non può farci niente, sono le regole che gli hanno dato.

Allora gli ricordo che nessuno, sul territorio nazionale, può contravvenire quello che stabilisce il governo e che il governo e via di seguito… Altrimenti dovrei denunciare prima di chiunque altro lui, perché mi impedisce di godere dei miei diritti. Il ragazzo è infastidito, sa che alla fine non andrò a denunciarlo ma mi dice, indicandomeli, di parlare con dei poliziotti, erano tre uomini e una donna, una quindicina di metri più in là.

Vado da loro, con la precisa intenzione di rompergli i coglioni, non sia mai che qualcuno cominci a capire che la devono smettere di giocare ai nazisti zelanti.

Mentre mi avvicino ― erano tutti con le mascherine parzialmente abbassate ― col fare di chi li punta diretto per parlargli, tutti si alzano le mascherine, dei quattro solo uno si muove per intercettarmi e si isola parzialmente dal branco, che però resta in ascolto, parlo con lui.

La tiritera è sempre la stessa, ma lo blocco subito, gli cito i regolamenti europei e altre norme, allora si mette sulla difensiva, mi dice vedo che lei ha conoscenza della materia, glielo confermo, e gli dico pure che è per il semplice motivo che mi sono rotto le palle che mi sono visto costretto a studiarla.

La mia richiesta è chiara: venite a dire quel ragazzotto che ho ragione!

Allora comincia la solita litania, quella immane stronzata delle persone in divisa e di tutti gli altri che obbediscono per consuetudine ottusa: “gli ordini sono questi, dobbiamo attenerci a questi“… Mi girano le palle, comincio a dirgli che gli ordini, quando sono illegittimi e anticostituzionali, loro hanno non solo il dovere di non eseguirli ma pure quello di andare da un magistrato e denunciare chi glieli ha impartiti, al che ho chiamato in causa gli altri tre, che sentivano ma non intervenivano facendo finta di niente.

Gli ho fatto presente, a tutti e quattro, che eseguire degli ordini illegittimi e illegali avrebbe reso loro in prima persona, come privati cittadini, responsabili dei reati che commettevano in divisa, che sono due anni che stanno dando man forte a un regime fascista che sta calpestando la Costituzione.

Dopo tutte queste accuse il poliziotto che parlava con me ha avuto un sussulto, era troppo: “Ah no, fascista è una parola pesante…“, avrebbe voluto continuare ma l’ho stoppato subito chiedendogli se disobbedire così pesantemente e da due anni alla Costituzione non è fascismo allora cosa è? La parola perfetta per descrivere il potere che stanno così bene contribuendo a difendere è quella e solo quella: “fascismo“!

Lui mi ha detto, non potendo ribattere su nulla, che mi stavo sfogando, io gli ho detto che non ero affatto d’accordo, lo stavo facendo perché devono capire che se continuano a fare gli sgherri di un tale potere abusivo verranno prima o poi ritenuti essi stessi il potere abusivo, e allora per loro saranno assai meritatamente cazzi amari, gli ho detto che sono da anni al servizio di un potere che ha usurpato la democrazia annientandola, che si ravvedano, che la smettano di lavarsene le mani perché sono responsabili.

Poi sono tornato dal ragazzotto per andare ai binari, aveva una faccia meravigliata per come avevo preso di petto i quattro in divisa e anche dall’atteggiamento remissivo di questi, certo abituati a sopportare mille angherie da parte di tanti, ma io non sono andato a provocarli, sono andato a spiegargli con solidi argomenti e fargli presente, senza sofismi, che stanno tradendo la Costituzione su cui hanno giurato, che devono redimersi dalla loro ignavia colpevole e deleteria.

Che ti hanno detto?”, mi ha chiesto, “che ho ragione, non potevano dire altro perché è così, gli ho fatto capire che per me devono quanto meno disobbedire, è l’unico modo per uscire da questa merda, e pure tu devi farlo!“, “ma come faccio? Mi danno degli ordini!“, ha ribattuto, allora gli ho chiesto “Ti piace il nazismo? No perché a Norimberga ripetevano sempre la stessa cosa che stai dicendo tu adesso“, è rimasto senza parole, io mi sono allontanato, senza mascherina e senza che mi abbia controllato nemmeno il biglietto.

E vaffanculo al primo maggio!

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Illustrazioni Federica Macera