12/06/23
Il titolo per tantissimi potrebbe suonare come una provocazione, visto che è riferito allo scomparso Silvio Berlusconi ma, per come la vedo da molti anni, non è così.
Con lui si chiude, purtroppo solo simbolicamente, la stagione di Tangentopoli, delle stragi, del Britannia, di Falcone e Borsellino, dell’esilio di Craxi ― per il quale si era addirittura progettato l’assassinio ― dell’estromissione di Andreotti e di tutti i personaggi a vario titolo invisi al mondialismo globalista.
Il furbetto Silvio vendette abilmente all’elettorato ― al quale certamente non poteva chiarire le vere ragioni del suo fare ― un progetto sotterraneo di resistenza alle élites spacciandolo per anticomunismo, se vogliamo opportunismo, anticomunismo che peraltro comprendeva coerentemente nel suo progetto, ma a un livello che non coincideva né con la sua becera comunicazione, né con la comprensione di nessuno, eccezion fatta per quelli che gli erano più vicini e per i nemici dell’Italia e della democrazia.
Certo era un esemplare campione dei difetti che la I Repubblica aveva assurto a sistema ma, badate bene che quando dico sistema intendo effettivamente “sistema“: valeva per tutti, anche per i comunisti, valeva proprio per tutti senza alcuna eccezione.
In un panorama in cui l’attacco allo Stato italiano è totale e senza riserve, Berlusconi “scende in campo” nel 1994 per resistere come meglio può. Da una parte non ha alternative, lui però non è un Bettino Craxi che andava eliminato ad ogni costo (avevano provato a cooptarlo ma non aveva ceduto), era troppo scaltro, troppo carismatico, non lasciava alternative.
Silvio era solo il suo amico “furbo“, un po’ traffichino, un “malato di figa” che aveva fatto soldi “con l’aiuto di amici potenti“, ma questa è solo una parte della verità: Berlusconi era anche un imprenditore capace, ed era pure capace di muoversi nella melma dell’Italia dell’epoca. Era un onesto furfantello in un mondo che non dava spazio ai santi, santi che peraltro esistono solo in cielo.
Non mi è mai piaciuto ma ho dovuto, col senno di poi, se vogliamo relativamente presto, riconoscere che aveva delle buone ragioni per portare avanti il suo pittoresco personaggio. Inoltre, in un sistema di valutazioni relativizzate, e prendendo come termine di paragone il PD, ma tutta la sinistra in generale, era su un livello etico e morale molto, ma molto più elevato.
A Silvio piaceva tanto la “pucchiacca“, il PD tende all’arcobaleno, ma questo è colore, conta che questo partito è legato a scandali mostruosi come il Forteto e Bibbiano ― e sarebbe bene non dimenticarsene ― che ha voluto cancellare il TU Bancario fascista1, premessa necessaria per i Bail In delle banche che hanno ucciso i risparmiatori, hanno voluto e difeso a spada tratta l’euro, una Area Valutaria Ottimale suicida, come lo sono ineluttabilmente tutte2, e lui che fece? Chiamò Kapò quella schifezza di Martin Schulz!
Quest’uomo, anche postumo, è da rivalutare
Silvio Berlusconi trattava con tutti, era molto capace in questo, sapeva tessere rapporti strategici fuori dagli schemi e dei desiderata dei nostri padroni, non per niente lo aveva fatto in maniera egregia tanto con Vladimir Vladimirovič Putin che con Recep Tayyip Erdoğan, due fra i protagonisti dell’evoluzione multipolare contro la prepotenza yankee che ci sta portando a un possibile olocausto nucleare.
Un atteggiamento che di sicuro irritava i guerrafondai imperialisti prog-dem dello studio ovale (non certo di Donald J. Trump).
In definitiva, seppur sfrondato di orpelli a causa del suo essere sopra le righe, un allegro farabutto, gli devo riconoscere di essere stato, anche solo per puro relativismo, il politico più onesto della II Repubblica.
Requiescat In Pax Silvio, anche se la tua fede cattolica immagino abbia vacillato, sapendo che un beato musulmano sarebbe stato accolto in Paradiso da 72 vergini pronte a soddisfare tutti i suoi desideri.
PS: qualcuno ventila che sia spirato da parecchi giorni ma si tratta di macabre illazioni al momento prive di ogni riscontro concreto.
Note
1 – Il TU Bancario fascista fu redatto sulle orme del Glass-Steagall Act americano, entrambe misure che separavano nettamente le banche di deposito da quelle d’affari, proteggendo risparmio e risparmiatori. Il Glass-Steagall Act era la legge federale che istituì la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) negli USA introducendo riforme bancarie, in particolare allo scopo di controllare la speculazione finanziaria, la legge fu abrogata nel 1999 dall’amministrazione di Bill Clinton, il più grande fautore di questo fu Lawrence (Larry) Summers, segretario al Tesoro degli Stati Uniti per l’ultimo anno e mezzo della presidenza Clinton e rettore dell’Università di Harvard dal 2001 al 2006.
2 – L’economista argentino Roberto Frenkel fornisce una spiegazione causale di quanto avviene quando un Paese economicamente meno sviluppato (periferico) si aggancia alla valuta di un’area più forte (centrale), in assenza di interventi politici che compensino gli squilibri, mai intervenuti in ogni dinamica simile e in ogni tempo, determinano una situazione di area valutaria ottimale inefficiente o non ottimale che implode inesorabilmente con gravi sofferenze delle popolazioni tutte. L’euro è esattamente questo.