18/02/24
Hanno dimostrato che possono distruggere le libertà reali e materiali, si stanno attrezzando per distruggere quelle di parola e pensiero.
Quando arriva la batosta, anche se sei preparato, fa sempre male. Spesso mi chiedo se il sapere che debba arrivare sia una inutile tortura, un amplificatore, in durata e intensità, del dolore stesso, mi chiedo se invidiare la “beata ignoranza“.
Il punto di non ritorno, la certezza che si stia avvicinando, che stia effettivamente realizzando tutte le congetture razionali che l’anticipavano, è rappresentato da questa notizia-non-notizia, un avviso pseudo smentito che aleggia cupamente su di noi:
Microsoft disabiliterà i computer degli utenti che condividono “contenuti non mainstream” online
Microsoft ha annunciato l’intenzione di disabilitare i computer delle persone che condividono contenuti “non mainstream” online, nel tentativo di combattere la cosiddetta “disinformazione” in vista delle elezioni del 2024.
Durante un’intervista con Lester Holt della NBC, il CEO di Microsoft Satya Nadella è stato interrogato su come l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare o mettere in pericolo le future elezioni.
Reclaimthenet.org riporta: Tuttavia, la risposta di Nadella sembrava implicare la volontà di utilizzare la tecnologia per censurare i contenuti nel tentativo di combattere ciò che ha identificato come disinformazione.
Nadella ha dichiarato: “Questa non è la prima elezione in cui abbiamo a che fare con campagne di disinformazione o propaganda da parte di avversari e interferenze elettorali”.
“Stiamo svolgendo tutto il lavoro nel settore tecnologico relativo al watermarking, rilevando falsi profondi e ID di contenuto. Ci sarà abbastanza e più tecnologia per essere in grado di identificare i problemi legati alla disinformazione”.
Chiaramente la stampa mainstream tace del tutto la cosa che, paradossalmente, potrebbe non essere neanche citata da fonti indipendenti o, quanto meno e con lo stesso identico risultato, mai vista da nessuno con le varie tecniche di shadow-ban e DSA – Digital Service Act. Per esempio il mio sito vede, da qualche anno, un crollo mostruoso quanto ingiustificabile di letture.
Al contempo si mettono a regime altre misure di vessazione dei non allineati. Evidenzio amaramente ,fra le varie, lo sdoganamento del debanking ― una assonanza che confonde con debunking, e lo fanno volutamente per me, si tratta di PNL ― che ammazza le persone nel concreto, saranno impossibilitate ad accedere ai propri conti correnti. Inutile approfondire cosa comporterebbe per le vite di chi dissente.
Questa misura è stata paventata dall’Unione Europea anche a danno di Tucker Carlson, a causa della sua intervista a Vladimir Putin, cosa che non s’aveva da fare, nel disperato tentativo di contrastare l’impatto di questa. Un impatto che mi appare pure assai relativo, non fosse altro che Putin non ha mai avuto il minimo spazio sul MSM, cosa a dir poco assurda.
Il debanking, come sempre, ha avuto una sua applicazione politica di test in un momento e in un luogo particolare assai, durante il Freedom Convoy del febbraio di due anni fa. I convogli di camionisti che manifestavano contro Justin Trudeau furono colpiti anche con questo strumento, oltre che dalla più classica repressione di stato.
Congelarono i conti correnti dei manifestanti del “Freedom Convoy”
Si accorsero che la cosa non suscitò troppo scalpore e registrarono nella colonna “capitalizzazioni” questa ulteriore arma di costrizione e controllo. Le pecore, tutti noi, non avevamo protestato più di tanto, almeno non eravamo tanti, si potevano ripetere su più larga scala.
Non abbiamo certo finito, fra gli strumenti di coercizione e controllo non solo delle nostre vite ma anche dell’espressione del nostro pensiero, ne stanno approntando di sempre peggiori e/o specifici.
Costituzione, Articolo 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Ad esempio, e sempre in Francia ― oggi all’avanguardia nel peggio a venire ― le critiche alla tecnologia mRNA sono punibili con la reclusione fino a 3 anni e multe fino a 45mila euro.
“L’articolo 4 è centrale nella nuova legge, prima cancellato ma poi ripristinato. Ciò crea una nuova fattispecie penale e criminalizza la “richiesta di interrompere o astenersi da un trattamento medico terapeutico o profilattico” nonché “la richiesta di ricorrere a pratiche che si presentano come terapeutiche o profilattiche”. Ciò significa che qualsiasi resistenza al trattamento con mRNA (e ad altri metodi medici aziendali) potrà essere criminalizzata in futuro”.
Chiaramente siamo fregati, ma lo saremo anche di più in futuro.
Il mio pensiero, già espresso in “A major cyber attack” è che “Hanno digitalizzato le nostre esistenze per avere il potere di spegnerle“, in parte ne parlai anche in “TECHNOppressione“.
Da “A major cyber attack“:
Internet, la ragnatela, è nata per i militari ed è controllata da loro, lo è da sempre e sarà sempre così. Hanno spinto per una digitalizzazione ossessiva tanto quanto hanno spinto decenni fa per una diffusione pervasiva degli schermi televisivi. Lo hanno fatto per obbligarci a vivere in questo modo proprio come ci hanno spinto a restare a casa con Domenica In (casa), al punto che una Stella Gialla ― trasposta in un QR code attestante la nostra cieca obbedienza al sistema ― potesse rappresentare il discrimine fra la vita e la morte (sociale).
Oggi è impossibile vivere senza Spid (tutto italico), mail, PEC (tutta italica), autenticazione su device vari, user, password, login, account e mille altre diavolerie che assorbono vita reale tanto quanto le tasse assorbono benessere tramite moneta fiat alla nostra alienante ruota per criceti.
Viviamo ― e spero sempre di sbagliare sebbene sia convinto del contrario ― le avvisaglie della poderosa tempesta incombente. Malfunzionamenti che giustificheranno l’abolizione della Net Neutrality (ne parlai anche QUI), che giustificheranno la limitazione nelle forniture energetiche a vario titolo, difficile praticare la vita digitale in assenza di queste, che giustificheranno anche il privarci dei nostri mezzi di trasporto e delle nostre case perché poco efficienti, perché inquinanti… e si aprono altri ragionamenti1.
A tutto questo va aggiunto, ma non è il tema odierno, tutta l’oppressione che intendono realizzare sfruttando il pretesto ecologico, vedi “Holodomor 2022“, “Glòbaluòrmingh!” e vi risparmio moltissimo altro.
Siamo prolet, rassegniamoci