Occidente libero... - Mario Biglietto

01/04/25

In realtà più che “Occidente libero” pare di vedere la più distopica EURSS all’opera.

Personalmente non mi ritengo affatto un fautore della destra, troppo spesso e semplicisticamente, direi anche faziosamente e a scopo denigratorio, definita estrema esclusivamente per il volere di una sinistra vergognosa e in controllo assoluto dei mezzi di propaganda.

Tantomeno sono mosso da passione politica per Marine Le Pen, a cui preferivo nettamente l’autentico antiglobalismo del padre, Jean Marie Le Pen, ucciso politicamente proprio da lei. Questa premessa mi serve a dire che, sebbene molto meno, Marine è troppo poco allineata a questi criminali: andava eliminata.

Col pretestuoso pretesto di salvare la democrazia la si sta uccidendo.

Marine Le Pen è stata condannata all’ineleggibilità per 5 anni perché giudicata colpevole di appropriazione indebita di fondi Ue. La sentenza appare chiaramente “politica“, come d’abitudine nei nostri ambienti occidentali e post-democratici.

Così le sinistre, ordinatamente rispettosi dei diktat elitisti, sono riusciti a escludere la leader del Rassemblement National dalle presidenziali. Il preannunciato ricorso in appello sarà tollerato perché inutile ai fini politici, ormai è stata silurata. Alcuni politici si sono schierati con lei come Matteo Salvini, Viktor Orban, che ha detto “je suis Marine” e pure il Cremlino: “Violate le norme democratiche“, e in effetti…

Quello francese però non è affatto un caso isolato, ci sono stati attentati contro leader sgraditi, basti pensare a Robert Fico in Slovacchia, ma anche quello a Donald Trump che appare più discutibile sotto molti aspetti eppure, valutando anche solo i documenti desecretati ― peraltro totalmente silenziati dal MSM ― da JFK a Moro, più gli altri promessi, la reale possibilità che lo vogliano fare fuori materialmente è palese. Aggiungo che questa è, nel caso di Trump, una bizzarria, perché lui è maledettamente sionista, e questi documenti inchiodano Israele (e la CIA). Piccola parentesi, il silenzio del MSM è possente anche da noi, vedi Ustica e Bologna, di cui non si parla quasi certamente per coprire Tel Aviv, e i servizi francesi.

Tornando a parlare a vario titolo e lato sensu ― ci sono anche paesi non propriamente occidentali ― dell’occidente libero, quali sono i paesi che hanno estromesso violentemente candidati non allineati dalla vita politica? Vediamo.

In Romania abbiamo il caso di Călin Georgescu, estromesso dalla corsa dalla Corte Costituzionale. Georgescu è stato nel Club di Roma, folgorato sulla via di Damasco ha cominciato a lavorare contro le èlites mondiali, lo hanno congelato. Huffpost trattava la faccenda così:

Respinta in Romania la candidatura di Calin Georgescu, il leader di estrema destra in testa ai sondaggi
Il candidato populista sostenuto apertamente da Putin e da Trump non si potrà presentare alle elezioni presidenziali, che si terranno il 4 maggio, con l’eventuale ballottaggio il 18 maggio. “È un colpo al cuore della democrazia mondiale”¹

Vi allego una significativa citazione di Georgescu esemplificativa del problema che si sono trovati ad affrontare le élites in Romania:

Gli oligarchi gestiscono le Nazioni Unite e sappiamo che hanno un sistema di pedofilia […]
Ogni anno scompaiono più di 8 milioni di bambini
Călin Georgescu ― Presidente (legittimo) della Romania

In Brasile hanno estromesso dalla politica Jair Messias Bolsonaro, la Procura Generale del Brasile ha formalizzato le pretestuose accuse contro di lui sul presunto coinvolgimento nel complotto per ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali del 2022.

Bolsonaro, fra le varie, è reo di aver sminuito la pandemia e di aver lasciato libertà di scelta vaccinale. Al contrario, il suo sinistro rivale Inácio Lula da Silva², non è stato assolto bensì condannato.

Il processo deve però ricominciare, anche se è colpevole come il peccato, per un mero vizio procedurale. Il giudice supremo Edson Fachin ha invalidato le sentenze contro il leader della sinistra brasiliana perché ad emetterle era stato il tribunale federale di Curitiba, che a suo avviso non aveva la giurisdizione sul caso.

I processi dovranno quindi ripetersi presso la corte della capitale Brasilia. Tanto è bastato per rimetterlo in corsa, farlo ritornare al comando e, immediatamente dopo la sua rielezione, ha minacciato il popolo affermando che, in caso di mancato vaccino, avrebbero perso ogni sussidio, quando si dice sinistra e libertà…

In Ucraina, semplicemente, le elezioni sono state sospese da quel guitto cocainomane. In Moldavia è stato bandito il partito di opposizione. In Germania si cerca in ogni modo di vietare l’azione politica, limpida e non estremista, di AfD (Alternative für Deutschland), negli USA hanno fatto di tutto per evitare un secondo mandato a Trump, infine, in Polonia, il candidato alla presidenza del gruppo di estrema (?) destra Confederazione, Sławomir Mentzen, ha dichiarato il 31 marzo di “temere di essere escluso dalla partecipazione alle elezioni“.

Come outsider, fuori a metà dall’occidente, ci metterei anche la Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, che ha incarcerato Ekrem İmamoğlu, sindaco di Istanbul ― e a seguire addirittura il suo avvocato! ― perché avrebbe potuto farcela a spodestarlo. E pure la Serbia di Aleksandar Vučić³, oggetto delle nostre attenzioni per fomentare una nuova rivoluzione colorata, di marrone, come sempre. Vučić nel giugno scorso disse: “Tra 3-4 mesi ci sarà la guerra mondiale – controlliamo le scorte di petrolio, farina, zucchero“. Del resto la Serbia è sempre una polveriera sul punto di esplodere, grazie a noi.

Insomma, come sempre l’occidente usa violenza più assimilabile al socialismo reale che al fascismo ma, in ogni caso, oppressiva degli individui e i popoli. Nel XX secolo era contro il terzo mondo, oggi è contro di noi e contro la democrazia, ma pretendono di farlo per salvarla.