Primum non nocere
15/06/22
Diversi giorni fa sono stato dal mio medico curante, una persona che in tempi di pace ho sempre considerato un amico, oggi ho parecchi dubbi in merito.
Del resto, affetto a parte ― è il mio medico da quando io ero adolescente e lui un giovane professionista ― è sempre così, le persone si valutano sotto i bombardamenti non facendosi quattro risate davanti a una birra.
“Ma tu non me lo devi neanche chiedere!” mi ha detto, quasi offeso, quando gli ho fatto presente che, in base ai dati che gli ho mandato e alla relazione ultima, quella sull’efficacia negativa, di questa poltiglia che spacciano per “vaccino“, in aggiunta alla mia situazione clinica personale, volevo l'”esenzione” da questa dannosa inoculatura.
E perché mai non avrei dovuto chiedergli di fare il medico e valutare le cose in libertà? Perché non avrei dovuto ribadirgli che quella robaccia non serve a un emerito cazzo anzi fa male, anzi ti può ammazzare, addirittura subito o chissà quando, roba creata per “proteggerci” da una malattia che… fa ridere, sempre che non si seguano i criminali protocolli ministeriali, quelli di quella ‘mmunnezza di Speranza, quello che vietò pure le autopsie, proprio come fanno gli assassini che occultano i cadaveri.
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In effetti non avrei dovuto chiederglielo, a sentir lui, perché queste esenzioni “passano per il direttore dell’ASL“, il quale gli potrebbe far “passare un guaio“. Ecco la confessione, la totale mancanza di libertà di diagnosi ― solo eventuale sia chiaro perché sono quasi tutti appecoronati al nazismo imperante in maniera zelante come lui ― l’impossibilità di diagnosticare per il bene del paziente, se tu medico decidessi che un paziente non fosse da “vaccinare“.
Ma io che ci posso fare? Per non fargli passare un guaio dovrei vivere da reietto per il resto dei miei giorni oppure farmi fottere come quasi tutti si sono lasciati fottere?
“E poi io sono medico, devo solo consigliarti di vaccinarti” mi ha detto, al che gli ho fatto presente, “in scienza e coscienza“, che questi al massimo possono essere definiti sieri genici sperimentali, chiamarli vaccini costituisce falso ideologico.
Affermare che non siano sperimentali quando mancherebbero ancora dai 5 ai 7 anni di sperimentazione ― da regole AIFA ― quando hanno eliminato lo studio in doppio cieco, hanno confessato di non garantire di poter dimostrare “sicurezza ed efficacia” del prodotto (agli azionisti non certo ai pazienti), quando si è addirittura opposto il segreto militare alla richiesta di fornire le dovute informazioni aggiornate, per questi farmaci autorizzati ma subordinati a condizioni e approvati solo temporaneamente in via emergenziale.
Gli ho inviato diverse volte i dati scientifici relativi a questa follia che viviamo e di cui i medici sono i primi colpevoli, mi ha detto che esistono dati che affermano il contrario ― che però mai mi ha fornito a confutazione dei miei neanche dietro mie esplicite e ripetute richieste ― mi ha detto che siamo in pochi a pensarla così…
La cosa diventa drammatica, gli ho risposto che non è vero ma di riflettere sul fatto che il volere della maggioranza è democrazia solo se rispetta le minoranze, se invece si impone a queste il proprio volere allora è dittatura, e che imporre un farmaco sperimentale a chi non è d’accordo è nazismo, quello codificato nel Codice di Norimberga.
Era frastornato, infastidito, forse anche un po’ sorpreso di trovarsi un “invasato” davanti ― alla fine, non potendo avere entrambi ragione, è l’unica via d’uscita per non ritenersi a propria volta un fanatico ― ma ovviamente non ci stava, soffriva e cercava un’uscita.
Allora l’ho incalzato prima che si organizzasse le idee: “tu temi per la tua posizione professionale e questo dovrebbe farti capire in che merda ci avete traghettato, tu e tutti quelli come te“.
Non sapeva cosa dire, gli demolivo certezze e non lo accettava, nessuno è abituato a discorsi del genere, ho continuato per essere definitivo perché mi sono rotto della spocchia dei carnefici ― convinti pure di fare il nostro bene poi ― “spero che un giorno tutti voi dobbiate rendere conto a un tribunale, voglio sentirvi dire che eseguivate solo gli ordini“!
Poi mi sono calmato, non che prima fossi furente ma ero di certo duro e volutamente destabilizzante nelle mie affermazioni, allora ho allentato la presa e mi sono preso la ricetta per gli antibiotici per la mia bronchite estiva.
Nel lasciarci mi ha detto “del resto, mica si può essere sempre d’accordo“, gli ho detto “certo, ma nel culo lo prendiamo solo noi” e ho preso la rampa di scale per scendere.
Abbiamo il dovere di dire, anche a chi ha il nostro affetto sincero, che sono responsabili, con la loro vigliaccheria, fosse anche solo quella di non difendere la libertà degli altri perché pensano, assai erroneamente, di fare il nostro bene forzandoci a “vaccinarci”, che sono complici di un totalitarismo come non se ne sono mai visti prima di oggi:
Fanno i froci col nostro culo
PS: mi dispiace sempre quando rovino i rapporti con le persone a cui sono affezionato ma, a ben vedere, la mia è una reazione ad una loro azione esiziale in tal senso, il rapporto è già fottuto e non certo per colpa mia. Però alla fine è il mio comportamento a sancire questa fine, e allora così sia perché questo è.
Segue un piccolo “bestiario” di attualità del pensiero unico vaccinista.
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