Martedì 13/10/20
Viviamo tempi orribili, oggi si incoraggia la delazione dei cittadini nei confronti di loro pari.
Certo, sono dinamiche già viste ma per la mia generazione, una generazione cresciuta nel culto dell’antifascismo, inteso come lotta ai totalitarismi, al nazionalsocialismo, al comunismo delle deportazioni siberiane e della Stasi della DDR, per noi che eravamo convinti che cose del genere non sarebbero mai più capitate ― men che meno nel nostro paese ― è davvero dura da accettare.
Le nostre autorità, che sono tutto tranne che autorevoli, non paghe dell’immensa discrezionalità conferita alle forze dell’ordine ― ormai capaci di poter effettuare qualsiasi sopruso ― conferisce al singolo cittadino il potere di disporre di controllo e repressione nei confronti degli altri cittadini, instillando in essi tanto la sicumera di essere “più civili” degli altri, tanto stimolando i più sadici e bassi istinti.
Basterebbe questo solo a definire la misura del letame che oggi ci governa, dell’involuzione che la civiltà purtroppo esperisce in questi giorni, e lo fa grazie a questi esseri abietti che pretendono legittimità usurpando e violentando lo stato di diritto, la democrazia e l’umanità stessa.
Si stanno raggiungendo vette di assurdità mostruose, ad esempio è fatto divieto di stare in più di sei persone in una casa.
In caso di segnalazione (delazione) ― da parte dei solerti delatori ― le forze dell’ordine possono entrarti in casa senza mandato del Pubblico Ministero.
Siamo diventati in tutto e per tutto uno Stato di Polizia da fantascienza distopica, da dittatura sudamericana.
La cosa davvero stupefacente è l’inerzia della gente comune che non si oppone a queste pazzie anzi, spesso è perfettamente allineata.
Questi sono gli stessi, chiamiamoli sempliciotti, che non si spiegano come si siano potuti realizzare i regimi nazionalsocialisti, comunisti, fascisti, non se lo spiegano proprio perché sono quelli come loro che li hanno permessi, li hanno realizzati, gli hanno dato l’energia, il carburante per generare il male che li caratterizzava, esattamente come stanno facendo oggi.
Essere inconsapevoli è un vantaggio intimo ma una dannazione per la società, ti fa sentire migliore anche quando sei esattamente il peggio che l’umanità abbia mai partorito, sei convinto di fare del bene anche alle tue vittime, che consideri ostacoli al bene della collettività, insignificanti errori della natura che pietosamente puoi schiacciare, insieme a tutti quelli come te, per raggiungere lo scopo più alto, sublimando la violenza, santificando l’oppressione in quanto necessaria.
La dinamica della violenza assoluta è stata messa in moto da questi criminali che rivestono le cariche del potere ― solo quello apparente ― e che stanno accelerando, in assenza di qualsiasi freno da parte dei mal-governati.
Abbandoniamoci quindi a questo sadismo delatorio, a queste violenze celebrate come civiltà, alla cattiveria spacciata per necessaria alla redenzione e alla salvezza, al male che dovrebbe fare il bene, magari fintamente a malincuore, abbandoniamoci ai finti “saggi” che non ci permetteranno di sbagliare né di mettere in pericolo l’intera società.
Abbandoniamoci alla morte, arrendiamoci ad essere morti da vivi, a non vivere, a non gioire, a realizzare e introiettare che la vita è solo una parentesi insipida nell’attesa della fine, una fine che però lo Stato cercherà di procrastinare il più possibile, non si sa neanche perché né, soprattutto, se sia davvero così.
Abbandoniamoci, comodamente.
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