I pro-vax sono allo sbando perché vengono meno tutte le loro certezze.
30/10/22
Che magone che mi viene a osservarli! Si agitano devastati dagli avvenimenti, poveri orfani della “pandemia“, mi fanno ― ingiustificatamente e per poco ― una pena irragionevole, del tutto irragionevole perché sono i miei aguzzini.
Gente che ha colmato le proprie mancanze, nascosto le proprie problematiche con questa atavica e assorbente pulsione per la sopravvivenza, nel loro caso del tutto inutile, perché vivere è qualcosa di diametralmente differente da quello che perseguono con una determinazione ossessiva quanto cieca.
Oggi li vedi vagare privi di riferimenti mentre scompaiono mascherine, obblighi e segregazioni, sacrifici rituali che regalavano alle loro perverse esistenze uno scopo alto ma falso, elemosinavano loro una qualche ragione di vita, emancipandoli da una nullità profonda come la Fossa delle Marianne.
Si sentivano addirittura superiori, responsabili, sentivano di concorrere alla salvezza di tutti, si vedevano eroi che combattevano quei superstiziosi che non si convertivano al culto tecnocratico de “lascienzah“.
Adesso si scoprono raggirati da tutti quelli in cui credevano con un fervore neo-pagano. Hanno caparbiamente finto di non capire che Pfizer ha un ARR (effimero) dello 0,84% (anche QUI) ― hanno tutti addirittura un’efficacia negativa ― che non può garantire “sicurezza ed efficacia“, che ha abolito il doppio cieco azzerando la sperimentazione (anche ModeRNA) per dei farmaci genici sperimentali autorizzati in via emergenziale subordinata a condizioni (AIFA) e addirittura coperti da segreto militare!
Per inciso, ricordiamo che il Covid-19 è meno mortale dell’influenza stagionale, come si evince dalla splendida meta-analisi di John Ioannidis.
Allo scopo di rendere meglio fruibili gli hyperlink ripropongo in maniera più organizzata 9 punti degni di interesse in maniera più organica come già li ho elencati nell’articolo del 6/10:
1 – L’inefficacia diagnostica dei Tamponi;
2 – La risibile mortalità del covid;
3 – Le prime avvisaglie di efficacia negativa dall’UK;
4 – Le statistiche che arrivavano da Israele;
5 – L’ammissione dell’abbandono delle verifiche in doppio cieco;
6 – L’ammissione di Pfizer che il decesso è un possibile evento avverso;
7 – L’efficacia di appena lo 0,84% dei sieri;
8 – L’efficacia negativa dei sieri;
9 – Il funzionamento dei vaccini è ignoto perché coperto da “Segreto Militare“.
Oggi assistiamo a parossistiche e scomposte reazioni da parte di tutti, dagli zelanti fanatici di infimo rango agli stessi autori del nazismo sanitario pregresso di alto e altissimo lignaggio (e relativa responsabilità giudiziaria).
Roberto Speranza ― l’essicca-vagina ― risponde piccato a un giornalista che gli chiede cosa pensa del cambio di registro (relativo) proclamato dal nuovo governo:
“Ma secondo lei, sono fesso io che ho seguito le regole e porto la mascherina?“.
Robertino Speranza
La domanda è palesemente retorica, esattamente quanto la risposta è ineluttabilmente affermativa. Qualcuno dotato di buona volontà riporti la cosa anche al suo mentore baffetto Massimo D’Alema, a Jaques Attali e a tutti i detestabili socialisti fabiani dell’orbe terracqueo, London School of Economics inclusa.
Intanto il buon, si fa per dire, Marcello Sorgi (Palermo, 31 marzo 1955), un giornalista e saggista, già direttore del Tg1 e del quotidiano La Stampa, del quale resta editorialista, proprio su quest’ultimo malauguratamente scrive:
In effetti umanamente comprendo lo sconforto di chi ha pòrto le chiappe al governo trovandosi così malamente buggerato, perfino degradato allo stesso livello della cittadinanza meno “responZaBBile“…
Vedo la bile, la bile proprio, sono verdi in volto, sono incazzati, fottuti di brutto dall’amante a cui hanno dato sé stessi senza freni!
Graziano Del Rio intanto ci rende noto che per il partito ossimoro ― il partito di gran lunga peggiore della storia, quello meno democratico ma che si definisce tale, il-fascismo-degli-antifa che passa per Bibbiano ― la libertà non è certo una cosa che si possa concedere così a tutti, manco fossimo in una democrazia moderna!… “Liberi tutti” non s’ha da fare!
Evidentemente non ci vogliono liberi, preferiscono concessioni che sono l’antitesi della libertà, sono solo un guinzaglio più o meno lungo condizionato all’obbedienza ai loro infami e antiumani desiderata.
Intanto quell’altro piddino che risponde al nome di Stefano Bonaccini rilancia il palpabile terrore del peggior Presidente della Repubblica di ogni tempo cercando di dargli forza, ma è una lòffa1.
Il Quirinale rilancia con gigantesca faccia tosta dichiarazioni di una falsità disperata e disperante, tutte spalmate sulla faccia paciosa del figlio di Bernardo e fratello di Piersanti da Castellammare del Golfo (TP).
Nino Cartabellotta ― membro del Comitato Scientifico del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (GIMBE) finanziata da diverse aziende farmaceutiche e produttrici di farmaci anti-covid19 ― come un juke box canta ad libitum sulla falsa riga tracciata.
Di “ultimi giapponesi” sull’isola della “pandemia che non c’è” ce ne sarebbero parecchi, questi sono solo alcuni in cui sono inciampato e che ritengo a vario titolo esemplificativi del drammatico momento che stiamo, e che stanno pure loro, vivendo.
Tutto questo perché ― anche se a mio modesto parere è quasi solo apparenza ― il vento è cambiato:
A sei mesi dalla sospensione dello stato di emergenza, il ministro annuncia la trasformazione del bollettino da giornaliero a settimanale e il reintegro del personale medico sospeso per inadempienza all’obbligo vaccinale
Dovremo, e lo spero, gestire l’amarezza dei nostri carnefici, la loro rabbiosa delusione, la loro destabilizzazione. La cosa è davvero ardua però perché, a dire il vero, vorrei solo voluttuosamente infierire sui miei aguzzini. Ma io sono diverso da voi.
Restiamo civili, a differenza vostra, la vendetta si sublimerà in giustizia
Nostalgia della Miseria, Skiantos
PS: se incorporo il video Google e YouTube me lo bloccano (libertà…).
Note
1 lòffa (anche lòffia) s. f. [voce onomatopeica], region. – Peto non rumoroso, vescia.
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