Siamo qui ad accapigliarci perennemente seguendo l’agenda che le élite hanno deciso per noi, una agenda prima di tutto mentale.
Oggi siamo all’ennesimo evento che lo dimostra: l’inevitabile guerra fra l’orso russo e l’Ucraina.
Assistiamo all’ennesimo sintomo della vera guerra, quella che stanno portando all’umanità, al vecchio mondo per costruirne uno tutto nuovo e distopico, transumanista, con un uomo nuovo, totalmente differente dall’umano, da quello che sempre siamo stati, tanto nel bene quanto nel male.
Hanno usato l’economia, in una situazione che avrebbe potuto generare un benessere diffuso e alla portata di tutti si è lasciato prosperare lo sfruttamento, si è perseguita la scarsità, il darwinismo sociale, sconfitto anche dalla scienza ma mai messo in crisi perché utile a giustificare la predazione dell’uomo sull’uomo, abbiamo vissuto l’austerity, l’euro, i tagli, il bail-in, la deflazione salariale.
Hanno usato la pandemia, una malattia probabilmente creata in laboratorio, con una mortalità bassissima, l’hanno potenziata con protocolli infami come “tachipirina e vigile attesa“, hanno vietato le autopsie, hanno bruciato i cadaveri di chi è deceduto senza il conforto dei propri cari, hanno inoculato sieri genici sperimentali a tutti, anche ai bambini, senza sapere bene cosa succederà fra uno, due anni, come fanatici invasati, tutti, medici in testa, magistrati a seguire, giornalisti a celebrare il rito officiato da meschini politicanti.
Adesso è il turno di una guerra, una brutta guerra, un attrito quasi diretto fra la NATO e la Russia ― che con lei ha la Cina che intanto pensa a un colpo gobbo su Taiwan ― che potrebbe anche significare la fine della vita umana sul pianeta.
Nel 2014 l’occidente, quello cattivo, quello sedicente progressista del sanguinario Barack Hussein Obama, mise al governo dell’Ucraina, con la rivoluzione colorata di piazza Maidan, finanziata anche da György Schwartz Soros, un certo Volodymyr Zelensky ― un ex comico che faceva finta di suonare il pianoforte col pisello ― ma non finisce qui, a dargli man forte ci misero pure quei delicati personaggi del reggimento operazioni speciali “Azov” (Окремий загін спеціального призначення «Азов»), conosciuto in precedenza anche come battaglione “Azov” (Батальйон «Азов»), un reparto militare palesemente neonazista, e di Pravyj Sektor (Пра́вий се́ктор, Settore destro), un partito politico e organizzazione paramilitare ucraina di estrema destra, pure questa indiscutibilmente neonazista.
Trovo “piacevole” pubblicare anche una bellissima foto ricordo dal web di quei buontemponi del reggimento operazioni speciali “Azov” con la loro bandiera con i colori nazionali, la bandiera della NATO e…
Oggi abbiamo alla Casa Bianca quello scorreggione del padre di Hunter Biden, uno che siede senza apparente motivo nel Consiglio di Amministrazione di Burisma Holding (Ucraina), quello che due giorni dopo il suo discussissimo insediamento ha fatto rientrare le truppe yankee in Siria dall’Iraq “senza scuorno“1 alcuno.
Questi “campioni” di democrazia, contrapposti a quel “dittatore” di Vladimir Putin, immediatamente manifestarono l’intenzione di sganciarsi dalla vecchia orbita politica, di volersi avvicinare alla UE e addirittura alla NATO!!!
Va da sé che gli impegni inderogabili presi da decenni, ossia quelli di non poter espandere la NATO a est, siano stati clamorosamente disattesi dall’occidente e però, c’è un però grosso come una casa, la Russia non poteva mai accettare di avere missili nemici nel cortile di casa, né di abbandonare i russofoni nel Donbass o le basi in Crimea.
Un copione già visto in Siria, erano tutte cose che Donald J. Trump, il miglior POTUS della storia, aveva in buona parte sistemato, di certo insieme a Putin.
Mi taccio sulle violenze che hanno dovuto subire dal governo nazista le popolazioni che vivono nel Donbass, a Lugansk e Donetsk, però di converso devo dire che ― da quanto sono riuscito ad apprendere ― la Russia comunica con anticipo le zone che attaccherà in modo da far defluire i civili e che, soprattutto, i suoi attacchi sono rivolti ad obiettivi militari (anche laboratori).
Questo giusto per rimarcare che le migliaia di manifestazioni di solidarietà al popolo ucraino che criticano l’operato di Putin hanno il sapore della più feroce demenza, chi non sa mettere in fila i pochi elementi citati, o chi non vuole, immagino abbia bisogno di un insegnante di sostegno.
L’ineluttabile necessità di difendere i confini ha fatto dire a Putin: “ci saranno conseguenze senza precedenti per chi interviene“. Roba da gelare il sangue nelle vene, anche perché nel mentre spostava i SARMAT da12’000km di gittata…
Eppure niente di tutto questo mi desta meraviglia, sono stato aggredito quando cercavo di divulgare la perniciosità della moneta unica (AVO/OCA), sono stato aggredito ancora più ferocemente quando acclaravo le forzature della propaganda pandemica, lo sono nuovamente oggi nello spiegare la mia visione di quello che succede ai confini russi, lo sarò di certo domani quando cercherò di dire la mia criticando la pretestuosa “transizione ecologica“, l’ulteriore emergenza del “global uòrmingh” gretino che ci priverà degli ultimi residui di libertà perché “la nostra impronta sulla Terra” impedirebbe di conservare l’ambiente per “le future generazioni“.
Il succo del discorso è che viviamo una emergenza continua, una emergenza in cui le ragioni su cui si basa sono, di volta in volta, perfino ragionevoli ma sempre immensamente amplificate e sfruttate in maniera pretestuosissima e funzionale alla volontà di plasmare un mondo nuovo, un orrifico mondo nuovo.
Questa guerra potrà permettere ai nostri ignobili governanti inenarrabili vessazioni, ci potranno imporre ulteriori restrizioni, violenze, coercizioni, questo non vuol dire che la guerra non esista, purtroppo esiste, e ci sarà chi non si farà scrupolo di utilizzarla, sempre che non abbia avuto interesse nel provocarla.
Succede con la “filosofia gender“, succede con paternalistico proposito di “proteggerci dalle malattie”, succede con la volontà di preservare la natura, che io amo, per “le future generazioni“.
Pretesti basati su nobili ambizioni, tali e quali al pretesto di difendere una sedicente democrazia golpista e neonazista da una “aggressione” della Russia.
Certo, per capirlo, bisognerebbe accendere il cervello, ma sono certo che non lo farete, per l’ennesima, amarissima volta.
1 Scuorno = (napoletano) scuorno, vergogna, umiliazione, beffa, ignominia, infamia, disonore, macchia, onta; voce verbale di scurnà = mettere in ridicolo, deridere, svergognare.
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[…] “ribelli” e pure i cecchini che sparavano su di loro, quelli del “settore destro” (Pravyj Sektor, Пра́вий се́ктор)e quelli dell’Azov, per mettere un fantoccio di cabarettista a […]