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La guerra dei pochi contro i molti

E il popolo combatte contro se stesso

03/09/23

Di solito uso citazioni così importanti a sostegno di quanto scrivo e penso dopo averlo fatto. Oggi voglio invertire il processo, preferisco partire dall’essenza del mio pensiero contingente perché è magnificamente sintetizzata da Eric Arthur Blair ― scriveva sotto pseudonimo ― perché contiene la tesi che voglio dimostrare, nella disperata speranza di essere smentito.

Non si tratta di stabilire se la guerra sia legittima o se, invece, non lo sia. La vittoria non è possibile. La guerra non è fatta per essere vinta, è fatta per non finire mai. Una società gerarchica è possibile solo se si basa su povertà e ignoranza.
Questa nuova giustificazione della guerra attiene al passato, ma il passato, non può essere che uno e uno soltanto. Di norma lo sforzo bellico persegue sempre lo scopo di tenere la società al limite della sopravvivenza.


La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi subalterne e non ha per oggetto la vittoria sull’Eurasia o sull’Asia orientale, ma la conservazione dell’ordinamento sociale.

George Orwell

Qual’è dunque questa classe dominante che vuole usare la guerra per conservare la sua supremazia nell’ordinamento sociale?

Premesso che la “guerra“, oggi, comporta dei rischi esiziali per la sopravvivenza stessa del genere umano, un innalzamento estremo della posta in gioco, cerchiamo di focalizzarci su quello che rappresenta il crollo dell’impero economico-militare statunitense e la mala gestio di questo processo, che potrebbe pure rappresentare una deliberata scelta strategica rispondente a logiche che sfuggono ai più.

Io non so con quali armi sarà combattuta la Terza Guerra Mondiale, ma la Quarta Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni

Albert Einstein

Gli Stati Uniti d’America non sono un monolite, sono un coacervo di razze, culture ― e sottoculture ― e religioni, ci sono progressisti estremisti e reazionari fanatici, redneck e prepper, transumanisti deliranti e genderisti da TSO e potrei continuare, abbiamo quindi necessità di semplificare.

Diciamo che da una parte ci sono i prog-dem che hanno espresso, con le contestatissime elezioni del 2020, il Presidente Joseph Robinette Biden Jr., detto Joe, o anche Sleepy Joe, un vecchio bavoso e rincoglionito, ad essere gentili, padre di un viscido figuro chiamato Hunter, che appena eletto riaccese il fuoco in Siria e, come vediamo, ci sta portando alla III Guerra Mondiale in continuità col criminale presidente nero Nobel per la Pace per questioni di pigmentazione, per puro razzismo, e sulla fiducia, peraltro mai così mal riposta.

Dall’altra parte invece abbiamo i reazionari, non i repubblicani sia chiaro, solo una parte di essi, ma tutti costretti a furor di popolo ad appoggiare l’unico POTUSPresident Of The United States ― a non aver fatto neanche una guerra in un secolo intero e, per questo, non solo mai insignito di un Nobel per la Pace, ma accusato di essere un maschilista misogino e guerrafondaio da schiere di dissonanti cognitivi All Over The World

Essere reazionari significa essere progressisti (oggi).

Non posso, per questioni di spazio e tempo, dilungarmi sugli innumerevoli meriti ascrivibili a Donald J. Trump ma, essendosi la sua politica M.A.G.A.Make America Great Again ― concentrata sul ridare dignità alla working class e ai ceti meno abbienti, invece di innescare feroci guerre per difendere un impero morente, lo ha fatto, e lo fa ancora, amare dal popolo, quello vero.

Eppure gli scatenarono addosso l’inferno coi BLM ― candidati anch’essi incredibilmente al Nobel per la pace!!! ― lo accusarono della farsa di Capitol Hill e di tanto altro ancora.

Fra questi eventi e quelli degli ultimi giorni per tentare di scalzare Trump ― che ha messo il controllo del Tesoro sulla Fed, che ha tolto i finanziamenti all’OMS per la mala gestio pandemica lasciando Bill Gates a ricoprirne il ruolo di primo finanziatore ― si sono sobillate sommosse di ogni tipo dai Black Lives Matter all’ultimo assalto ― di rara stranezza e con pittoreschi quanto inspiegabili partecipanti ― al Congresso di Capitol Hill. da Riflessi di guerra (13/01/21)

La Farsa dell’Assalto a Capitol Hill in cui i poliziotti accompagnano gli attori sul palcoscenico

In ogni caso ci sono, in campo reazionarioprogressista per come la vedo io sulla base di quando citato da Clive Staples Lewis sopra ― due distinte opinioni che partono da un unico assunto che reputo pure io insindacabile:

i prog-dem faranno di tutto per evitare le elezioni che hanno già perso

Da questo assunto però derivano due differenti teorie, una ce la racconta proprio Donald Trump, l’altra Tucker Carlson e, devo dire, la seconda mi sembra assai più probabile.

Donald J. Trump pensa che vogliano sfruttare il pretesto sanitario per aggredirci ancora:

I tiranni del covid vogliono ancora toglierci la libertà.
Non accetteremo limitazioni alla nostra libertà, i vostri lockdownobblighi vaccinali.
Quando tornerò alla Casa Bianca userò ogni autorità disponibile per tagliare i finanziamenti a qualsiasi scuola, università, compagnia aerea che imponga l’obbligo di maschera o di vaccino

Tucker Carlson (Project Veritas) ha invece idee tutte differenti sulle modalità che la sinistra prog-dem USA userà per evitare la sconfitta certa nelle elezioni del 2024.

Faranno di tutto per vincere. E come lo faranno? Non riproporranno il COVID. […] No. Cosa faranno? Andranno in guerra contro la Russia, ecco cosa faranno. L’anno prossimo ci sarà una guerra aperta tra Stati Uniti e Russia.”

Lui sostiene che gli USA non possono vincere, ma è una scelta indispensabile per i prog-dem per ottenere poteri speciali e vincere nella politica interna (elezioni 2024).

la democrazia è estranea ai partiti che si definiscono democratici (tutti)


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Illustrazioni Federica Macera