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Una dolce violenza, pervasiva e soffice

martedì 20/10/20

La coercizione del totalitarismo è sempre graduale, nel nostro distorto immaginario, quello di persone cresciute in un mondo che era libero, vediamo la coercizione esclusivamente come violenza, ma non è mai stato così, adesso lo stiamo amaramente sperimentando.

Mia madre, la donna che mi ha donato la vita, e che poi me l’ha donata nuovamente perché una volta sola non era sufficiente, mi guarda spesso impaurita, teme il virus e specularmente le mie possibili “leggerezze” nell’affrontare la pan-de-mìa.
Detesto guardare i suoi occhi supplicanti, le sue richieste ossessive di una prudenza inutile. Alla sua sofferenza devo cedere per forza, non posso evitarlo, certo non perché reputi questa situazione così pericolosa né efficaci tutte queste assurde e inutili norme profilattiche.

La madre di mio figlio, la donna che una volta ho anche amato, quella che mi ha donato il motore primo di ogni mio istinto di sopravvivenza ― un motivo e un calore che non avevo mai conosciuto, oltre che la disperazione assoluta per non essere perfetto ― è più aggressiva, ossessionata tanto dalla mia presunta, quanto per lei scontata, “incoscienza”, quanto dalla impossibilità lapalissiana di “prevenzione” del contagio.

Sì lo so, siamo in guerra, siamo in guerra con un nemico invisibile, molto piccolo, assai minuto, minimo, tanto microscopico da riuscire a ballare la mazurka nel mezzo delle fibre che compongono le inutili mascherine (NEJMOMS/WHO in tal senso), manco fosse una qualsiasi Moira di Cesena dopo un fiasco di amabile lambrusco…

Gli affetti più cari ti implorano o peggio, ti fanno sentire in colpa per il possibile e letalissimo contagio, ti trattano come un criminale se non ti privi dell’ossigeno per il tuo organismo, se non respiri ancora e ancora i tuoi scarti, rischiando una rigogliosa, prospera infezione orofaringea, rischiando l’ipercapnìa, garantendoti un affaticamento cardiaco, il tutto senza motivata e scientifica ragione, checché ne dicano i quisling.

Nel mentre, con una mortalità rivista addirittura dall’OMS/WHO ai livelli dell’influenza stagionale, con le Terapie Intensive desolatamente vuote, almeno vuote di casi di covid ― soprattutto perché avevano senso esclusivamente per la ventilazione ma, dato che si è scoperta che proprio quella era sì “letale”, non hanno utilità ― con una quantità di tamponi inimmaginabile, con cicli di PCR ben oltre i 35 e addirittura fino a 40 in USA, in Italia anche a 45 (!) che li rendono affidabili come le previsioni meteo di Bernacca col Cynar in mano, con tamponi positivi multipli sulle stesse persone già positive conteggiate come “nuovi contagi”, morti annegati positivi-postumi, morti di incidente con la stessa (mala)sorte postuma…dovevamo mettere il “coprifuoco”.

Il “coprifuoco” sta a significare qualcosa, è un provvedimento che si usa in guerra, coi bombardamenti, quando una società è sotto attacco, quando si contano i morti veri e non gli “asintomatici”, le parole sono importanti, usare questa è da cri-mi-nà-li.

Badate bene che stiamo discutendo del nulla, perché qui si discute della “malattia” ma tutto quello che stanno facendo, se pure ci fosse la peste del 1300, non sarebbe consentito dalla legge, dalla Costituzione, dalla Convenzione di Oviedo e dal Codice di Norimberga, ne parlo solo per farvi capire fino a che punto di lavaggio del cervello si è arrivati, come vi hanno costretto a considerare giuste queste misure folli imposte da folli a gente ormai folle grazie al terrore.

È stato facile, non ha nulla a che fare con il nazismo, ha a che fare con la natura umana. Lo puoi fare in un regime nazista, socialista, comunista, in una monarchia e anche in una democrazia. L’unica cosa che si deve fare per rendere schiave le persone è impaurirle. Se riuscite a immaginare un modo per impaurire le persone, potete fargli fare quello che volete.

Hermann Göring

tribunale di Norimberga

Una dolce violenza, pervasiva e soffice., image #4

Le follie intanto si susseguono senza tregua alcuna, mentre Andrea (Dio ce ne) Scanzi (e liberi) in Terapia Intensiva ― almeno nel mentre non parcheggerà il suo SUV bavarese su due posti per portatori di handycap contemporaneamente ― trova tempo e energia per fare un reportage finemente vergato dall’inferno, ilCorriere, ci fa sapere che Federica Pellegrini, grandissima campionessa, ha postato una foto in cui dice che oggi con 36,5 di febbre può stare in piedi un po’ in più…e sulla RAI ci spiegano, se proprio non possiamo “segarci” ma vogliamo fare per forza l’amore, allora dobbiamo farlo seguendo queste semplicissime regole di base:

  • attenzione all’igiene personale e del luogo
  • ambiente più possibile ampio e ventilato
  • contatti il meno possibile ravvicinati
  • purtroppo ma necessario indossare la mascherina
Una dolce violenza, pervasiva e soffice., image #5


Insomma, delle puttanate galattiche che neanche uno psicopatico in trasferta per un corso avanzato di rincoglionimento perverso sarebbe mai stato capace di partorire e, se lo avesse fatto, avrebbe avuto pure troppa vergogna a diffondere ma, quello che veramente mi chiedo, come fanno quelli che sono le ultime ruote del carro, gli autori televisivi, i “giornalisti”, i conduttori, tutti insomma, ma come cazzo fate a diffondere queste immani, sesquipedali, incommensurabili cazzate? Perché non riesco a immaginare che non vi rendiate conto di cosa siano.

Sarei più felice di poter accusare la violenza, quella vera, del regime per lo stato di sottomissione ottusa in cui ci ritroviamo ma non è così, sono i nostri affetti a sottometterci in prima battuta, a soggiogarci, hanno arruolato pezzi del nostro cuore rivoltandoli contro la ragione e il diritto, contro la salute.

Sì, contro la salute, perché questa vita non è vita e ci fa anche male, ci fanno male le mascherine, ci fa male stare chiusi, ci fa male l’inutile preoccupazione, ci fa male tutto quello che avete imbastito per controllarci, ma non ce la farete, non ce la potete fare, e pagherete per tutte queste violenze.

In seconda battuta ci sono colleghiamici conoscenti, ti ritrovi solo con quattro carbonari increduli di quello che succede, ma io ci sono già passato, mi è successo quando rimpiangevo Craxi e criticavo l’euro, sono vaccinato io, lo sapevo come funzionava.

Spero solo che quando pagherete non succederà con la violenza, perché io, io che vengo additato di sostenere “posizioni violente”, quando sono solo fermamente dalla parte del diritto e della legalità ― perché sappiate che difendere la Costituzione, il Codice di Norimberga e la Convenzione di Oviedo è considerata dalla massa una cosa “violenta” ― saprò controllare i miei istinti e vorrò solo vedervi di fronte a un tribunale, debitamente difesi, ma chi invece adesso mi nega ogni diritto, in forza delle vostre sesquipedali e pretestuose menzogne, potrebbe non essere così civile se scoprisse che cosa gli avete fatto e che cosa lo avete indotto a fare per imporre la vostra verità.

Una ultima cosa vorrei lasciarvela detta, non dovete mai permettervi di qualificare “negazionista” chi ha posizioni critiche riguardo la vostra pazzesca gestione dell’epidemia, così offendete milioni di morti, milioni di deportati dai nazi(onalsociali)sti, quelli che con le loro azioni fecero nascere con prorompente necessità di protezione da quelle dinamiche il Codice di Norimberga che VOI state infrangendo ― sicuri non siate voi i “negazionisti”? ― offendete così la memoria dell’Olocausto, offendete la memoria storica dell’antifascismo che difende, per sua stessa intrinseca natura, le posizioni minoritarie che state cercando di sradicare in maniera così violenta e pervasiva, partendo proprio dai nostri affetti più cari.

Non potrò perdonarvi, voglio giustizia.

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Illustrazioni Federica Macera