Devastate la loro sicumera, sono fanatici, sanguinari e oppressivi
09/04/25
Il comunismo è una ideologia mortifera e oppressiva degli individui che pretende paradossalmente di emanciparli, bisognerebbe vergognarsene.
Non posso evitare di affermarlo: iComunisti mi hanno rotto i coglioni a livelli che nessuno mai nella vita.
La (mia) verità è che si tratta di fanatici religiosi che non hanno rivali neanche a confronto coi jihadisti oppure coi testimoni di Geova. Mi danno l’urticante impressione che si considerino i destinatari di una vocazione, dei prescelti, che si sentano chiamati a gestire le cose per il meglio dell’universo mondo, anche se gli altri non desiderano che i loro interessi siano curati da tordi di tal fatta. Sono invadenti e spocchiosi, spesso se non sempre ― e io propenderei per il sempre ― ipocriti, falsi come una banconota da 7 euro.
Inoltre, non essere comunista, non professarsi fedele di questo culto fallimentare, equivale ― sempre e solo per questi fanatici ― ad essere un infedele, e quindi un fascista. Ma…
In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti.
Ennio Flaiano
Per estendere la fantastica sintesi di Flaiano consiglio la lettura di questo articolo “Antifa in Theory and in Practice” di Counterpunch di cui esiste la traduzione su vocidallestero (spezzone preso dall’articolo Dittatura porno-sanitaria abusiva).
iComunisti sono buoni, voi no, non lo siete. Questa loro falsa convinzione trasuda da ogni poro della loro epidermide, prorompe da quegli sguardi accondiscendenti destinati a voi inconsapevoli, ingenui cucciolotti indifesi di cui si sentono tutori, senza mai essere stati chiamati a questo gravoso compito.
Si ammantano di una sorta di aura mistica, tutta posticcia, che fomenta il massimo scompiglio nelle mie viscere. Mi repelle quell’atteggiamento di sufficienza verso i non illuminati, la loro saccenterìa strumentale a ostentare una falsa ricchezza immateriale, un capitalismo nozionostico che, più che conoscenza ed intelligenza, mi appaiono solo come una sterile liturgia ieratica.
Non è tanto per dire, ma sarà meglio che lo sappiate al di fuori di ogni benché minimo dubbio che, a dispetto di ogni vostro sforzo, abbiamo perfettamente capito che
siete deficienti
Riguardo la “invidia fatuis” (ossia l’invidia per i deficienti), mi espressi già molto tempo fa, in ogni caso chiarisco, da Treccani: deficiènte agg. e s. m. e f. [dal lat. deficiens –entis, part. pres. di deficĕre «mancare»]. – 1. agg. Che viene meno; mancante o anche insufficiente al bisogno: supplire alle forze deficienti. Direi carenti, mancanti, di senso critico autonomo in questo caso.
Ecco, siamo già alla metà circa di quanto avevo bisogno di evacuare a questo proposito, ma andiamo avanti. In effetti, sebbene in modi meno creativi, ho più volte trattato l’argomento, soprattutto quando venivano meno i loro principi e, quasi sempre, questo avveniva proprio per mano loro.
Come quando il sacro vincolo di bilancio fu infranto senza conseguenza alcuna nonostante avessero detto il contrario per decenni (Dementi espansivi 15/03/20), o quando si manifestarono essere i più fascisti di tutti (Il conformismo dei responsabili 18/04/20, Stato di Polizia 30/05/20, Fuorilegge 01/02/22, Dittatura porno-sanitaria abusiva 30/12/22, Dittatura smascherata 01/05/22, Un mattarello ha steso la democrazia 17/09/22, Cervelli (o)Scurati 24/04/24, La coscienza dell’asterisc* 23/12/24), o i più nazisti (Dissenso informato 17/08/20, Certificato di libertà 27/12/20, Ahnenpass 18/06/21), magari sovietici (La delazione come virtù 13/10/20), schifosi oltre ogni limite di umanità (Bibbiano 13/06/22), o con le loro nefaste nuove modalità oppressive (Glòbaluòrmingh! 18/08/22, Il verde è il nuovo rosso 17/04/24, Fame verde 04/09/24), per finire con i drammatici eventi attuali grazie ai quali stiamo rinunciando anche alle ultime parvenze di democrazia (Occidente libero… 01/04/25).
Ora aggiungerei un aspetto molto più intimo, che ritengo tanto serio quanto valido, e che può aiutare a far emergere la loro profonda fallacia. Questi ideali, così forti e preponderanti, queste ideologie in cui ritrovi una semplicistica visione del mondo, che risolvono ogni quesito, che ti riparano da ogni tua scelta individuale e autonoma, sono il conforto più ambito per anime tanto fragili, incapaci di vivere senza una bussola esterna, incapaci di formulare un singolo pensiero originale. Certo ti sanno magari citare l’intervento di Léonide Ilitch Brejnev al PCUS del 1965, ma a che cazzo serve?
Siete capaci di affrontare nella realtà la dinamica formulata da Karl Marx riguardo l’esercito industriale di riserva e calarlo nel fenomeno dell’immigrazione di oggi? Io sì, voi no, a giudicare da Mimmo Lucano ed Erri De Luca (Migrazioni barbariche 30/09/20).
Insomma, da qualsiasi punto di vista si guardi a iComunisti, si ammira immancabilmente un panorama di letame. Sempre però, questi personaggi, si arrogano il diritto di assimilare la destra governativa alla destra tout court ma, ogni qual volta si provi fare la stessa, simmetrica cosa con la sinistra governativa, negano ogni apparentamento, sempre nel solco della più cristallina ipocrisia tipizzata nel DNA di questi soggetti.
iComunisti possono non avere partiti di riferimento, salvo appoggiare Ilaria Salis (Alleanza Verdi e Sinistra), che aggredisce gente inerme per il solo motivo che non la pensa come lei, o un Mimmo Lucano (Indipendente di sinistra candidato con Alleanza Verdi e Sinistra), che faceva sposare nigeriane dalle oscure capacità professionali a settantenni con deficit cognitivi per dar loro la cittadinanza italiana. Eppure questi figuri oggi sono nel parlamento europeo, quali sono i partiti che li hanno fatti eleggere? Sono partiti… comunisti? Sì, certamente! (cit. “Ricomincio da tre” di M.Troisi).
Altre volte si assiste ad autoassoluzioni pseudoartistiche, come mi capitò al cinema, quando andai malauguratamente a vedere Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti. Cito dall’articolo che scrissi al proposito: vuole trasferirci l’idea che il PCI, se solo avesse avuto il coraggio di sganciarsi dall’influenza sovietica in occasione della rivoluzione ungherese del 1956, avrebbe potuto realizzare l’utopia comunista in Italia.
Una grandissima cazzata (comunista)
Il Partito Comunista, il PCI, per i più ieratici amministratori del culto ― generalmente nostalgici del baffone georgiano Iosif Vissarionovič Stalin, a cui perdonano i milioni di morti e i Gulag1 ― è stato snaturato da Enrico Berlinguer, per quelli più moderati è finito con quest’ultimo. Ça va sans dire che hanno torto marcio entrambi.

Enrico Berlinguer mi ricorda i primi tempi con la mia attuale compagna a cui, con grande sofferenza, dovetti un giorno spiegare che, quell’uomo raffigurato nel grande poster in bianco e nero che campeggiava in cucina, si esprimeva, riguardo la spesa pubblica, tale e quale a quel vampiro della Goldman Sachs che si chiama Mario Monti, quando parlava, ante litteram, di Austerità… L’austerità è una via obbligata, Il discorso – Lo storico intervento di Enrico Berlinguer: «Per noi austerità è il mezzo (per) porre le basi del superamento di un sistema in crisi strutturale», da il manifesto.
iComunisti hanno massacrato tanta di quella gente che dovrebbero vergognarsi in maniera feroce di dichiararsi tali:
- Unione Sovietica: 20 milioni
- Cina: 65 milioni
- Vietnam: 1 milione
- Corea del Nord: 2 milioni
- Cambogia: 2 milioni
- Europa dell’Est: un milione
- America Latina: 150.000
- Africa: un milione e 700.000
- Afghanistan: un milione e 500.000
Vorrei citare anche Pol Pot, utile al fine di mostrare il fanatismo mal represso di questi invasati quando possono dare libero sfogo alla loro follia. Pol Pot con i khmer rossi voleva riportare la Cambogia al glorioso passato dell’Impero khmer, rifiutando la cultura occidentale e tornando a una società agraria. Questo portò al genocidio di quel disgraziato popolo. Un capo dei khmer disse, con la placida calma dei giusti, che le esecuzioni erano indispensabili per la “purificazione della popolazione.”
comunismo è fanatismo
La cosa terribile è il fatto che non comprendono che ci rompono i coglioni, pensano che, nei confronti di chiunque, si comportino in maniera ineccepibile ― una cazzata sesquipedale ovviamente ― e magari si sentono anche feriti per il mancato apprezzamento di chi li incrocia e non li sopporta.
Io non vi sopporto
Giusto per chiarire e chiudere questo catartico e divertente sfogo.
Post scriptum:
Tengo a precisare un paio di cose, la prima è che, chiaramente, i toni sono irrisori e irrispettosi perché la vita è fatta proprio così. Se qualcuno si sentisse offeso del fatto che uso in maniera creativa e libera la scrittura, spesso con i toni dell’invettiva, questo non può rappresentare un mio problema, scrivere sopra le righe è la mia cifra e la mia natura, non posso eludere nessuna delle due. La seconda è che sicuramente qualcuno affermerà erroneamente ― e lo sottolineo solo per amore di precisione perché non lo ritengo offesa peggiore che essere definito comunista ― che sono un fascista, o quanto meno di destra, cose entrambe molto più che inesatte, visto che mi rifaccio al pensiero socialista e, volendone trovare un fulgido esempio, a Bettino Craxi (Craxi, la patria, una questione privata 24/12/21).

- Gulag, acronimo di Gosudarstvennyj Upravlenje Lagerej (Direzione centrale dei lager). Nel 1918 inizia la guerra civile, e venne creata una rete di campi di concentramento per gli oppositori politici, nel 1919 la sezione lavori forzati come mezzo di redenzione sociale. Alcuni lager ebbero anche la funzione di eliminazione fisica dei deportati, cosa relativamente inutile perché le condizioni generali dei deportati erano tali da rendere naturale la morte per stenti. ↩︎